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lunedì 1 agosto 2011

www.omicidiostradale.it: si parte!


Lorenzo Guarnieri

Iniziata, dopo la conferenza stampa a Firenze, la raccolta di firme voluta dall’associazione Lorenzo Guarnieri
Al progetto aderiscono Asaps, associazione Gabriele Borgogni, Università, forze di polizia e privati

(ASAPS) FIRENZE, 1° giugno 2011 – Firenze, Palazzo Vecchio, sala del Giglio, 1° giugno 2011: il sindaco Matteo Renzi spegne il brusio in sala e apre la conferenza stampa. Ad un anno esatto dall’omicidio di Lorenzo Guarnieri, ucciso da una persona che guidava sotto l’effetto di alcol e stupefacenti, la sua famiglia consegna al primo cittadino del capoluogo toscano il progetto D.A.V.I.D.: l’obiettivo è strappare alla morte 58 persone, nella sola Firenze, da qui ai prossimi dieci anni, e di risparmiare un migliaio di feriti, riducendo del 50% i decessi e le lesioni gravi causati da incidenti stradali.

Non solo: tenendo fede alla parola data in occasione della nascita dell’associazione Lorenzo Guarnieri, Matteo Renzi ha lanciato la raccolta di firme per una legge popolare che preveda l’introduzione di una quarta forma di omicidio: l’omicidio stradale. Il sindaco gigliato sta lavorando, sul fronte politico, anche per trovare una corsia preferenziale bipartisan e favorire anche la strada della legge parlamentare. La definizione di “omicidio stradale” è stata coniata dall’Asaps, che ha aderito fin dal primo momento al progetto, al quale partecipano l’associazione Gabriele Borgogni, la Generazione Contatti, l’Università di Firenze, la multinazionale Eli Lilly, e poi Carabinieri, Polizia Stradale e Polizia Municipale: proprio ai Vigili Urbani di Firenze toccheranno i compiti di maggior peso in termini di controllo, prevenzione e repressione delle trasgressioni al volante. L’intero progetto è stato predisposto sotto l’attenta regia della McKinsey, una delle più importanti compagnie di consulenza al mondo. La legge che tutti noi vorremmo metterebbe chi guida in stato di alterazione e uccide o ferisce gravemente qualcuno innanzi a responsabilità più gravi: passare dagli attuali 3-10 anni (spesso meno di due con sconti e riduzioni) a 8-18, significherebbe infatti escludere questo reato dalla cerchia dei patteggiamenti e dei riti abbreviati. Ciò non significa solo inasprire, ma rendere più consapevoli le persone: dunque, prevenire. Tutti voi potete firmare: basta connettersi su http://www.omicidiostradale.it/ o su http://www.occhioallastrada.it/,  leggere il testo della legge e sottoscrivere la proposta. (ASAPS)

Scarica la proposta di legge


Anonimo ha detto...
nel mio anonimato ...lavoro giornalmente x far capire che "guidare" non è una cosa semplice!! un abbraccio ai Genitori di Lorenzo ed a sua Sorella!!

 Luigi Ciaramella ha detto...
http://www.ciaramellaluigi.com/ OMICIDIO STRADALE

 Anonimo ha detto...
in pochissimo tempo siamo già a 1500 adesioni!
Avanti così.
Alessandro Sbarbada
 
 Anonimo ha detto...
facciamo più pubblicità inviamo email ad amici e parenti fabio sciacca

 Raffaele AnoniMo ha detto...
Certamente individure una nuova fattispecie di omicidio, quello stradale appunto, con relativa pena, ha un suo significato e probabilmente agevolerà il lavoro dell'organo inquirente. Ma parliamo di pena, cioè quello che viene dopo la commissione del fatto reato, cioè quando qualcuno già è morto.
Quindi oltre alla Legge personalmente ritengo oramai indispensabile la presenza di uomini e mezzi sulla strada 24 ore al giorno, cioè controlli, controlli, controlli ... ed un mare di sanzioni, questo, secondo me è l'unico deterrente ed è l'unica cosa che produce la riduzione di morti e feriti.
Nell'articolo introduttivo leggo un passaggio in cui si dice che alla polizia municipale di Firenze toccherà controllare, prevenire e reprimere più di altri e, credo che così debba essere, questo è il suo ruolo, no attacare multicine sui parabbrezza.
Ma così, a seguito della volontà del suo sindaco della sua amministrazione ed all'impegno della polizia municipale la città di Firenze sarà più sicura e controllata di altre, ma cosa succede nelle altre città? In quelle città dove le polizie municipali sono ridotte a cooperative di parcheggiatori?
Vi pare normale che una cosa così importante debba dipendere esclusivamente dalla volontà di un sindaco?
Credo sia giunto il momento di stabilire che certi compiti e funzioni sono non solo prioritari ma doverosi, perchè è quella attività che è utile alla cittadinanza e salva la vita, il "Nostro" famoso slogan "Meglio che torni a casa un figlio senza patente...." forse a Firenze ci saranno molti figli senza patente, ma meno patenti senza figlio e grazie, magari alla polizia municipale ed al suo sindaco, ma altrove si continuerà a dare priorità all'attaccare la multicina sul parabbrezza.....

Anonimo ha detto...
Ho letto la proposta di legge che auspico e sottoscrivo. Mi preme evidenziare alcuni dubbi rispetto alla formulazione del testo in merito alla introduzione degli artt. 575bis e 582bis C.P.
Nel testo si fa riferimento al porsi alla guida consapevolmente. Posto che sia alcool che droga sono sostanze che alterano la sfera psicologica e sensoriale dell'individuo, nel paese di azzeccagarbugli si rischia di prestare il fianco a delle inapplicabilità di tali norme in quanto, proprio perchè sotto l'influenza dell'alcol, il conducente potrebbe non essere ritenuto, al momento di mettersi alla guida, sufficientemente lucido o "consapevole" e quindi andare nuovamente assolto o non perseguito. Una recente sentenza della suprema corte, ha dato purtroppo una interpretazione favorevole ad un conducente che seppur con tracce di cannabis nelle urine, non lo ha ritenuto sotto l'influenza di sostanze stupefacenti al momento del controllo. Sarebbe opportuno studiare una formula che attribuisca la responsabilità della guida ad un soggetto determinato e determinabile nel momento in cui è ancora sobrio, e punire non tanto la guida sotto l'influenza dell'alcol ma l'assunzione della sostanza avendo la responsabilita/disponibilità di un veicolo. Il tutto anche considerando il risultato shock della recente conferenza in tema di stupefacenti, il cui orientamento sarebbe quello di liberalizzare le droghe in un prossimo futuro. Fabio

 Antonello Trova ha detto...
Condivido pienamente il concetto di omicidio stradale.
Un pò meno che l'iniziativa sia limitata solo a chi guida sotto l’effetto di alcol e/o stupefacenti.
Comprendo che, per cominciare a cambiare il modo di sanzionare, faccia certamente "presa" la causa "alcol e stupefacenti" ... ma l'omicidio colposo troppo spesso è molto poco per chi ottiene identici drammatici effetti guidando "apparentemente sobrio".
P.es. come definire chi, su scooter, viaggiando in città, a circa 70 km/h su una corsia BUS con limite 30 km/h, di sera, con leggera pioggia (che su un parabrezza di scooter significa non veder nulla), investe e scaglia a 7-10 m di distanza una ragazza, uccidendola sul colpo?
Penso che sia necessario un enorme lavoro per cambiare la mentalità delle persone, siano utenti della strada o tutori dell'ordine o legislatori o giudici: ci manca un briciolo di cultura della sicurezza, senza la quale prima è "così fan tutti", poi "fatale incidente".
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Come cittadino fiorentino e, in particolare, motociclista, mi domando se e quanto sia compatibile:
a) leggere di maggior impegno della Polizia Municipale
b) continuare a veder passare tranquillamente davanti agli agenti, da anni, una buona metà di conducenti e passeggeri su 2 ruote con caschi: slacciati, allacciati lenti, ruotati all'indietro fino a scoprire mezzo capo, fino ai DGM ("padelle spagnole") o altra roba inclassificabile su qualsiasi cilindrata (anche oggi che sono totalmente vietati).
Un agente mi rispose: "Lo sappiamo, ma abbiamo ordine di non intervenire. In caso di incidente verbalizziamo" ... una volta cercai inutilmente di far mettere a verbale che all'infortunato il casco era volato via mentre era ancora in aria.
Antonello Trova

 Antonio B. ha detto...
Mi sembra inutile creare una nuova legge, quando la legge c'è già! (saecondo periodo dell'omicidio colposo art. 589 c.p.)
I reati contemplati dal nostro c. penale sono sufficienti, ciò che latita è la certezza della pena e non un nuovo reato che potrà essere superato dall' "agilità" di un buon avvocato ben pagato (a discapito dei meno abbienti).
Forse sarebbe più utile inserire la guida in ebbrezza/drogato di un veicolo a motore fra le fattispece di strage (tentata).
Piuttosto punirei con maggior incisività la guida in stato d'ebbrezza (senza sinistro)... altro che confisca del veicolo, la libertà di rifarlo dev'essere confiscata! Ovvero va tolta la possibilità di ritentare la strage oggi non riuscita... un obbligo di etilomentro in aggiunta alle attuali pene? Tipo obligo di firma, ogni giorno alle 22.00 ti devi sottoporre a prova etilometrica a tasso zero!

 Anonimo ha detto...
Ho sempre sperato che si creasse una legge più severa per gli autori di crimini della
strada, spero che finalmente si ottenga giustizia, se ciò avvenisse sarà grazie a voi di aver dato la possibilità a tutti noi di contribuire. Grazie di cuore cari amici.

Maurizio Biasci ha detto...
Caro Biserni (scusi il tono confidenziale,ma seguendola spesso ad "Istruzioni per l'uso" ,mi sembra di conoscerla) sicuramente ho avuto modo di apprezzare sempre il suo buonsenso ed il suo impegno per la sicurezza sulle strade. A proposito della proposta "omicidio stradale", mi sento di dirle che l' inasprimento delle pene non è mai stato (e mai lo sarà) un deterrente o una soluzione. I problemi (e quindi le soluzioni) stanno altrove, spesso è difficile individuarli, e quando si individuano, è difficile risolverli !
Se passerà tale proposta, fra cui vedo "l'ergastolo della patente", significa che fra alcuni anni saranno molti di più quelli che guideranno senza patente! Oltretutto avranno sempre meno da perdere (in galera ci saranno già stati e la patente non gliela possono levare più!). Già adesso ci sono persone cui è stata tolta la patente (e sequestrata l'auto) per molto meno che un omicidio (per aver bevuto tre birre) e che senza l'auto perderebbero anche il lavoro; e che quindi "devono" trovare una soluzione.
I problemi, caro Biserni, sono che dopo una settimana di lavoro (quando si riesce atrovarlo) si guadagnano 200 euro (850 al mese) se ci si ammala o se si vuol fare le ferie, non si viene pagati (perchè questo è il mondo dei precari). Siamo in una società dove chi meno vale è meglio pagato (vedi politici), dove a pagare sono sempre gli stessi e per mantenere sprechi e privilegi sempre ai soliti. La scuola è allo sbando; la chiesa: non parliamone! Lo sport ? La famiglia? mettiamoci anche la Patria. Ma a quale santo dobbiamo raccomandarci?Caro Biserni chi le scrive non è un ventenne che si "sballa" al sabato sera ! Ho i figli un pò più grandi che quindi vivono nella società di cui sopra! Poi mi occupo come counselor volontario di una comunità per tossicodipendenti , quindi certe problematiche le vedo spesso. Se passa l'omicidio stradale, significa che prima o poi arriveremo anche all'"eliminazione fisica" di chi sbaglia sulla strada! Se ce la vogliamo prendere con gli esecutori, dobbiamo prendercela anche con i "mandanti" !
Un cordialissimo saluto

 Giordano Biserni ha detto...
Caro Biasci,
anche io le parlo in tono confidenziale anche se ci conosciamo solo tramite la radio.
Vedo che lei non la pensa affatto come me, ma mi fa molto piacere rispondere ad una persona intelligente, civile e ben documentata dalla quale si apprende qualche cosa di utile.
In merito alla responsabilità e ai mandanti, nonché ai rischi della comunicazione la prego di leggere il sunto della mia relazione che ho tenuto in occasione del nostro 20° anniversario dove faccio riferimento proprio alla distorsione della comunicazione e quindi ai "mandanti" in merito alle responsabilità degli incidenti della strada, in particolare quelli legati all'alcol. Ecco il testo:
La proposta dell'Omicidio stradale voluta dall'associazione Lorenzo Guarnieri di Firenze, con una pena da 8 a 18 anni per chi uccide mentre guida ubriaco (però con valore alcolemico superiore a 1,5 g/l) o drogato, nasce dal fatto che l'attuale pena minima di 3 anni, col sistema del rito abbreviato consente a chiunque di scansare la galera. Le faccio un esempio. dal 2008 al 2010 il nostro osservatorio sulla pirateria stradale ha registrato quasi 300 omicidi conseguenti a pirateria. Almeno un centinaio dei conducenti erano ubriachi o drogati. Abbiamo l'elenco con tutti i nomi e cognomi. Se lei mi chiede quanti di questi sono oggi in galera la risposta è nessuno!
Quindi l'elevazione della pena minima serve proprio per evitare che queste persone non paghino mai.
Un altro esempio. Secondo lei nella scala valori che meritano protezione vengono prima i beni o la vita? Io credo la vita. E credo che lo pensi anche lei. Allora come si spiega che chi ruba poche decine di euro o chi compie una rapina con un cutter, senza sfiorare nessuno, resta in galera per diversi anni e chi ammazza ubriaco e drogato alla guida rimane sempre fuori? Ma per la mia sicurezza la minaccia più grave deriva da chi mi spoglia l'appartamento o mi rapina il portafoglio o da chi viaggia ubriaco o drogato in auto e rischia di ammazzarmi o di portarmi via un figlio?
E' possibile che dobbiamo avere sempre questa comprensione che permette a certa gente, solo perché beve e/o si droga, di poter emettere una sentenza di condanna a morte immediatamente eseguita sul posto, inappellabile e a carico di un innocente, senza poi pagare nessun prezzo detentivo. Non solo. Anche con la possibilità di riavere a breve la patente e tornare magari a colpire? Sa quanto sono frequenti anche i cd killer seriali della strada, cioè quelli che dopo che hanno ucciso tornano a colpire?
Non voglio esaurirla caro Biasci.
Noi facciamo parte come origine di quelle divise che troppo spesso hanno dovuto avvertire una famiglia che un figlio o una figlia non sarebbe più tornato a casa. Noi raccogliamo troppe testimonianze che ci mozzano il fiato, eccone una del febbraio scorso. E' in fondo all'articolo riportato all'indirizzo web qui sotto. La legga bene... (segue)
Sa dov'è quel camionista straniero super ubriaco che ha distrutto quella famiglia con la descrizione di quella bimba sulla strada ancora legata al sedile, descritta dagli agenti? Fuori. Nel suo paese d'origine. Lei crede che pagherà? No non pagherà.Magari fra un po' di anni tornerà con un'altra patente in Italia alla guida di un altro camion.
Se vuole poi togliersi dei dubbi su cosa fa l'alcol sulla strada vada a leggere la nostra RS sul tema:
Domani nella stessa RS uscirà fra le altre questa notizia, la legga, e poi la aggiunga alle altre di tutti i giorni in una sorta di "Strage continua", solo perché con l'alcol si utilizza il facile perdonismo tutto italiano. Eppure è una droga classificata ai primi posti nella tabella di rischi, l'unica legale, lei lo sa bene visto che fa volontariato in una comunità di tossicodipendenti.

SENZACOLONNE.IT
Giorgia, ultimo applauso in una chiesa gremita
BRINDISI – Fra la rabbia e la disperazione, quasi 500 persone hanno raggiunto ieri mattina la chiesa di San Vito Martire per rendere l’estremo saluto a Giorgia Zuccaro, giovane attrice teatrale spentasi nella notte fra sabato e domenica a seguito di un terribile incidente automobilistico in via Cappuccini, a pochi metri dall’ex ospedale Di Summa. Nei volti dei familiari, degli ex compagni di scuola e dei colleghi della compagnia teatrale “Giustino Durano”, si leggeva profonda incredulità. E’ difficile veder spezzata una vita a soli 29 anni, ma è ancora più difficile accettare l’assurda dinamica di una morte che potrebbe avere pesanti conseguenze in sede giudiziaria (Giuseppe Lonoce, il brindisino di 30 anni alla guida della Fiat punto sulla quale viaggiava Giorgia, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di sostanze stuefacenti).
La cerimonia funebre, officiata da don Peppino Apruzzi, era prevista per le dieci. Già a partire dalle 9 e 30, però, la gente ha cominciato a convergere verso la parrocchia, attendendo per strada l’arrivo del feretro.
Accanto alla porta d’ingresso della “San Vito”, erano stati affissi i manifesti funebri con cui la compagnia teatrale, gli amici della sorella Alessandra e molte altre associazioni avevano voluto rendere omaggio all’artista brindisina, che aveva ereditato dal padre Franco la passione per la commedia vernacolare. Quando il carro funebre, partito dalla camera mortuaria dell’ospedale Perrino, ha fatto capolino in via Sicilia, la chiesa era già piena.
Due ali di folla hanno accompagnato la bara verso l’altare, stringendosi in un unico abbraccio attorno a mamma Anna, Franco e Alessandra.
Sono certo di non averla affatto convinta, ma sono anche certo che lei capirà quanto meno la bontà delle nostre ragioni nel sostenere l'iniziativa dell'associazione Lorenzo Guarnieri di Firenze fondata da Stefano e Stefania genitori di uno stupendo ragazzo di 17 anni ammazzato appena un anno fa da uno di quelli che le ho descritto. Loro, con coraggio e determinazione, hanno voluto questa raccolta di firme e noi li sosterremo con tutte le nostre forze.
Un cordialissimo saluto anche a lei Maurizio.

 Maurizio Biasci ha detto...
Biserni, mi ha convinto: firmerò per la proposta di legge !

Anonimo ha detto...
Maurizio Biasci nella sua lettera accenna a persone cui sarebbe stata sequestrata l'auto "per aver bevuto tre birre".
Per superare il tasso di 1,5 di birre bisogna averne bevute decina, a meno di considerare "una birra" una dose da un litro.
Un uomo di media corporatura adulto a stomaco pieno con tre litri di birra può arrivare in prossimità del tasso 1,5.

 Raffaele AnoniMo ha detto...
Caro amico Antonello Trova, anche io sono un motociclista, quindi abbiamo tanto in comune, inoltre anche motociclista in servizio e posso dirti 2 cose. La prima è che come te mi auspico un maggiore impegno di tutte le polizie in strada, in primis di quelle locali.
La seconda cosa che ti dico è che nelle parole di quell'agente della municipale di Firenze c'è tanta verità, purtroppo, e sappi che gli agenti per strada sono i primi a non condividere le linee dei loro capi, se infatti vai un poco più su e leggi il mio post precedente capirai che l'80% dei colleghi spera in norme che non consentano più di subire tali disposizioni perchè ai sindaci, agli assessori ecc., fa più comodo così...........

 Anonimo ha detto...
Io non capisco una cosa...
L'omicidio stradale in cosa sarebbe fondamentalmente diverso da quello colposo con dolo eventuale ?
Solo nella "quantità" di pena?
Sempre la solita storia, insomma: sull'onda dell'emozione del momento ci inventiamo nuovi, inutili, reati che tanto poi non applicherà nessuno invece di sforzarci di applicare quelli che ci sono (e che funzionerebbero benissimo se, appunto, venissero applicati).
Spero tanto di aver capito male.

 Lorenzo Borselli ha detto...
Sì, in effetti credo che lei abbia capito male. Qui non c'è un'onda emozionale alla quale ubbidire, ma una sostanziale impunità per alcuni reati che vengono considerati colposi pur non essendolo. Sullo sforzo dell'applicazione di ciò che già esiste, beh, non so cosa rispondere. Una persona che muore per mano di un conducente che guida in stato di alterazione psicofisica o che guida in maniera irresponsabile (o temeraria), deve rispondere non di una colpa, ma di un reato specifico.

 Anonimo ha detto...
Rimango dell'idea che nessuno parta per un viaggio con l'idea precisa di uccidere qualcuno e quindi l'omicidio è necessariamente colposo.
(Altrimenti sarebbe volontario e quindi non "stradale").
Visto che, facendo questo, si accetta consapevolmente il rischio causato dall'essere in stato di alterazione si applica appunto il dolo eventuale.
Mi chiedo ancora che cosa aggiunga in più a tutto questo l'omicidio stradale.

 Anonimo ha detto...
Benissimo.
E poi magari avremo anche l'omicidio professionale per i chirurghi che uccidono mentre operano ubriachi e l'omicidio cantieristico per l'operaio che uccide qualcuno operando la gru ubriaco ?
Grande idea!
Prevediamoli tutti, uno per uno, così non ci si sbaglia!

 Liksergio ha detto...
Mi auguro solo che, in caso di incidente mortale, si valutino bene le effettive responsabilità: vi assicuro che trovarsi, di notte, ciclisti ubriachi e senza luci,oppure, "sportivi" che passano con il rosso non è simpatico visto che per la legge, in caso di incidente,si parte subito, dalla presunzione di pari responsabilità. Mettiamo un velo pietoso sui pedoni che considerano la strada una succursale della pista d'atletica e trattati con troppa benevolenza dalla forza pubblica.


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