Ricerca

lunedì 30 aprile 2012

Roma: spedizione punitiva contro la Polizia Municipale di Roma Capitale



Foto Coraggio - archivio Asaps
 (ASAPS) Potrebbe essere la trama di un film western se al posto di una Smart avessimo messo un cavallo legato davanti al Saloon, in tutti i modi la soluzione finale di calci e pugni sarebbe stata la stessa.
E’ quasi imbarazzante parlarne ma è doveroso perché succede nella Capitale, nel quartiere di Tor Bella Monica e, capirete, i motivi sono davvero fuori dal comune.
Una pattuglia della Polizia di Roma Capitale nota una Smart parcheggiata in zona disabili e, come ovviamente accade in questi casi, controllano se è munita del regolare tagliando.
L’autorizzazione alla sosta in zona disabili non si trova, come pure il tagliando assicurativo e, quindi, la pattuglia procede con il sequestro del mezzo.
Questo è quanto d’obbligo da parte delle Forze di vigilanza in casi come questo ma nel quartiere di Tor Bella Monica evidentemente esistono (o vogliono far esistere) regole e leggi diverse, le stesse che determinano i gravi fatti che hanno messo il quartiere al centro di gravi episodi di cronaca nera.
La proprietaria della Smart, una signora romana di 40 anni, avvedutasi della presenza degli agenti che procedevano con il sequestro ha dapprima urlato e tirato pugno ad un vigilessa poi, con tutta la voce in gola, ha richiamato l’attenzione degli altri abitanti del quartiere.

Foto Coraggio - archivio Asaps


E’ partita così una spedizione punitiva, condita di insulti, calci e pugni contro la pattuglia composta da tre donne  e un uomo che sono riusciti, nonostante tutto, a chiamare rinforzi.
All’arrivo di altri Vigili e dei Carabinieri, i componenti la spedizione punitiva si sono dileguati lasciando sulla strada i quattro agenti feriti in maniera fortunatamente non grave. Arrestata la proprietaria dell’auto che aveva innescato la pericolosa miccia di violenza: speriamo cerchino di farle capire che è impossibile pretendere la ragione quando si è in fallo in maniera così evidente ma, oppressi da un velo di pessimismo, dubitiamo possa succedere.
Questo anche in considerazione del fatto che episodi come quello di Tor Bella Monica non sono purtroppo isolati. L’osservatorio dell’Asaps “Sbirri Pikkiati” per il 2011 ha registrato 2.230 aggressioni, (+7%), 496 (22%) quelle portate con armi; ubriachi o drogati il 34% degli aggressori, il 40% sono stranieri.
Nel 2012, a fine aprile, già registrati 818 episodi.
Non abbiamo ancora i numeri necessari per risolvere la crisi economica e lo si nota dalla frenesia del Governo per ottenerli, neppure questi sono numeri da Paese Civile ma si ha la percezione di minore interesse, ed è davvero grave!
La Redazione dell’Asaps esprime solidarietà agli agenti della Polizia di Roma Capitale. (ASAPS)



> Osservatorio “Sbirri Pikkiati” 20112.230 aggressioni, (+7%), 496 (22%) quelle portate con armi
Ubriachi o drogati il 34% degli aggressoriIl 40% sono stranieri
Un fenomeno che cresce, una riflessione appare necessaria



10 commenti:

  1. Solidarietà ai Colleghi e un invito ai nostri Politici di promulgare leggi che puniscano severamente chi attenta alle Istituzioni dello Stato.

    RispondiElimina
  2. Essere aggrediti da un ubriaco o un drogato è una cosa ovviamente grave, ma viene anche messo in conto che possa accadere, perchè quando si ha a che fare con chi è fuori di testa questo accade e questo per tutti quelli che indossano una divisa e devono controllare queste persone è un problema.
    Ma personalmente indosso la divisa della Polizia Municipale non di Roma, ma di un altro Comune ed il primo nostro problema è proprio quello di essere non più che dipendenti comunali, preciso NIENTE DI PIU' DI QUESTO, infatti sono ovviamente d'accordo con Anonimo precisando che quei bastardi non hanno attentato ad una Istituzione dello Stato.
    Pochi giorni fa a Napoli un pregiudicato esponente di un noto clan camorristico di Napoli con l'aiuto di altri automobilisti per non essere multato aggredisce e manda all'ospedale la pattuglia della PM, una donna ed un uomo. Fortunatamente il giorno dopo viene arrestato dai colleghi dei due e non se lo aspettava assolutamente, per lui era incredibile essere arrestato per avere malmenato due vigili ed era ancora più incredibile essere arrestato dai vigili.
    Adesso voglio solo dire che due CC o due PS o Due GdF non sarebbero mai stati aggrediti ne a Napoli ne a Tor Vergata, questo non perchè i vigili sono fessi ma perchè la legislazione attuale unito all'utilizzo che gli enti fanno di questo personale ci hanno resi molto vulnerabili deboli e noo tutelati da nessuno, se pensiamo che qualora, mi auguro di no, i colleghi di Roma o quelli Napoli o i tanti altri coinvolti ogni giorno in questi episodi dovessero avere conseguenze gravi non potranno godere ne della causa di servizio ne di altro ma dovranno arramgiarsi e basta perchè non siamo una polizia, fuguriamoci che non siamo considerati nenache nelle convenzioni che le assicurazioni stipulano con le polizie.
    Personalmente ho iniziato a fare il dipendente comunale invito tutti i miei colleghi a farlo, che la vada a sequestrare quello dell'anagrafe o il polizotto vero la macchina a Tor Vergata...........

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, Raffaele. Le cronache sono piene di aggressioni anche a operatori delle Polizia dello Stato. Vorrei ricordarti che l'aprile di un anno fa due carabinieri, Antonio Santarelli (43 anni) e Domenico Marino (34) vennero aggrediti a bastonate da quattro giovani, di cui tre minorenni, che erano stati fermati ad un posto di blocco nei pressi di Sorano, in provincia di Grosseto, dopo un rave party. Un carabiniere ha perso un occhio e l'altro è ancora in coma e probabilmente non ne uscirà più.
      Comprendo la tua frustrazione ma non condivido il tuo tono.

      Elimina
    2. Né le tue argomentazioni, ovviamente...

      Elimina
  3. Purtroppo i giovani d'oggi pensano (e di conseguenza si comportano) che la libertà sia quello di poter fare ognuno i porci comodi, senza rispetto per niente e nessuno, tanto meno delle regole della convivenza. Questo è quello che noi circa sassantenni, con la nostra tolleranza siamo riusciti ad insegnare loro, dove finiremo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rispondo anche a Lei, per ricordarle che "giovani d'oggi" è una locuzione comune a tutte le generazioni. Le ricordo che molti dei sessantenni del nostro tempo, quelli che negli anni '60 e '70 avevano più o meno l'età dei giovani d'oggi, facevano più o meno le stesse cose. O meglio: anche all'epoca si registravano manifestazioni, assalti alle caserme e alle pattuglie, per sottrarre preziose armi da usare poi nella piazza o nella lotta armata. Non so... Non vorrei essere frainteso, ma in quegli anni il rischio professionale maggiore, per noi in divisa, erano le pallottole. Oggi il nostro maggior rischio professionale è rappresentato da incidenti stradali... Non posso fare a meno di rilevare una pericolosissima deriva morale o di ideali, ma... insomma, mi aspetterei qualche spunto di maggior costruttività. Non mi fraintenda, ma non sono d'accordo con lei...

      Elimina
  4. Caro Lorenzo se per frustrazione vuoi dire che sono un pò deluso allora hai ragione se vuoi dire altro allora ti garantisco che non sono affatto frustrato e non voglio utilizzare toni particolari, ma si sa a"parlare" con tale mezzo non si riesce poi a trasmettere tutto.
    Comunque credo fermamente che oggi la Polizia Municipale sia pericolosamente sovraesposta rispetto alle tutele ed alla organizzazione che ha. Gli eventi degli ultimi anni vedono agenti di PM feriti, aggrediti, uccisi..... allo stesso tempo si vedono quotidianamente svolgere attività di pubblica sicurezza al 100%, iniziano ad aumentare anche i casi in cui ci sono agenti che in hanno "ecceduto" nel compiere il loro servizio o dovere, insomma nella pratica quotidiana non siamo più i famosi ausiliari di pubblica sicurezza, mentre normativamente continua ad essere così, anzi più la nostra esposizione aumenta e più ci viene tolto qualcosa, come ti dicevo causa di servizio ed equo indennizzo non ci riguarda più. E non è che da un certo momento in poi ci siamo montati la testa ed abbiamo cambiato direzione, assolutamente, perchè stiamo in strada, abbiamo determinate qualifiche compiti e funzioni, la gente ci chiama per tutto e quindi dobbiamo agire altrimenti omettiamo. Quindi molto semplicemente o cambia qualcosa oppure non possiamo più reggere il peso del ruolo.
    In pratica o veniamo messi nelle condizioni di poterlo svolgere oppure rischiamo oltre misura e senza alcuna gratificazione, ti ripeto il nostro attuale CCNL è identico a quello dell'impiegato all'anagrafe o del custode del cimitero, secondo te è normale che "il custode del cimitero" va a fare certe cose in un certo quartiere?
    In ogni caso non credo che il mio ed il tuo pensiero poi siano poi tanto diversi.
    Buona Domenica

    RispondiElimina
  5. Siamo sempre in sintonia, Raffaele, perché - credo di poterlo dire - quando si parla con buon senso, non si sbaglia mai. Parlo spesso con operatori di polizia locale e conosco bene le carenze legislative che rendono insicuro il vostro lavoro e la sovraesposizione ai rischi rispetto alle vostre tradizionali mansioni (se così si possono definire). Serve una legge, è chiaro. Ma non credo si possa affermare che un agente locale corra più rischi di un "governativo". Le mazzate le prendiamo tutti...

    RispondiElimina
  6. IO DICO UNA COSA: ALDILà DEL RISPETTO DELLA MUNICIPALE,MA PERCHE 'UN PAESE COME IL NOSTRO NN LEVA LA LOCALE E METTE SOLO POLIZIA E CARABINIERI? UN MAGGIOR ADDESTRAMENTO EVITEREBBE,O RIDURREBBE EPISODI COME QUELLI CHE VEDONO AGGRESSIONI DA PARTE DI GENTACCIA IO CREDO CHE LA MUN ICIPALE SIA UN'ISTITUZIONE,SUOERATA PER IL NOSTRO PAESE: NN SONO ADDESTRATI A DOVERE E DI CONSEGUNENZA NON SONO TANTO BRAVI A DIFENDERSI,COME I LORO COLLEGHI "NAZIONALI" OVVIAMENTE CHI E' DELLA MUNICIPALE ,POI SUBIREBBE UN ADDESTRAMENTO "VERO". C'è DA DIRE COMUNQUE CHE MOLTI DI LORO ,A VOLTE SI CERCANO LE BRUTTE REAZIONI!!

    RispondiElimina
  7. Ovviamente, non sono d'accordo. Se parliamo di unificazione e razionalizzazione, behm allora sarebbe opportuno sopprimere tutte le polizie dello stato, ad eccezione della Polizia Penitenziaria, a favore di un un unico corpo, dotato delle varie specializzazioni: sezione forestale, tributaria, stradale, postale e via discorrendo. La polizia municopale, invece, ha una ragion d'essere proprio perla sua specifica vocazione di prossimità, per le sue eccezionali competenze in materie che le polizie dello stato non possono perseguire, come ad esempio le normative locali di carattere edilizio, ambientale e amministrativo in genere. Sulla questione che le brutte reazioni se le cercherebbero, caro amico, sei nel torto più assoluto. Le brutte reazio, come le chiami tu, sono reazioni criminali messe in essere da persone che della legge non hanno alcun riguardo nei confronti di chi,invece, la legge la fa rispettare. Infine, l'addestramento: ci sono polizie locali assai più addestrate di quelle dello Stato, le cui risorse sono davvero al lumicino. Certo, alcune città si limitano a dare la divisa ai vincitori del concorso senza nemmeno spiegare loro quale sarà il loro lavoro, ma nel complesso le cose non stanno così. E poi, contro la cattiveria criminale di chi decide di assalire una divisa, non c'è difesa. Un carabiniere di quartiere, a Lodi, è stato ammazzato il 4 novembre 2012 da una mano senza nome. E a Roma, un folle ha sparato a bruciapelo a due carabinieri. Ma di cosa stiamo parlando?

    RispondiElimina

La regola è semplice: firmarsi.