Ricerca

lunedì 1 agosto 2011

Grosseto: positivi all’etilometro massacrano due carabinieri, uno gravissimo



Arrestati 4 giovanissimi (tre sono minori), forse reduci da un rave: hanno pestato i due militari a sprangate
Nel 2010 2.079 aggressioni ai Pubblici Ufficiali: 621 dovuti alle ebbrezze
Ogni 4 ore agenti finiscono in ospedale

(ASAPS) GROSSETO, 26 aprile 2011 – È finito male, malissimo, il servizio di due Carabinieri di Grosseto, impegnati in un’operazione di controllo del territorio a Sorano, lungo la SP22, nei pressi di un rave party. Qui l’equipaggio di una delle tante gazzelle dell’Arma impiegate per la concomitanza dell’evento, ha dato l’alt a un’auto con a bordo quattro giovani, un 19enne, alla guida, e tre minorenni. Secondo i primi accertamenti, dopo l’esecuzione del test etilometrico che avrebbe dato esito positivo, i due militari avrebbero iniziato le contestazioni ed è a questo punto che il branco, in una sorta di inedita riedizione di Arancia Meccanica, li ha aggrediti utilizzando a mo’ di spranga il paletto di una recinzione.

 I primi due colpi inferti, ai quali è seguito un sanguinoso e violento  pestaggio, sono stati durissimi e i Carabinieri, un appuntato e un graduato, sono stramazzati al suolo privi di coscienza. Il quartetto di delinquenti è subito fuggito, ma un paio di chilometri dopo sono stati intercettati da una seconda pattuglia che è riuscita a catturarli e trarli in arresto. Antonio Santarelli, appuntato scelto, di 43 anni, sposato con un figlio 13enne, lotta per la vita all’ospedale di Siena, mentre il suo collega, Domenico Marino, carabiniere scelto, rischia di perdere un occhio. Entrambi sono in forza alla stazione di Pitigliano.
Il maggiorenne del gruppo si chiama Matteo Gorelli, di Cerreto Guidi (Firenze): con la sua ragazza 17enne, a bordo dell’auto (residente a Lastra a Signa), frequenta un istituto tecnico, mentre gli altri due minorenni, anch’essi vicini alla maggiore età e tutti e due fiorentini, sono un barista e un garzone di una pescheria. “Abbiamo perso la testa – hanno detto durante il breve interrogatorio che ha preceduto la formalizzazione delle accuse per tentato omicidio – non abbiamo saputo controllarci”. Per la cronaca, il conducente aveva un tasso di 0,87 grammi di alcol per litro di sangue.
Nel corso del 2010 le aggressioni ai Pubblici Ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni, sono state tantissime. Le più gravi vengono monitorate dall’Asaps nel proprio osservatorio “Sbirri Pikkiati”, che in tutto ha esaminato 2.079 eventi: quasi 6 al giorno. Carabinieri e Polizia di Stato pagano il tributo più alto a questo assurdo tiro al bersaglio: 1.046 attacchi sono stati rivolti all’Arma (50,3%), mentre 778 aggressioni hanno riguardato la Polizia (37,4%). In 224 casi, invece, le botte sono state riservate alla Polizia Locale (10,8%), ma i conti non possono essere precisi perché capita spesso che la violenza venga riservata a più corpi contemporaneamente. 154 eventi, ad esempio, riguardano Pubblici Ufficiali di altri corpi, soccorritori sanitari, Vigili del Fuoco o Capitreno. Un massacro: chi cerca di far rispettare la Legge viene ricambiato così.
La violenza è spesso innescata dall’alcol o dalla droga: in ben 621 casi (29,9%) l’innesco è dovuto a ubriachezze o ad ebbrezze in generale, il 10% delle quali dovuto a stupefacenti (62 casi su 621).
Nel 24,8% degli episodi gli aggressori hanno fatto uso di armi proprie o improprie, come ad esempio un veicolo lanciato contro chi impugna la paletta: parliamo di 516 attacchi.
Forte, purtroppo, il contributo di cittadini non italiani, 778 (34,5%) presenti in su un totale di 2.079 casi. La ripartizione geografica della rilevazione consente ulteriori spunti di riflessione: 818 al sud (39,3%), 728 al nord (35%) e 533 al centro (25,6%). (ASAPS)


Anonimo ha detto...
Lascia un Commento: e che si Commenta più.-
Un abbraccio.-
Er Briga.-

 ricky ha detto...
apparta la solidarietà ai cc rimasti feriti, speriamo che questo episodio doloroso e sangiunoso faccia riflettere sulla facilità con la quale alcune persone "perdono la testa"; ci vuole più educazione civica e convinzione del rispetto dell'altro; non si può solo essere "civili" quando si accoglie gli emigranti, ma si deve essere sempre "civili" , anche quando si è sbagliato e si deve pagare ammenda!

 Antonio Gardone Valtrompia ha detto...
Non ci sono parole. Siamo vicini ai due colleghi carabinieri ed alle loro famiglie. Vediamo ora l'opinionme pubblica ed i ben poensanti cosa diranno questa volta. Dai telegiornali ho visto poche prese di posizione a favore delle forze dell'ordine. Se succedeva all'incontrario mi immagino quante manifestazioni e via dicendo. Siamo la solita Italia dei banfoni e dei facili moralisti.
UN FRATERNO ABBRACCIO A TUTTI I COMPONENTI DELLE FORZE DELL'ORDINE E DEI VIGILI DEL FUOCO.
Antonio Gardone Valtrompia

Anonimo ha detto...
Dispiace moltissimo che questi episodi, accadano ancora oggi, con una certa frequenza da parte di queste nuove generazioni, purtroppo il rispetto per gli uomini della divisa si è sgretolato, anche a causa di sanzioni non più idonee. Forza e coraggio ragazzi, guardando avanti più fiduciosi. Diego

 Anonimo ha detto...
Da collega posso solo provare tanto sdegno nei confronti di questo insano gesto. Purtroppo noi siamo spesso bersaglio di queste rappresaglie da parte di persone che non rispettono neanche le loro famiglie. Voglio augurare che almeno chi ci osserva dall'alto, l'unico a capire e comprendere le nostre difficoltà, possa miracolare questi due suoi servitori ed angeli cistodi della legalità. Un abbraccio affettuooso alle famiglie. App. Sc. CC Nicola Rossi.-

 Lorenzo Borselli ha detto... @Ricky:
Non si tratta di pagare ammenda: questi hanno cercato di ammazzare due carabinieri! Qui si tratta di ripristinare un patto sociale che sta venendo meno anche per la continua delegittimazione di cui le divise sono oggetto. Una volta sono brave, se tolgono l'ectracomunitario dalla strada, sono sceriffi frustrati se ti fanno soffiare nell'etilometro. Abbiamo bisogno, come società, di una bella ridimensionata, altroche!

Anonimo ha detto...
Solidarietà con i colleghi. In questo momento di dolore prego per loro e per le loro famiglie. Ho solo una domanda che mi tormenta. Se per difendersi o per difendere il collega uno dei due avesse usato l'arma in dotazione che cosa ci sarebbe scritto oggi sui giornali? Una piccola riflessione da chi come loro è tutti i giorni per strada ed indossa una divisa. Siamo sempre di più carne da macello. Uno dei due colleghi forse perderà un occhio e sarà condannato a vita, quei quattro signori non faranno neanche 5 anni di galera. E' giustizia?

 Francesco ha detto...
E' un episodio estremamente preoccupante, che mi ha colpito duramente. Qui non si tratta di due Carabinieri che hanno rischiato di morire mentre tentavano di catturare chissà quale efferatissimo criminale...ma di due Carabinieri che hanno rischiato di morire per mano di tre-quattro balordi minorenni superesaltati e sovraeccitati...CHE SI SONO PURE SCOPERTI TANTO LUCIDI DA PORTARSI VIA LA CARTELLINA CON IL FOGLIO RIEPILOGATIVO DEI CONTROLLI SUI QUALI ERANO ANNOTATI I LORO NOMI! Ma dove stiamo andando? Ma quanti ce ne sono in giro di soggetti come questi? Quante bombe di questo tipo incrociano le nostre strade? Adesso capisco che, se non ne saltano fuori di più, di soggetti così, è soltanto perchè i controlli di polizia stradale sono sempre più ridotti al lumicino...In bocca al lupo ai due colleghi feriti. FF

 sandrobnriga63 ha detto...
Da collega, l'unico commento che mi viene in mente è che anche questo caso darà ragione all'ingiustizia di questo Paese: Perchè? E' semplice: Innanzitutto il fatto, efferato, increscioso, ecc ecc, è stato commesso da minorenni, il che significa che dal punto di vista penale le pene saranno irrisorie se non addirittura nulle; Setrovati in stato di alterazione potranno godere anche dell'attenuante; Ma questo si sa no? E' il sacrosanto Diritto! Se i CC avessero invece reagito? Filmini pubblicati magari su youtube, CC sotto inchiesta e l'opinione pubblica schierata ovviamente contro gli sbirri!!! Non ho parole, sono semplicemente deluso, sgomento e basito da quest'atteggiamento avulso dello Stato! Spero solo che i colleghi possano cavarsela!! P.S. Magari sentiremo un giorno parlare che magari sono stati puniti per qualche mancanza regolamentare!!! E' una vergogna!!!

 Stefano Di Nino ha detto...
Innanzitutto esprimo la mia solidarietà ai carabinieri coinvolti in questa terribile vicenda, augurando loro una pronta guarigione. Riguardo ai "soggetti" che hanno causato questa barbarie posso semplicemente dire che purtroppo sono il frutto dell'inciviltà sociale e come ben afferma Lorenzo c'è la necessità di ripristinare un "patto sociale" tra il cittadino e chi rappresenta le istituzioni sul territorio. L'educazione civica, indubbiamente, deve essere ri-messa in evidenza prima all'interno delle famiglie, poi negli istituti d'insegnamento ed ahimè... inoltre, credo che al declino comportamentale delle nuove generazioni abbia anche contribuito "pesantemente" l'abolizione del servizio di leva militare. La disciplina, il rispetto, l'ordine, la cooperazione, l'integrazione purtroppo la gioventù d'oggi non sà nemmeno cosa sia... in questo spregiudicato mondo del volere il benessere, il potere e il lusso tutto e subito, anche a costo di uccidere!!

 Anonimo ha detto...
e' proprio una cosa indegna, una vergogna...non c'è proprio rispetto per la divisa!...ma se il carabiniere avesse sparato?...sicuramente oggi oltre a rischiare di perdere un occhio avrebbe avuto molti altri problemi!...ma è normale che un carabiniere che svolge il proprio dovere oggi deve lottare per sopravvivere?....credo che ci sia davvero bisogno di una sana riflessione....un augurio di vero cuore e tanta solidarietà alla famiglia!
 
 Anonimo ha detto...
Va sottolineata ancora una volta la presenza delle bevande alcoliche a scatenare la violenza. Lorenzo ha perfettamente ragione quando dice che si tratta di ripristinare un patto sociale, ma è urgente affiancare una sensibilizzazione sui pericoli del bere. Nel 2010 in Italia 307 milioni di euro (solo per la pubblicità)sono stati investiti per promuovere l'uso delle bevande alcoliche, cui vanno aggiunte vagonate di contributi anche pubblici a sostenere il mercato del vino, un solo milione di euro investito per l'informazione e per la prevenzione dei problemi alcolcorrelati.
C'è anche questo a monte di tanti drammatici episodi di cronaca nera.
Solidarietà alle forze dell'ordine e un pensiero riconoscente a questi due Carabinieri.
Alessandro Sbarbada

 giancarlo ha detto...
Ma il ministro dell'interno dov'è? le interrogazioni parlamentari dove sono? i blog pro-Carabinieri che fine hanno fatto? le manifestazioni dei cittadini contro questi balordi perchè non si vedono? i tg e la carta stampata perchè non ne parlano in prima pagina per giorni e giorni? perchè "porta a porta", "matrix" o "annozero" non organizzano puntate a favore dei Carabinieri massacrati? potrei continuare all'infinito ma so che è tutto inutile... un Poliziotto/Carabiniere massacrato non fa notizia è normale che accada. Peccato non si possa scioperare....

 Anonimo ha detto...
Come credo per tutti coloro che indossano ogni giorno una divisa, qualunque ne sia il colore, questo atto criminale è stato l’ennesimo colpo allo stomaco che mi ha tolto il fiato. Per l’ennesima volta hanno alzato le mani e usato una violenza inaudita verso due di noi. Due colleghi stanno lottando fra la vita e la morte solo perché non si sono voltati dall’altra parte; solo loro hanno sbarrato la strada ad un criminale che avrebbe potuto qualche metro più avanti stroncare la vita a chi si stava tranquillamente godendo un giorno di vacanza… Magari gli stessi aggressori potevano uscire di strada, ferirsi ed allora dov’erano i controlli, e via con le solite polemiche. La spiegazione a tutto questo purtroppo c’è… siamo lasciati soli, ogni giorno, dalle istituzioni che rappresentiamo. A tutti, nei nostri confronti è permesso tutto. Possono offenderci, sputarci addosso, malmenarci, quasi ammazzarci. Per un divieto di sosta o per un ritiro patente. Perché nelle leggi non crede più nessuno, è più facile “interpretarle” a proprio uso e consumo. La mia unica speranza è che la giustizia non ci tradisca anche questa volta e che fra qualche mese questi delinquenti non ci passino davanti sbeffeggiandondoci. Intanto un pensiero ed una preghiera ai ns fratelli. Tenete duro Ragazzi, tifiamo tutti per voi!

 Firenze Today ha detto...
Ferma la posizione del sindaco Renzi dopo l’aggressione a due carabinieri. Ieri per la Festa della Liberazione alcuni giovani hanno preso a sprangate i militari dopo un controllo ad un posto di blocco. "Il fatto che due servitori dello Stato, due carabinieri, siano presi a sprangate da quattro ragazzini, di cui uno maggiorenne, perché fermati per l'etilometro, sono cose che fanno e devono far riflettere” ha detto di il sindaco - “questi sono ragazzi che stanno in provincia di Firenze. Sarebbe doveroso ora fare una riflessione su che tipo di messaggio educativo abbiamo dato”.
Le vittime dell’aggressione sono ricoverate nell’ospedale Le Scotte di Siena, uno in coma farmacologico l’altro rischia di perdere un occhio. Renzi, ospite stamani a Lady Radio, si è espresso così: “Oltre ad una doverosa riflessione, c'é l'auspicio chepoi non facciano i furbi sui processi verso questi ragazzi: questi devono pagare per quello che hanno fatto" e l'accusa di tentato omicidio con la quale sono stati fermati "mi sembra il minimo". Il sindaco ha anche ribadito la "solidarietà mia e di tutta la città di Firenze all'Arma dei Carabinieri" e "la vicinanza profonda alle famiglie e ai due carabinieri".

 Anonimo ha detto...
la colpa è delle questure che autorizzano questi rave party,dove all'interno si infrangono tutte le leggi, come spaccio di tutti i tipi di droga, alcolici,prostituzione.qui tutto autorizzato, e poi vogliono mettere in croce berlusconi per na scopata.
 
 Anonimo ha detto...
 Massima solidarietà ai colleghi aggrediti in maniera selvaggia. Per gli animali aggressori che dire!!! speriamo che una volta in carcere gettino via le chiavi. Per quanto riguarda la giovane che adesso spreca lacrime... sono lacrime di coccodrillo.

 Lorenzo Borselli ha detto...
Anonimo delle ore 22:48: Queste manifestazioni, se proprio lo vuoi sapere, non sono soggette all'autorizzazione della Questura, ma del sindaco. Il quale, però, non fa altro che applicare la legge. La legge, visto che non hai resistito a buttarla in politica cercando di ironizzare su cose invece molto serie, la dovrebbe fare chi sta al governo e i carabinieri, o i poliziotti, dovrebbero garantire la sicurezza di tutti forti di una legge che li appoggia e di una comunità che condivide - l'ho già detto - il patto sociale. Sulle scopate del nostro presidente io preferirei non entrare, ma se si scopasse con maggior discrezione e si pensasse a fare una legge uguale per tutti, quei quattro arrestati non uscirebbero tanto presto. Infine: cosa c'entra mettere in croce Berlusconi? Qui c'è gente che lotta contro la morte. Quindi, o discutiamo con rispetto o i prossimi post di questo tenore li disintegro alla velocità della luce.

 Anonimo ha detto...
questo e successo grazie ai nostri politici che pensano alle tasche, ai loro guadagni, ecc ecc, grazie ai signori avvocati che difendono questi soggetti nonostante siano in colpa. ma penso che cambiare le legge nei confronti dei minori sia neccessario, più rigida, per noi che lavoriamo nella strada più potere. comcludento, spero tanto di vero cuore che i due colleghi stiano bene... mandiamo giù un'altro rospo.. ringraziando a chi di dovere.

 Anonimo ha detto...
e adesso la giustizia farà il suo corso... minorenni = processo minorile = benefici = tutta una serie di meccanismi che porteranno ad un triste risultato, 4 imbecilli che probabilmente saranno perdonati o messi alla prova! Forse sarebbe veramente il caso di introdurre ipotesi di responsabilità oggettiva anche in ambito penale e fare pagare ai genitori i gesti idioti di quei figli, altro che "non ditelo ai miei genitori"! Dovrebbero poi riflettere anche i tanti sostenitori di "liberalizziamo la droga" perché magari se questi ragazzi avessero saputo che una volta beccati "strafatti" di certo avrebbero preso una pena seria e detentiva senza sconti magari avrebbero avuto paura di qualcosa. Un augurio di pronta guarigione ai Carabinieri, sperando che le loro condizioni non peggiorino, ed un grazie a tutti coloro che quotidianamente continuano a fare il coraggioso mestiere del TUTORE DELL'ORDINE... nonostante stipendi da fame, condizioni di lavoro pessime e genitori di ragazzini idioti

Anonimo ha detto...
da ex Tuscania...un abbraccio ai colleghi, ma anche una tirata d'orecchi a tutti, specialmente i loro superiori...visto che , chi stà sulla strada, quando ci stà, non sà mai chi ha di fronte e, la guardia non và mai abbassata,la formazione è sempre da mettere al primo posto,poi, la colpa morì fanciulla, ovvero,in un dramma è racchiusa la storia presente dell'italia, un italia dalla i minuscola, ignorante e non rispettosa, che si attorciglia sul niente, in primis "dai valori" umani di convivenza, ma che genitori hanno questi, che non sanno neanche dove sono i loro figli minorenni, di sicuro se uno dei due CC si girava qualche secondo prima, non sò come sarebbe andata a finire, di sicuro avremmo letto."i difensori della legge usano le armi in modo sproporzionato", ma ho dato un titolo soft...Vanno riviste le regole, fatte rispettare e chi sbaglia paga, dal primo all'ultimo...nei secoli fedele!!

 Lorenzo Borselli ha detto...
Ex Tuscania: io e te ci conosciamo da parecchio. Lo so che la formazione è importante, ma se tu avessi fermato quattro ragazzini, cosa avresti fatto? avresti detto al tuo secondo di tenerli sotto tiro? Dai... La verità è che quando fermi un vigliacco, l'età non conta. E se i genitori di questi animali li avessero tenuti più a casa, ora i nostro colleghi sarebbero a fare colazione come tutti noi.

Unione Bassa Est Parmense - Polizia Locale ha detto...
Ci si stringe ai Colleghi dell'Arma e ai loro familiari per questa vile e barbara azione nei confronti di tutto lo Stato italiano. Chi colpisce un uomo di legge lede la dignità e l'integrità di ogniuno di noi e della stessa Italia.
Ag.Sc. Fiorini Matteo

 Anonimo ha detto...
Solidarietà ai colleghi Carabinieri rimasti feriti ed alle loro famiglie con la speranza di una pronta guarigione.
Quello che ci vuole è la certezza della pena ed un giusto rispetto per le istituzioni.
Troppo spesso si dice "è la società che va così".
Ma la società siamo noi.
Noi genitori che dobbiamo educare i nostri figli, uomini e donne del futuro, infondendo loro valori quali il la legalità, la lealtà, il rispetto in particolare nei confronti di chi con passione ed abnegazione lavora per la nostra sicurezza.

 Anonimo ha detto...
purtroppo i rischi non si possono azzerare; detto questo, è necessario da parte di chi organizza i servizi istituire dei protocolli d'intervento che garantiscano maggior sicurezza possibile per i Colleghi che operano sulla strada. Nel caso in questione, essere almeno in rapporto numero di 1:1, piuttosto di essere premuniti di strumenti di autotutela tipo spray al capsicum per esempio... Non è ammissibile ciò che è successo ai Colleghi durante un controllo di Polizia stradale. Mi chiedo se ciò sarebbe successo allorchè i Militari fossero stati 4, tutti dotati di strumenti di autotutela.

 Anonimo ha detto...
Il problema all'origine è che sulla strada si puniscono, sempre più duramente, sempre in modo più esemplare, sempre meno persone.
Questo diffonde un senso di impunità generale e, in quei pochi soggetti che comunque vengono "pescati" , una sensazione di essere trattati ingiustamente avendo davanti l'esempio di moltissime persone che pur avendo fatto la loro stessa cosa sono invece rimaste impunite.
Qualcuno di questi ultimi soggetti, più incapace di
controllarsi di altri (vuoi anche perché "strafatto"), alla fine reagisce e quelle che si vedono sono le conseguenze.
Gli agenti appartenenti alle forze dell'ordine, incolpevoli dell'andazzo generale, si trovano ad essere comunque sempre tra l'incudine e il martello.
Il motto dovrebbe essere: punire quanto basta a far capire l'errore e mai di più, ma punire TUTTI quelli che sbagliano.

 paroleingiaccablu ha detto...
IO mi sono espresso nel link qui sotto
spero che i Carabinieri abbiano una pronta ed effettiva guarigione.
Un saluto a tutti
MR

 ellemme ha detto...
Leggendo il commento del Procuratore della Repubblica di Pinerolo sul "Resto del Carlino", dove scrive che "... punire non basta" non posso fare a meno di riflettere sul fatto che il Dott. Giuseppe Amato ha effettivamente ragione. Punire non basta! Tuttavia ritengo che peggiore del punire e basta sia anche la mancanza di una certezza della punizione.
Perchè, onestamente, tutto questo rammarico, il racconto di volti affranti, di persone straziate dal rimorso, sappiamo perfettamente essere parte di strategie difensive perfettamente calibrate; tutte quelle lacrime niente altro sono che opulate e strutturate dosi di ravvedimento debitamente prescritte dai difensori, onde voler ostentare che il trattamento penitenziario ha già sortito i primi effetti rieducativi. Comportamenti efferati del genere non sbocciano come fiori al sole e non sono solo frutto dell'uso di stupefacenti ed alcol. Personaggi del genere rappresentano il fallimento dei loro principali educatori: i genitori. Questi sdegnati o meno, dovrebbero riflettere e rimanere nauseati tanto dal gesto dei loro figli così come dal ruolo avuto dalla famiglia nell'educazione dei medesimi. Mi aspetto di vederli presto in tv questi personaggi, in quanto ci sono trasmissione che con questi fatti di cronaca ci vanno a nozze. Ed allora saranno lì, ritratti in foto che enfatizzano la loro normalità, il loro vivere civile, la loro propensione al lavoro o allo studio. Gli amici intervistati faranno a gara a dire quanto splendidi e normali erano questi ragazzi. Si tenderà insomma a dipingere un "gesto di efferata crudeltà" come l'atto isolato di un gruppo di incensurati ed avremo il solito battaglione di psiocologi, criminologi ed altri personaggi con declinazione finale ..logi che ci spiegheranno il perchè ed il per come questo sia avvenuto. Eppure basta chiedere ad un qualsiasi appartenente alle forze dell'ordine: sono fatti di ogni giorno, non eventi eccezionali e vengono portati avanti non solo attraverso le violenze fisiche, ma anche con tutte quelle forme di minaccia, più o meno dichiarata, più o meno sottile, che sono la normalità del teatro operativo. Già perchè in tutte queste trasmissioni, dove si indaga, dove si sindaca, si condanna, si giudica l'operato delle forze dell'ordine i grandi assenti sono proprio loro: gli operatori in divisa.
 Giovanni Canese ha detto...
Quello che ha scritto Ellemme è pura verità e mi meraviglio che i genitori di quei 4 criminali non abbiano ancora detto che sono dei bravi ragazzi che non farebbero male neanche a una mosca. Speriamo vivamente che i due colleghi si riprendano e non perdano il fervore del loro lavoro come hanno dimostrato di avere fermando quei 4 criminali.

Anonimo ha detto...
Questo post è stato eliminato da un amministratore del blog.

 Francesco ha detto...
Altre due vittime della dilagante inciviltà, della mancanza di rispetto nei confronti di coloro che indossano una divisa. Io, nonostante sia un carabiniere in congedo, quando vengo fermato dai colleghi in servizio, ho sempre una sorta di timore reverenziale. Non riesco a concepire neanche un insulto alle forze dell'ordine, un'aggressione del genere è fuori dalla mia portata mentale. Vivissimi auguri all'appuntato scelto ed al carabiniere scelto fatti oggetto di un così vile comportamento.

 Anonimo ha detto...
Questo post è stato eliminato da un amministratore del blog.

 Lorenzo Borselli ha detto...
Per la seconda volta, da quando modero questo blog, ho eliminato un commento. Vorrei ricordare che questo è un blog che Asaps mette a disposizione di tutti per dire la propria. L'Asaps, però, è un'associazione di donne e uomini delle forze dell'ordine (e non solo) che condividono l'amore per la Patria e la Costituzione. Quindi, tanto per chiarire, qui non c'è posto per chi risponderebbe alla violenza con altra violenza o con ricordi nostalgici di un'era che ci ha macchiato di vergogna. Abbiamo giurato fedeltà alla Repubblica. Lo ricordo a tutti.

 Raffaele AnoniMo ha detto...
Solidarietà ai CC feriti ed auguri di totale guarigione.
Non so Lorenzo cosa abbia eliminato ma sicuramente chi oggi indossa una uniforme non deve e non può incutere timore nel pubblico con la violenza del passato.
Ma detto questo è chiaro che delle misure devono essere prese e tutte le divise, viste le difficoltà e le avversità che incontrano vanno più tutelate con norme chiare e che non ammettano poi sentenze che ci mortificano e ci indeboliscono, ne ricordo una, quella che l'agente può essere impunemente mandato a fare in culo......
Poi è chiaro che anche trasmissioni e dbattiti sul bere, sui giovani, sui rave ecc. ecc. non hanno niente a che fare con chi non ha chiaramente le capacità di vivere in una società civile e condividerne le regole, perchè atti come questi sono un segno chiarissimo di inciviltà e violenza e sono cose di cui non abbiamo biosogno, pertanto la punizione deve essere esemplare.
Chi ha commesso un tale atto che pianga in carcere, poi personalmente sono convinto che chi ha commesso questo lo ha fatto con coscienza e volontà e ben consapevole anche di essere minorenni e sono anche convinto che nel processo l'unico maggiorenne avrà colpe minime e marginali mentre i minori sono minori e quindi........e poi erano non in grado di ragionare e poi ecc. ecc.
Nello stesso tempo mi auguro che così non vada, ma sono anche certo che in Francia, Spagna, Germania, USA ecc. ecc. così certamente non va.

 Vittorio ha detto...
Piena solidarietà e fiducia a tutte le forze dell’ordine che sono sempre denigrate in special modo dalla stampa. Appena accade un fatto in cui un appartenente a Forze di Polizia reagisce per legittima difesa e cagiona la morte di un delinquente, tutta l’opinione pubblica si schiera contro senza sapere come sono andati i fatti, ma solo perché indossa una divisa. Chi ha l’onore di indossare un’uniforme viene marchiato come un mostro e non un essere umano che quotidianamente sacrifica la propria vita per difendere l’incolumità di ogni cittadino, compresa quella dei Magistrati che solitamente vanno a cercare il pelo nell’uovo per condannarli, mentre concedono benefici a delinquenti assassini, trincerando le motivazioni dietro la parola “salvaguardia dei diritti umani”. Chi condanna moralmente tali Angeli non deve poi chiedere il loro aiuto solo quando ne ha bisogno, ma si deve ricordare di loro sempre. Visto che purtroppo gli episodi di violenza contro chi indossa una divisa ormai sono all’ordine del giorno, non sarebbe opportuno dotare tutti gli appartenenti alle Forze di Polizia della pistola elettrica come ha in dotazione la Polizia Americana?

Vittorio ROMEO ha detto...
Piena solidarietà e fiducia a tutte le forze dell’ordine che sono sempre denigrate in special modo dalla stampa. Appena accade un fatto in cui un appartenente a Forze di Polizia reagisce per legittima difesa e cagiona la morte di un delinquente, tutta l’opinione pubblica si schiera contro senza sapere come sono andati i fatti, ma solo perché indossa una divisa. Chi ha l’onore di indossare un’uniforme viene marchiato come un mostro e non un essere umano che quotidianamente sacrifica la propria vita per difendere l’incolumità di ogni cittadino, compresa quella dei Magistrati che solitamente vanno a cercare il pelo nell’uovo per condannarli, mentre concedono benefici a delinquenti assassini, trincerando le motivazioni dietro la parola “salvaguardia dei diritti umani”. Chi condanna moralmente tali Angeli non deve poi chiedere il loro aiuto solo quando ne ha bisogno, ma si deve ricordare di loro sempre. Visto che purtroppo gli episodi di violenza contro chi indossa una divisa ormai sono all’ordine del giorno, non sarebbe opportuno dotare tutti gli appartenenti alle Forze di Polizia della pistola elettrica come ha in dotazione la Polizia Americana?

 Anonimo ha detto...
Piena solidarietà e fiducia a tutte le forze dell’ordine che sono sempre denigrate in special modo dalla stampa. Appena accade un fatto in cui un appartenente a Forze di Polizia reagisce per legittima difesa e cagiona la morte di un delinquente, tutta l’opinione pubblica si schiera contro senza sapere come sono andati i fatti, ma solo perché indossa una divisa. Chi ha l’onore di indossare un’uniforme viene marchiato come un mostro e non un essere umano che quotidianamente sacrifica la propria vita per difendere l’incolumità di ogni cittadino, compresa quella dei Magistrati che solitamente vanno a cercare il pelo nell’uovo per condannarli, mentre concedono benefici a delinquenti assassini, trincerando le motivazioni dietro la parola “salvaguardia dei diritti umani”. Chi condanna moralmente tali Angeli non deve poi chiedere il loro aiuto solo quando ne ha bisogno, ma si deve ricordare di loro sempre. Visto che purtroppo gli episodi di violenza contro chi indossa una divisa ormai sono all’ordine del giorno, non sarebbe opportuno dotare tutti gli appartenenti alle Forze di Polizia della pistola elettrica come ha in dotazione la Polizia Americana?

Alessandro ha detto...
Finiamola con il coccolare e provare indulgenza per questi delinquenti.Alla mia generazione,il peggio che poteva succedere era qualche diverbio,al limite del possibile finiva lì.Oggi pure i pali in testa sono arrivati a darti,e vorrebbero pure farla franca,con un "Scusate tanto ma non l'abbiamo mica fatto apposta".Ma in che mondo viviamo?E i nostri tutori dell'ordine in cha ambito urbano gli tocca operare?Io sinceramente sono stanco di queste violenze gratuite,fatte da 4 scellerati che ancora devono mettere i denti del giudizio..Un condanna esemplare,senza attenuanti e benifici di nessun genere.Sono vicino hai Carabinieri e hai Poliziotti che rischiano ogni giorno la loro preziosa Vita!

1 commento:

  1. Tanti Auguri Antonio e Domenico. Mi ricordo che lessi due righe sul giornale questa estate e rabbrividii per lo schifo! i Quattro starebbero bene per qualche anno davanti ai locali pubblici lavorando socialmente. Meno carcere piu' educazione e lavoro sociale utile. Un ex CC Firmato Gianmaria

    RispondiElimina

La regola è semplice: firmarsi.