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lunedì 26 marzo 2012

Un alt, l'inseguimento, lo schianto: un agente di 28 anni morto. Nessuna notizia su un qualsiasi TG nazionale. Vergogna!

Il feretro di Giuseppe Iacovone
(ASAPS) - Lo sappiamo bene nessuno restituirà l'assistente Giuseppe Iacovone ai suoi cari e ai suoi colleghi della Questura di Isernia! Però crediamo sia inammissibile che per un poliziotto di 28 anni caduto in servizio in uno schianto,  mentre inseguiva la vettura di un incosciente o delinquente, nessun Tg nazionale, nessun Gr abbia trasmesso uno straccio di servizio. 

Noi non ne abbiamo visti né il giorno dell'incidente né nel giorno delle esequie di Giuseppe. Se qualcuno ha visto dei servizi su qualche Tg nazionale o servizi su Radio Nazionali sulla scomparsa di Giuseppe Iacovone ad esclusione delle Tv locali di Isernia, ce lo comunichi, ce lo faccia sapere.
Così muore nell'indifferenza e nel silenzio un servitore dello Stato.
Lo Stato... avrebbe ancora  detto da un microfono la vedova dell'agente Vito Schifani morto mentre era di scorta a Giovanni Falcone. Lo Stato...
Intanto oggi sulle varie Vite in diretta saprete di tutto e di più, ma di altro!!
Vergogna!
Giordano Biserni
Presidente Asaps

29 commenti:

  1. Vicini alla sua famiglia ed ai suoi colleghi, addolorati per quanto accaduto, dobbiamo ancora una volta prendere atto di quanta ingratitudine ricompensi chi dona la vita per uno stato che non è mai in grado di ricambiare neppure il più estremo sacrifico.

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    1. ho diversi amici che sono carabinieri o poliziotti.so quanto rischiano la vita tutti i giorni.sono veramente addolorato, condoglianze alla famiglia.

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  2. Solo chi fa lo stesso lavoro più capire queste affermazioni. Vero, nessuna notizia per chi lavora "per gli altri"...

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    1. Io che l'ho fatto questo lavoro non taccio.
      Fra farfalline varie e servizi sul nulla, la veragine del silenzio è sempre più vasta. gb

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    2. Ho apprezzato tanto le poche righe di Francesco (italo-svizzero); non generalizzerei.
      E' vero quel che dice (lavoro a Napoli, si "sente" nei pori l'astio verso di noi già nei piccoli) ma per fortuna, in tanti anni, ho incontrato anche tante "brave" persone. Continuo a lavorare fiero e mi ricarico degli apprezzamenti, delle belle parole dette - e udite con gioia - anche da chi, in quel momento, rivestiva il ruolo di reo.
      Pesa molto di più l'assenza delle Istituzioni quelle vere!!!
      Un abbraccio e FORZA a tutti quelli che lavorano come Giuseppe!!!

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  3. Vicini alla famiglia e ai colleghi, addolorati per l'accaduto.
    Se fosse successo all'incontrario tutte le Forze di Polizia sarebbero state messe crocefisse sulle prime pagine dei giornali e sulle cronache televisive, anzi avrebbero organizzato delle trasmissioni per accusarli ancora piu' pesantemente. Invece la tragica fine e' successa a un servitore dello Stato, che onestamente lo serva, ma quello Stato che non mai li ricompensa.

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    1. Se Iacovone avesse sparato un colpo e avesse colpito il SUVVISTA in fuga, ne avremmo viste e sentite di tutti i colori! Sì è così. gb

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  4. Esprimo dolore per quanto accaduto e vicinanza alla famiglia, ma anche sconcerto per il silenzio dei mezzi di comunicazione di massa; purtroppo in questa società sempre più malata la vita delle persone innocenti vale sempre di meno. Ma nei Tg nazionali non mancano servizi relativi a vere e proprie sciocchezze.
    Allo stesso modo il nostro legislatore, mentre mantiene la rilevanza penale delle sciocchezze, ha pensato bene di depenalizzare reati come la fuga all'alt, il sorpasso in curva o il contromano in autostrada. E così chi scappa all'alt, con il rischio concreto di provocare un sinistro o di costringere le Forze dell'ordine ad un pericoloso inseguimento, rischia solo una piccola sanzione amministrativa .... mentre il poliziotto rischia la vita o se per disgrazia provoca lui un incidente rischia anche la galera o di perdere il lavoro.
    Nella società di oggi, Giuseppe Iacovone è morto da eroe. Forse quarant'anni fa avrebbe fatto soltanto il suo dovere, ma oggi rischiare la vita, la carriera, il lavoro per acciuffare un delinquente che dopo 48 ore sarà, con ogni probabilità, rimesso in libertà, vuol dire essere eroi.

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    1. Amico sposo in pieno le tue parole!
      Giordano Biserni

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  5. Muoiono cantanti,sportivi o star e la notizia diventa subito internazionale, per settimane e settimane ti riempiono le orecchie facendotene una testa tanta...bè la morte è un processo del tutto naturale, anzi direi cercata in molti casi da alcuni vip. Difronte alla rottura di una giovane vita in servizio lavorativo nessun accenno..è una vergogna!!!!spero arrivi a famiglia e colleghi dell'eroe, una forte vicinanza espressa dalle semplici persone anonime, ancora in grado di essere riconoscenti e addolorate per la perdita di persone che valgono!!!buon viaggio giuseppe, dall'alto proteggi chi come te dà la vita per questo lavoro!!!

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    1. Grazie per il tuo commento e la tua partecipazione.
      Giordano Biserni

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  6. Domenica sera, ho seguito la trasmissione "Speciale TG1 - Attualità" che ha trattato (e toccato) tutte le questioni da risolvere riguardanti la popolazione carceraria italiana, paragonandola ora con uno Stato, ora con un altro. Ho avuto l'atroce sospetto che tutti ormai, giornalisti, mass-media, servizi e inchieste, propendano all'esaltazione dell'illegale, della notizia scabrosa, di cronaca (nera), evidenziando e particolareggiando colui che sotto certi aspetti non meriterebbe neppure una pur piccola citazione, soprattutto nel contesto del servizio pubblico; invece accade esattamente l'opposto! Ed ecco che accade la vergogna, come lei direttore Biserni sottolinea, nessuna citazione per un agente deceduto in servizio... La vita è preziosa per chiunque, non si discute, ma l'opposta esaltazione dei fatti o delle persone protagoniste, in uno Stato sempre più spesso reclamato 'libero' non è solo vergognoso, è anche ignobile e si accompagna alla solita ormai comune indole nazionale dell'ingratitudine o peggio ancora del menefreghismo!
    Esprimo tutto il mio dispiacere per l'accaduto al quale questa mail si riferisce e in modo particolare la solidarietà alla Polizia di Stato e ai famigliari dell'assistente scomparso. (a.s.r.c)

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    1. Vedi anche la politica e lo Stato (lo Stato...!) dovrebbero capire che in un momento di grandi sacrifici, di blocco degli stipendi, di blocco degli straurdinari, di mezzi inadeguati di formazione scarsa (a proposito quanti corsi di guida sicura vengono fatti in polizia?) anche onorare adeguatamente un caduto in servizio avrebbe un significato incentivante per gli altri che ogni giorno vanno su strada sempre più insicuri, sempre più demotivati. gb

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  7. Concordo pienamente con quanto detto. La morte di un appartenente alle forze di polizia,NON fa notizia, quindi, si può anche non parlarne, tanto, dicono, è il loro lavoro, sono pagati per questo; se invece, i tutori dell'ordine, avesseo commesso qualche qualcosa: apriti cielo, ne parlavano per diverse settimane. E' giusto dire a TUTTI: VERGOGNATEVIIIIIIII non si può far passare nell'indifferenza la morte di un tutore dell'ordine che lavora per TUTTI i cittadini, compresi i mass media: VERGOGNATEVIIIIIIIIIIIIIII

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  8. SI DOVREBBERO VERGOGNARE TUTTI IN PRIMIS I NOSTRI POLITICI E POI I GIORNALISTI.....DELLA SERIE MI VERGOGNO AD ESSERE ITALIANO......UN POLIZIOTTO MENTRE COMPIE IL PROPRIO DOVERE CI RIMETTE LA VITA E NON HA NEMMENO DIRITTO A UN SUO RICORDO SUL TELEGIORNALE O SU UN QUOTIDIANO A QUESTO PUNTO DICO CHE SIAMO PROPRIO UN PAESE DI MERDA.....VERGOGNA VERGOGNA...!!!!!

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  9. Errore, il TG5 delle 8 di sabato mattina ha fatto il servizio sullo schianto tra la volante ed il tir avvenuto ad Isernia.
    La foto della volante era sotto un cavalcavia ed il tir posizionato di traverso sulla propria corsia di marcia.
    Documentatevi prima di parlare!!!

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    1. Sì me lo hanno detto che c'è stata tutta questa grande comunicazione in una edisione breve del Tg5 del mattino! Ottimo! Hanno esagerato! E il Tg1, Tg2, Tg 3 (servizio pubblico!!) Tg4, Studio Aperto, Tg7 dov'erano?
      E le trasmsssioni lacrimose del pomeriggio? E quelle della cronaca in diretta?
      Quando un poliziotto sbaglia e spara allora la cronaca è ben più ricca. Più dettagliata, più pilotata. gb

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    2. anonimo del 27 marzo......lavati bene la bocca prima di parlare di noi...non ne sei degno

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  10. Mirko Reggidori ,Dist.to Imola27 marzo 2012 alle ore 16:32

    Caro Giordano lo sai cosa c'è? Io lo tocco con mano tutti i giorni...la gente, qualsiasi strato sociale si prenda in esame CI SCHIFA!! Salvo poi fare il 113 al primo "intoppo" quotidiano che gli capiti e...ragazzi fate in fretta..intervenite altrimenti parte l'esposto, potete pure arrestare, anzi dovete, potete anche sparare..si si, basta che lo fate agli altri "perchè io sono una brava persona"..oppure "perchè mi avete fermato?non ho fatto niente di male io(danno anche i giudizi su se stessi e valutano se sia o meno opportuno il tuo controllo).."andate a prendere i ladri invece di fare queste c.....e". Questo è stato un semplice sfogo per dire che a nessuno frega qualcosa di noi(polizia,cc,pm,ecc.) a parte i nostri cari. I giornalisti? Quando gli facciamo comodo per scrivere qualcosa..esistiamo! si preferisce però che sia un qualcosa contro di noi..meglio dai..fa più notizia! Condoglianze per il collega,un abbbraccio!

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    1. Caro Mirko, fotografi una situazione che dimostra lo stile molto italico.
      Noi siamo quelli che protestiamo quando siamo sotto controllo e ci lamentiamo della pressione delle forze di polizia, ma siamo gli stessi che appena una vettura occupa 15 cm del nostro passo carraio, chiamiamo la polizia pretendendo la rimozione immediata del veicolo che lede i nostri diritti.
      Mi tornano alla mente le parole di quel Capo della Polizia degli anni '30 che dicevea che la Polizia è come la carta igienica, tutti la invocano quando hanno bisogno e subito dopo l'utilizzo la buttano con disprezzo.
      Ciao.
      Giordano Biserni

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  11. Buongiorno a tutti, mi chiamo Francesco e sono nato e cresciuto in Svizzera: un disprezzo e, in tanti casi, odio nei confronti delle forze dell'ordine di tale entità non l'ho riscontrato da nessuna parte come qui in Italia! Sono un insegnante di scuola guida e mi trovo spesso nelle scuole medie inferiori e superiori a far lezione per il patentino del ciclomotore. Vi garantisco che già così piccoli (se a 14/15 anni si può utilizzare questo termine!) hanno un disprezzo e un rancore del tutto immotivato. E' "normale" che poi in occasioni come queste si preferisca fare finta di nulla. Tutto nasce dalla famiglia! Se il papà prende la multa, il delinquente è chi ha comminato la sanzione, non chi sfreccia a 90 Km/h per le strade del paese!!!!! Vi sembra normale?!?!
    Ed è normale che uomini e donne, a cui vanno tutta la mia ammirazione e rispetto, guadagnino da vivere per pochi euro mettendo a rischio la propria stessa vita?
    Mi fermo qui. Il mio scopo non è polemizzare. Volevo solo dire: Giuseppe non ti preoccupare, anche se quasi nessuno non ha detto nulla sul tuo sacrificio, noi pochi riconoscenti ti diciamo GRAZIE perché il tuo lavoro è quello di farci vivere in una società migliore. L'unica cosa che mi dispiace è essere costretto a pensare che questa società, questa nazione non merita affatto il tuo sacrificio. Ciao Giuseppe, un abbraccio forte. Francesco

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  12. Caro Francesco la tua testimonianza è preziosissima e bellissima. Grazie!!
    La pubblicherò anche sulla mia pagina FB, tanto non credo che saria riconoscibile.
    Veramente Grazie!

    Giordano Biserni

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  13. Il mio cordoglio più profondo alla famiglia di Giuseppe, caduto nell'anonimato più profondo e nell'estremo sacrificio di rendere la nostra amata Nazione più giusta.
    Da un anonimo collega.

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  14. Innanzi tutto le più sentite condoglianze per la famiglia del collega tragicamente scomparso, anche se non lo conoscevo personalmente.

    E poi... pensate, ero totalmente ignaro della notizia (come molti, credo), l'ho appresa solamente visitando il sito. Nessuna informazione pubblica, un silenzio assordante. Vergogna! Si, mi associo, vergogna!

    Ritengo che non ci sia da aggiungere altro, anche per rispetto di Giuseppe e la sua famiglia. Voglio solo riprendere l'ultima parte di ciò che ha scritto Francesco, l'insegnante svizzero di cui sopra: "L'unica cosa che mi dispiace è essere costretto a pensare che questa società, questa nazione non merita affatto il tuo sacrificio..."

    No, non lo merita affatto. Purtroppo.

    L.M. Ar

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  15. Sono un collega della Polizia Municipale di Napoli,esprimo le mie più sentite condoglianze sia ai familiari che ai colleghi di Giuseppe.Purtroppo, le polemiche non servono, preghiamo per Giuseppe e rendiamogli onore.Un'altro Angelo in divisa è andato in paradiso.Anche se non ci siamo mai conosciuti ti saluto " Ciao Giuseppe"

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  16. onore al caro giuseppe .

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  17. Anche io apprendo solo ora della tragica notizia della scomparsa di un giovanissimo e coraggioso signor Poliziotto. Giuseppe Iacovone ci ha lasciati a soli 28 anni di età, nel miglior periodo della vita di qualunque persona. Io ho 28 anni di servizio e sono stato molto più fortunato di lui; nella mia esperienza su strada, soprattutto nei 10 anni trascorsi al pronto intervento di Roma, mi é capitato di rimanere coinvolto in incidenti con l'auto di servizio, ma fortunatamente é andata bene. Mi ritornano in mente quegli attimi in cui mi rendevo conto che stavamo andando a sbattere, di come ti si gela il sangue perchè non sai come sarà "il dopo". Ecco, é questo che mi fa tremare le gambe, il fatto che Giuseppe e i suoi colleghi hanno vissuto quelle maledette frazioni di secondo in cui si sono resi conto che stavano per rimenere coinvolti in un incidente grave! Questi brevissimi momenti, nella mente di ognuno di noi durano un'eternità, perchè in questi casi ti passano davanti gli "attimi di un'intera vita", prima di perderla andando a sbattere! Fermatevi un solo attimo a pensare quegli istanti tragici in cui Giuseppe si é reso conto che "dopo" l'impatto, forse non avrebbe più indossato l'uniforme, non avrebbe più scambiato abbracci, telefonate, confronti operativi con i colleghi, tenerezze e momenti di serenità con le persone care, non avrebbe potuto vedere il realizzarsi dei suoi sogni terreni. E pensate al trauma irreversibile che per tutta la vita si porteranno dentro i colleghi sopravvissuti al tremendo impatto. E vogliamo parlare della mamma, del papà e degli altri stretti congiunti che quel giorno aspettavano il ritorno a casa di Giuseppe? E di cos'altro vogliamo parlare? Cara Asaps é ora che si incomincino a promuovere nuove e più vigorose iniziative anche sul fenomeno della fuga dopo l'alt, affinchè queste tragedie non abbiano più a verificarsi, perchè non è giusto perdere la vita a 28 anni, o a 30, o a 50, o a qualsiasi altra età, non é assolutamente accettabile che si esca di pattuglia "vivi" e non si sà come si faccia rientro in caserma. Cara Asaps, ti sei conquistata una grande considerazione nelle sedi istituzionali e, quindi, bisognerà cominciare a mettere in cantiere una nuova giusta battaglia per raggiungere migliori tutele. Glielo dovete, glielo dobbiano un pò tutti noi, in ricordo del sacrificio di Giuseppe Iacovone e dei tanti altri uomini e donne entrati a far parte dell'esercito degli angeli del cielo! Onori a loro tutti!
    ________________________
    Antonio Angelo Guglielmi (prov.di Potenza).

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  18. Grazie sig. Antonio, del suo appassionato contributo. Sulle iniziative di ASAPS, però, lei è ingeneroso. Se segue le nostre attività e le nostre campagne, potrà verificare che ormai, l'unica cosa che ci resta è quella di andare ad allacciare di persona la cintura di sicurezza di ogni singolo operatore...

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La regola è semplice: firmarsi.