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martedì 25 febbraio 2014

Monza: ristoratore si dà fuoco per protesta, ustionati due agenti
LA CRISI
Torcia umana, due agenti hanno avuto la peggio
L’uomo contestava la costruzione delle barriere: i lavori avevano messo in ginocchio il suo locale
Guarda il filmato (le immagini sono impressionanti)

 

Il comandante della Polizia Stradale di Seregno è rimasto ustionato insieme ad un agente: entrambi si sono gettati sul commerciante che si è cosparso di benzina e poi si è incendiato (Ansa)

 

> IL FILMATO - Le immagini choc di Roldano Radaelli


Un uomo si è dato fuoco lunedì sera per protestare contro la costruzione di barriere anti-rumore davanti al suo ristorante. È accaduto poco dopo le 22, in viale Lombardia, a Monza. Il comandante della Polizia stradale di Seregno è rimasto ustionato insieme ad un agente: entrambi si sono gettati sul commerciante che si è cosparso di benzina e poi si è incendiato.

> FOTO - Torcia umana, due agenti hanno avuto la peggio


IN DIFFICOLTA’ ECONOMICHE- Aveva investito tutti i suoi soldi in un bar tavola calda, da anni in difficoltà a causa dei lavori per la realizzazione del tunnel urbano in viale Lombardia a Monza: è stata la disperazione a spingere il ristoratore, Carlo De Gaetano, a darsi fuoco. Per salvarlo dalle fiamme sono rimasti feriti il comandante della polizia stradale di Seregno, Gabriele Fersini, e uno degli agenti, Lorenzo Lucarini.
 
Il proprietario del bar Raffaello, al civico 260 di viale Lombardia, protestava con gli altri commercianti già da alcune settimane, proprio per evitare il posizionamento di quelle barriere anti rumore che offuscherebbero le facciate delle attività e, a detta dei proprietari, impedirebbero sosta ed accesso di mezzi nei passaggi carrai. Questa sera, in vista della posa definitiva delle barriere, De Gaetano ha intriso di benzina una coperta, minacciando di darsi fuoco. In pochi attimi sul posto è arrivata una volante della polizia stradale di Seregno. L’uomo, per nulla intenzionato a desistere, ha dato fuoco alla coperta e poi ci è salito sopra. I due poliziotti sono intervenuti gettandosi sull’uomo: tutti e tre sono stati soccorsi da vigili del fuoco e operatori del 118. Le loro condizioni non destano attualmente preoccupazione, anche se il commerciante ed uno dei poliziotti hanno riportato ustioni estese su tutto il corpo.


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EROI VERI!!
UN FILMATO IMPRESSIONANTE ! SOLIDARIETA' E ONORE AI DUE EROICI POLIZIOTTI.  IMMAGINI IN PRESA DIRETTA (che non vedrete mai a Presa diretta...)
(ASAPS ) Un grande  grazie e solidarietà al comandante della Stradale di Seregno e al collega rImasti seriamente ustionati per salvare il ristoratore che si è dato fuoco. Impressionanti le immagini.  Auguri di cuore a questi due eroici uomini della Stradale e al disperato ristoratore. Guardino bene (se ce la fanno!!), guardino bene quelli che ormai ordinariamente attaccano le forze di polizia come vessatori da   "contravvenzione facile", o peggio da torturatori di sistema, quelli che criminalizzano in modo seriale le forze di polizia. Guardino cosa si fa per la gente fra umiliazioni e stipendi da fame. Ma finché c'è gente come questa il paese avrà qualche speranza. Grazie ragazzi. Grazie di cuore. Una standing ovation da parte nostra e dalla  gente per bene che è tutta con VOI. (Giordano Biserni presidente ASAPS)




sabato 22 febbraio 2014

TE LA DO IO LA SICUREZZA...

Piano di “razionalizzazione” (chiuderanno 30 posti Polfer, 20 Distaccamenti Polstrada, Commissariati e squadre nautiche)  per mantenere alti gli standard di sicurezza o chiusura selvaggia?

Il piano
 per la polizia: meno presidi e più qualità


di Giordano Biserni (*)

Chiusura di alcuni commissariati, cancellazione delle squadre nautiche (500 uomini) , di una ventina di presidi della Stradale e di una trentina della Polfer.

lunedì 10 febbraio 2014

OMICIDIO SAVARINO
UNA SENTENZA SECONDO LOGICA!
UNA CONSEGUENZA SECONDO LOGICA!


Milos Stizanin - Foto da corriere.it

(ASAPS) È ovviamente una sentenza secondo logica, la stessa logica che aveva fatto abbassare a 9 anni  la pena a carico di Remi Nikolic, l’omicida di Nicolò Savarino con le originali motivazioni che hanno riconosciuto una serie quasi infinita di attenuanti tra cui la minore età e soprattutto  il “contesto di vita famigliare” nel quale il ragazzo “è cresciuto, caratterizzato dalla commissione di illeciti da parte degli adulti di riferimento” e dalla “totale assenza di scolarizzazione”.