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giovedì 22 dicembre 2011

Rednoze? Solo una bufala, di pessimo gusto organizzata “contro l’abuso di alcol e per la sicurezza stradale”. Su un argomento per il quale c’è poco da scherzare



Avevamo avuto il sospetto che sotto la sigla Rednoze,  che lanciava questo fantomatico nebulizzante anti etilometro, ci potesse essere qualcosa di strano, per questo avevamo scritto nelle ultime righe del nostro comunicato: Magari si tratta di uno scherzo. Forse fuori luogo, ma sarebbe meglio.
Sì siamo convinti che sia meglio, ma non che sia stata una buona idea visto che la nota degli organizzatori della burla dice:
Rednoze è una campagna di guerriglia marketing contro l’abuso di alcol e per la sicurezza stradale promossa dal Mo.D.A.V.I. - Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano - Onlus con la complicità de l’Unione Vittime della Strada e del sito Sicurauto.it.
Questa una campagna contro l’alcol? L’idea ci sembra semplicemente inopportuna, fuori luogo e controproducente.
Inopportuna perché in un paese che conta ancora 4.090 vittime l’anno, di cui 1.416 sotto i 34 anni, non ci sembra proprio il caso  di dover scherzare, inopportuna anche per il fatto  che è stata lanciata proprio in concomitanza con la campagna “Brindo con prudenza” annuale appuntamento di controlli mirati contro l’abuso di alcol, seriamente  organizzato dalla Polizia Stradale con la Fondazione Ania.
Fuori luogo perché non siamo né a carnevale e non è il  primo di aprile.
Controproducente perché può istigare all’abuso sapendo che in giro si può trovare comunque, da qualche parte, l’antidoto all’etilometro.
Non conosciamo la qualificazione dei “complici”della Mo.D.A,V.I   a cominciare dalla sconusciutissima  Unione Vittime della Strada. A questo proposito saremmo curiosi di sapere cosa pensa invece l’Associazione Familiari e Vittime della Strada, questa sì impegnata seriamente da anni  in prima linea come l’ASAPS per la sicurezza stradale.
Noi conosciamo esattamente i dati positivi conseguiti dopo la campagna “Brindo con prudenza” con il conteggio del numero delle vittime nettamente inferiore agli anni precedenti nelle aree dove è stata attivata nelle notti a rischio a cavallo delle festività.
Se per incidere sull’abuso degli alcolici è sufficiente una iniziativa come Rednoze e la compilazione di un questionario da parte dei possibili clienti, allora noi in 20 anni di impegno per la sicurezza stradale non abbiamo capito proprio niente. Il problema è molto più semplice di quello che pensavamo!
Crediamo però che lo scherzetto, per le dinamiche che ha prodotto, con l’attivazione dell’AGCM e dei ministeri dell’Interno e della Salute da parte del Dipartimento Politiche Antidroga che aveva raccolto il nostro allarme,  possa anche non concludersi con il solo disvelare  della burla. Ma era veramente una burla fin dall’inizio o lo è diventata dopo le reazioni delle associazioni e degli organi istituzionali…??
Ora gli organizzatori del Naso Rosso  dovranno avere anche  la benevolenza di dirci quali risultati hanno ottenuto (oltre alla loro autopromozione) distinti per orari e aree territoriali.
Intanto che fanno i conti noi torniamo ad impegnarci a fianco di chi lavora seriamente per la sicurezza stradale.

Giordano Biserni
Presidente Asaps


 


Spray anti alcol test?
Una bufala finita male

Si trattava solo di guerriglia marketing ma con la sicurezza stradale non si scherza, in un Paese dove muore una persona ogni due ore. Adesso la questione finisce in tribunale visto che Il Dipartimento Politiche Antidroga ha segnalato il caso ai Ministeri della Salute e dell'Interno attraverso il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del DPA

di Vincenzo Borgomeo



Sono giorni che in rete impazza polemica sulla commercializzazione di un fantomatico spay che farebbe impazzire gli alcoltest. L'idea è della Rednoze ma ora si scopre che si tratterebbe di una campagna contro l'abuso di alcol e per la sicurezza stradale.

Adesso infatti non si parla più di commercializzazione dello spray ma di un'idea di guerriglia marketing, però la macchina a tutela della sicurezza stradale è partita e a quanto abbiamo capito il fatto che si tratti di uno scherzo alla Rednoze dovranno andarlo a spiegare ai giudici. Il Rednoze è infatti ora nel mirino del Dipartimento Politiche Antidroga che ha segnalato il grave caso ai Ministeri della Salute e dell'Interno per un possibile aumento del rischio per la salute pubblica correlato alla commercializzazione del prodotto e all'aumentata possibilità per i conducenti di restare coinvolti in incidenti stradali attraverso il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del DPA.

Sul tema della sicurezza stradale insomma non si scherza, soprattutto in un Paese dove muore una persona ogni due ore. Così contro questa iniziativa sono subito scese in campo le principali associazioni che si occupano di sicurezza stradale, l'Asaps e l'Associazione Vittime della Strada, che ora non ci stanno a bollare il tutto come uno scherzo.

E se il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e diretto da Giovanni Serpelloni, come dicevamo ha ritenuto opportuno informare il Ministero della
Salute e il Ministero dell'Interno su un possibile rischio per la salute pubblica correlato a questa vicenda, l'Asaps è andata ben oltre, facendo fuoco e fiamme. Avevamo avuto il sospetto che sotto la sigla Rednoze,  che lanciava questo fantomatico nebulizzante anti etilometro, ci potesse essere qualcosa di strano, per questo avevamo scritto nelle ultime righe del nostro comunicato: Magari si tratta di uno scherzo. Forse fuori luogo, ma sarebbe meglio - ci ha spiegato il presidente Giordano Biserni - ora siamo convinti che sia meglio che si tratti di una bufala, ma non che sia stata una buona idea visto che la nota degli organizzatori della burla dice:
Rednoze è una campagna di guerriglia marketing contro l'abuso di alcol e per la sicurezza stradale promossa dal Mo. D. A. V. I. - Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano - Onlus con la complicità de l'Unione Vittime della Strada e del sito Sicurauto. it.
Questa una campagna contro l'alcol? L'idea ci sembra semplicemente inopportuna, fuori luogo e controproducente - spiega l'Asaps - inopportuna perché in un paese che conta ancora 4.090 vittime l'anno, di cui 1.416 sotto i 34 anni, non ci sembra proprio il caso  di dover scherzare, inopportuna anche per il fatto  che è stata lanciata proprio in concomitanza con la campagna Brindo con prudenza annuale appuntamento di controlli mirati contro l'abuso di alcol, seriamente  organizzato dalla Polizia Stradale con la Fondazione Ania.
Fuori luogo perché non siamo né a carnevale e non è il  primo di aprile.
Controproducente perché può istigare all'abuso sapendo che in giro si può trovare comunque, da qualche parte, l'antidoto all'etilometro.
Non conosciamo la qualificazione dei complicidella Mo. D. A, V. I   a cominciare dalla sconusciutissima  Unione Vittime della Strada. Noi conosciamo esattamente - ha concluso Biserni - i dati positivi conseguiti dopo la campagna Brindo con prudenza con il conteggio del numero delle vittime nettamente inferiore agli anni precedenti nelle aree dove è stata attivata nelle notti a rischio a cavallo delle festività.
Se per incidere sull'abuso degli alcolici è sufficiente una iniziativa come Rednoze e la compilazione di un questionario da parte dei possibili clienti, allora noi in 20 anni di impegno per la sicurezza stradale non abbiamo capito proprio niente.

Ma torniamo alla campagna-burla. Qual è stata la strategia della Rednoze? Ci sono state migliaia di persone - spiegano gli ideatori della campagna - che hanno già ordinato il prodotto e compilato un questionario sul consumo di alcolici e che aspettano solo che il Rednoze sia disponibile all'acquisto. A tutti loro e a chi da oggi prova a ordinare il medicinale viene svelata la vera natura dell'operazione. Ossia che si tratta di una campagna di guerriglia marketing contro l'abuso di alcol e per la sicurezza stradale. E che non esistono scorciatoie, nessun farmaco miracoloso in grado di proteggere la privacy di chi è in stato di ebbrezza, l'unico modo per eludere i test alcolemici è rimanere sobri.

L'idea, e la sua realizzazione, è della Kook Artgency che fra l'altro attraverso gli oltre 1200 questionari preliminari all'ordine del prodotto, ha raccolto alcuni dati. Il 91% degli interessati a Rednoze - spiegano alla Kook - è di sesso maschile e il 67% dichiara di non essere stato sottoposto negli ultimi tre mesi a nessun alcol test. Il 33% consuma più spesso alcoli tra le mura domestiche mentre il restante predilige locali o discoteche. Il dato curioso è che oltre il 50% sostiene di voler acquistare il Rednoze per fare un regalo.

E' vero che abbiamo creato allarmismo - spiega Andrea Natella, drettore creativo Kook Artgency - ma attraverso questa operazione abbiamo parlato direttamente proprio a quei ragazzi più rischio, quelli che cercano scorciatoie di questo tipo.

Natella ha ragione, questo è un popolo difficile da intercettare, ma basteranno queste statistiche a convincere il Dipartimento Politiche Antidroga e gli ispettori del Ministeri della Salute e dell'Interno che si è trattato di uno scherzo a fin di bene? Vedremo, ma dalle prime reazioni alla notizia del fatto che si è trattato di guerriglia marketing a occhio sembra proprio di no. Si, sa per alcuni reati, dire stavo scherzando dopo aver commesso il fatto non basta di certo.
 
da Repubblica/motori




mercoledì 14 dicembre 2011

Liberato il 15enne sequestrato; arrestato il rapitore, e' un poliziotto. Certe notizie fanno molto male!



(ASAPS) Certe notizie non vorremmo mai leggerle, ma ci sono. Certe notizie pongono molti interrogativi su come funziona quello che una volta si diceva  "governo del personale". Certe notizie dimostrano come il gioco alle slot machine e similia diventi spesso una tragedia ed è alimentato dallo Stato!  Certe notizie umiliano tutti gli altri poliziotti che fanno il loro dovere e faticano come pazzi per fare quadrare i bilanci e arrivare a fine mese senza fare mancare niente (di indispensabile) alla loro famiglia, ai loro bambini.
Certe notizie ci fanno vermanete male alla gente pulita! (ASAPS)



Roma, liberato 15enne sequestrato: arrestato il rapitore, è un poliziotto
Blitz dei carabinieri: il ragazzo legato mani e piedi era in un casolare. Alla base del sequestro forse dei debiti di gioco ed è padre di un compagno di scuola della vittima

I carabinieri hanno liberato nelle campagne di Palombara Sabina (Roma) un 15enne sequestrato a scopo di estorsione mentre stava andando a scuola. I carabinieri sono stati avvertiti dai genitori non appena il rapitore ha contattato la coppia per richiedere un riscatto di 75mila euro per ottenere la liberazione del giovane. Individuato e fermato un 44enne: è un agente di polizia ed è padre di un compagno di scuola della vittima.
C'è voluto un blitz per la liberazione del ragazzo, condotto dai carabinieri del Nucleo investigativo di Roma e da quelli del Gruppo di Ostia e della Stazione di Palombara Sabina. Dopo il rapimento i genitori avevano ricevuto una serie di telefonate anonime con cui veniva richiesto il pagamento di un riscatto per ottenere la liberazione del figlio ma loro si sono rivolti ai carabinieri di via In Selci che hanno avviato immediatamente le indagini per localizzarlo e liberarlo.

Nel primo pomeriggio è stato organizzato un incontro con i sequestratori per la consegna della somma pattuita ma all'appuntamento si sono presentati i militari che hanno liberato il ragazzo - legato mani e piedi e tenuto segregato in un casolare di campagna - e arrestato il rapitore, armato di pistola e con il volto coperto da un passamontagna. Le indagini sono state coordinate dalla Dda della procura di Roma.

Il rapitore è un poliziotto pieno di debiti
Successivamente si è saputo che il sequestratore è un agente di polizia, di 45 anni. L'uomo, a quanto si apprende, era assegnato a mansioni non operative all'interno di un ufficio dove si occupava di smistamento posta. Gli investigatori escludono al momento che ci siano complici e si ritiene che l'uomo abbia commesso il sequestro da solo, probabilmente per pagare alcuni debiti di gioco.

da tgcom24.mediaset.it

mercoledì 7 dicembre 2011

Le assurde pubblicità dei superalcolici con gente vincente e che cucca


Ce n’è una su un amaro, che ci presenta "eroi" inesistenti che recuperano anfore, soccorrono e salvano con aerei e natanti, ma hanno poi confidenza con l'alcol

Certo, noi veniamo da una generazione cresciuta con pubblicità celebrative degli alcolici quindi non dovremmo stupirci. Eravamo abituati all'amarissimo che fa benissimo  o Petrus quello che della mano guantata d'acciaio che sbatteva sul tavolo e che era per l'uomo forte. Io non lo sono mai diventato perché non mi piaceva. E cosa dire di Giorge. Sì Giorge Cloney che per anni ha bussato alle porte dove si tenevano feste con figliole stupende e lui si presentava con la sua bella bottiglia di Martini (questo lo ammetto qualche volta...) e gli dicevano No Martini non party !. Che inganno!! A Giorge quelle gnocche gli avrebbero aperto anche con una bottiglia di acqua minerale naturale. Se mi presento io con un TIR di bottiglie di Martini bianco, rosso, dry, nessuno mi apre e mi cacciano a pedate.
E oggi? Le pubblicità continuano ad esser suadenti con atmosfere calde, nelle quali il superalcolico si coniuga con emozionanti lati B di belle signore e con slogan del tipo E la notte prende vita... (come no! a volte la prende proprio…) oppure con voci che richiamano Intense emozioni.
Gli spot si sono fatti però più sottili, ma sempre celebrativi della positività dei soggetti che bevono alcolici. Insomma se non cuccano, quanto meno agiscono nel sociale con gesti e azioni molto, molto positivi.
Ricordate   quel piccolo aereo sul tramonto rosso con quei tre tipi vestiti da stilisti senza risparmio, che scendono a terra e recuperano un'anfora antica? Cosa fanno subito dopo? Ricordano l'impresa mimando il difficile volo con le mani e bevono insieme un noto amaro. Per chi da anni si batte contro la confidenza agli alcolici, quell'aereo andrebbe abbattuto mentre vola sul Mediterraneo da una  portaerei classe Nimitz per quanto è pericoloso per la comunicazione sui rischi degli alcolici. Ora lo hanno fermato, avete visto. Gli stesso ganzissimi tipi sono passati infatti dall'Aeronautica alla Marina e adesso intervengono in mare per rimorchiare col loro attrezzato natante una barca alla deriva. Ma non pensate che sopra ci sia una moltitudine di poveri africani con donne e bambini assetati e sconvolti. No, su quella braca c'è una band di musicisti che, disperati, non sanno come fare per arrivare a terra dove dovranno tenere un concerto. Per fortuna (loro) arrivano i nostri che li rimorchiano e il concerto in un amena località di mare è salvo.  Anche lì dopo si beve il solito amaro. Insomma i protagonisti sono disinvoltamente passati dal nucleo recupero opere d'arte al nucleo di protezione civile e Guardia Costiera. Ottimo.
Insomma il messaggio è chiaro: quelli  che fanno cose belle e positive, quelli che recuperano anfore e rimorchiano barche (e donne) poi bevono superalcolici.
Mai che si veda uno schianto con una macchina per colpa di qualcuno che ha esagerato, o di un marito che picchia una moglie e i suoi bambini perché sbronzo.
Sì c'è ancora molto da fare ragazzi anche per abbassare la cifra dei morti sulle  strade, dove ancora tanti danno confidenza all'alcol e poi guidano. E la notte prende (la) vita... purtroppo.


Giordano Biserni
Presidente Asaps

venerdì 2 dicembre 2011

Omicidio stradale, superato con un mese di anticipo l'obiettivo delle 50 mila firme Successo della raccolta lanciata a giugno scorso L'8 dicembre festa per Lorenzo all'Obihall



Oltre 50 mila persone in Italia (e anche dall'estero) hanno firmato la proposta di legge di iniziativa popolare sull'omicidio stradale, che mira a inasprire le pene per chi guida sotto l'effetto di alcol e droga. Lo ha reso noto il sindaco Matteo Renzi, primo firmatario della proposta di legge, insieme ai promotori dell'iniziativa: Stefano e Stefania Guarnieri, genitori di Lorenzo, giovane vittima della strada; Giordano Biserni presidente dell'ASAPS; e Valentina Borgogni per l'Associazione Gabriele Borgogni.

La proposta di legge vuole introdurre la fattispecie di omicidio stradale per chi uccide guidando sotto l'effetto di alcol e droghe. Le pene attualmente previste passerebbero da 3-10 anni a un minimo di 8 a un massimo di 18 anni. Al momento non è prevista alcuna misura cautelare e la proposta prevede l'arresto in flagranza di reato e l'ergastolo della patente, ovvero a chi guida sotto l'effetto dell'alcol e della droga sarà tolta definitivamente la patente dopo il primo omicidio. Al momento, invece, è prevista solo la revoca temporanea del permesso di guida.

Le firme raccolte
Le firme raccolte sono circa 53 mila. Il tetto delle firme necessarie ad avviare l'iter parlamentare della proposta di legge èstato sforato con un mese di anticipo rispetto ai tempi inizialmente fissati dal lancio della campagna il primo giugno scorso. Il passo successivo sarà  far diventare questa proposta di iniziativa popolare una legge dello Stato.
Le firme provengono da tutta Italia, nessuna Provincia esclusa, segno di un desiderio e di un bisogno diffusi su tutto il territorio nazionale. Ci sono anche 280 firme da italiani residenti all'estero (USA, Canada, Europa, Cina..). Chiaramente Firenze e provincia fanno la parte del leone, con 11 mila firme (20% del totale). Seguono Roma 3322 (6%), Milano 2781 (5%), Torino 2677 (5%), Palermo 1936 (4%), e le province di Latina 1852 (3%), Alessandria 1474 (2%), Livorno 1267 (2%) e Brindisi 1117 (2%). Anche le fasce di età sono equilibrate, a dimostrazione che la violenza stradale è un problema che tocca tutti:

18-30 anni 17%
31-40 anni 17%
41-50 anni 26%
51-60 anni 21%
61-70 anni 13%
71-80 anni 5%
Oltre 80 anni 1%

Il progetto David
L'omicidio stradale è uno dei 35 punti del progetto David sulla sicurezza stradale che si propone di salvare 58 vite umane e ridurre di 1000 i feriti gravi a Firenze sino al 2020. David non è solo uno dei simboli di Firenze ma anche il nome scelto dalla famiglia Guarnieri per il progetto complessivo sulla sicurezza stradale, acronimo di Dati e analisi (ottimizzazione della raccolta dati sugli incidenti stradali); Aderenza alle regole (a partire da più¹ controlli); Vita ed educazione (diffusione di maggiore conoscenza delle regole e consapevolezza dei pericoli); Ingegneria (ovvero la messa in sicurezza delle infrastrutture e l'incentivazione di nuove tecnologie); Dopo la violenza (supporto alle famiglie e formazione degli operatori).

La campagna di comunicazione
Grazie alla collaborazione dell'agenzia Catoni Associati, Firenze ha cominciato da qualche mese una campagna di comunicazione sulla sicurezza stradale. A settembre ci sono state proiezioni luminose alla Loggia dei Lanzi, sulla Torre di san Niccola² e lungo l'argine dell'Arno. A inizio novembre e fino alla fine dell'anno resteranno invece visibili in città alcuni manifesti di cinque diverse tipologie che invitano a un comportamento responsabile al momento della guida puntando il dito contro alcol, droga, velocità e distrazioni, come per esempio parlare al cellulare o scrivere un sms mentre si è al volante.

La festa per Lorenzo
Il giorno 8 dicembre alle 20.30 al Teatro ObiHall a Firenze ci sarà la festa VALORE alla vita, primo anno dell'Associazione Lorenzo Guarnieri, un momento di riflessione sul tema della vita e della sicurezza stradale pensato soprattutto per i giovani. Nell'occasione sarà consegnato ufficialmente al sindaco Renzi un libro contenente le oltre 50 mila firme raccolte. Ingresso libero. Informazioni sul sito www.lorenzoguarnieri.com

Omicidio Stradale Siamo arrivati a 50.000 firme

Che risultato. nessuno ci poteva sperare.
Grandi.

Giorgio

lunedì 1 agosto 2011

www.omicidiostradale.it: si parte!


Lorenzo Guarnieri

Iniziata, dopo la conferenza stampa a Firenze, la raccolta di firme voluta dall’associazione Lorenzo Guarnieri
Al progetto aderiscono Asaps, associazione Gabriele Borgogni, Università, forze di polizia e privati

(ASAPS) FIRENZE, 1° giugno 2011 – Firenze, Palazzo Vecchio, sala del Giglio, 1° giugno 2011: il sindaco Matteo Renzi spegne il brusio in sala e apre la conferenza stampa. Ad un anno esatto dall’omicidio di Lorenzo Guarnieri, ucciso da una persona che guidava sotto l’effetto di alcol e stupefacenti, la sua famiglia consegna al primo cittadino del capoluogo toscano il progetto D.A.V.I.D.: l’obiettivo è strappare alla morte 58 persone, nella sola Firenze, da qui ai prossimi dieci anni, e di risparmiare un migliaio di feriti, riducendo del 50% i decessi e le lesioni gravi causati da incidenti stradali.

ASAPS celebra vent'anni con un convegno nazionale sul ruolo della comunicazione per la sicurezza stradale


 

Il 28 maggio esperti di comunicazione, giornalisti e professionisti della mobilità si incontrano a Forlì per discutere su come informazione e media siano in grado di influenzare i comportamenti sulla  strada, e quindi la sicurezza di tutti noi. Nell'occasione verrà consegnata ai famigliari di Antonella Savi, eroina della strada deceduta a Tivoli lo scorso settembre mentre prestava soccorso sull'A24

(Forlì, 27 maggio 2011) – In vent'anni di vita ASAPS – Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale – è diventata uno dei punti di riferimento a livello nazionale per la sicurezza stradale, con studi, osservatori e interventi che spesso e volentieri hanno varcato i confini nazionali, guadagnandosi citazioni finanche sul New York Times. Merito di molti fattori, ma in primo luogo della capacità di parlare un linguaggio nuovo e concreto, in grado di spiegare veramente quello che succede sulle strade ai cittadini, ai mezzi di informazione e agli operatori del settore.

Grosseto: positivi all’etilometro massacrano due carabinieri, uno gravissimo



Arrestati 4 giovanissimi (tre sono minori), forse reduci da un rave: hanno pestato i due militari a sprangate
Nel 2010 2.079 aggressioni ai Pubblici Ufficiali: 621 dovuti alle ebbrezze
Ogni 4 ore agenti finiscono in ospedale

(ASAPS) GROSSETO, 26 aprile 2011 – È finito male, malissimo, il servizio di due Carabinieri di Grosseto, impegnati in un’operazione di controllo del territorio a Sorano, lungo la SP22, nei pressi di un rave party. Qui l’equipaggio di una delle tante gazzelle dell’Arma impiegate per la concomitanza dell’evento, ha dato l’alt a un’auto con a bordo quattro giovani, un 19enne, alla guida, e tre minorenni. Secondo i primi accertamenti, dopo l’esecuzione del test etilometrico che avrebbe dato esito positivo, i due militari avrebbero iniziato le contestazioni ed è a questo punto che il branco, in una sorta di inedita riedizione di Arancia Meccanica, li ha aggrediti utilizzando a mo’ di spranga il paletto di una recinzione.

Truffa degli autovelox: 558 denunciati e 11 milioni di multe contestabili

Un radar portatile sistemato in una strada estera (foto Wikipedia)


Un grave schiaffo alla credibilità di chi si occupa di sicurezza stradale
E’ ora di dire basta a chi usa l’autovelox solo per fare cassa utilizzando anche trucchi e inganni
Le associazioni che si occupano di sicurezza stradale dovrebbero costituirsi parte civile nei procedimenti penali

(ASAPS), 19 marzo 2011-  Se i fatti denunciati dalla Guardia di Finanza di Desenzano (BS), con l’organizzazione di un sistema truffaldino di rilevamento della velocità  saranno dimostrati, ci troveremmo di fronte ad una forma di inganno fatto sistema che oltre ad avere una forte rilevanza penale, va a minare il già sofferente rapporto fiduciario fra controllori e controllati.

Lutto alla Stradale di Modena, ci ha lasciato Gabriele Gibellini

Gabriele Gibellini, 49 anni. Siamo tutti un po' più soli, ora...


Dal 2001 al 2008 vice comandante e essenziale punto di riferimento della Sottosezione Modena Nord anche dopo la tragica uccisione di Stefano Biondi

(ASAPS) Ne aveva vinte tante di battaglie Gabriele Gibellini: contro i delinquenti da vice comandante della Sottosezione Polizia Stradale di Modena Nord e contro l'indifferenza verso chi lavora in prima linea come i ragazzi di quell'avamposto sulla A1. Ha perso invece l'ultima contro una malattia inesorabile che l'ha prima colpito poi accerchiato e dopo poco più di un anno lo ha vinto, anche se Gabriele ha combattuto da par suo.
Avevo avuto modo di conoscere abbastanza bene Gabriele nel 2004, subito dopo la tragica uccisione del nostro Stefano Biondi quando era vice di Giancarlo Alberti a Modena Nord. Il dolore per la scomparsa di Stefano lo aveva piegato in due. Ma insieme al comandante era diventato subito il preciso punto di riferimento per tutto il personale in quei momenti difficili nei quali il morale slitta a vuoto prima di risalire. Lentamente.

Le chiamano barriere di contenimento, perché?


L’auto di Kubica e ciò che resta del guardrail: cosa abbia contenuto non si sa. Di certo ha tranciato le mani del pilota (foto Pagina dello Sport)


Quando sono vecchie e mal progettate, uccidono come un plotone di esecuzione e, purtroppo, “non c’è legge che tenga”
La proposta dell’Asaps: agli enti proprietari l’equivalente economico di ogni vita salvata
Nel 2011 su 153 incidenti mortali totali del fine settimana ben 71, cioè il 46,4%, sono proprio dovuti a fuoriuscita dalla sede stradale o impatto contro ostacolo fisso!

(ASAPS) FORLÌ, 7 marzo 2011 – L’auto dei Carabinieri che esce di strada sulla Salerno-Reggio Calabria e il conducente, un appuntato, muore; un’altra auto precipita da un cavalcavia e finisce sull’autostrada A1, nei pressi di Modena. Anche in questo caso il conducente muore. Queste due morti hanno, ovviamente, qualcosa in comune: la barriera di contenimento, in questi due casi un guardrail, non ha ottemperato alla propria funzione. Contenimento è una parola che deriva dal verbo contenere e indica l’azione di frenare, limitare, ridurre. Se si parla di spesa pubblica ci si riferisce ai consumi voluttuari, ma se si parla di un corpo in movimento, in questo caso un veicolo, beh…

La scomparsa di Daniel, un raro caso di eccesso di sensibilità

Daniel Busetti

AGGIORNAMENTOVia la patente, finita la vita
Quando un incidente o un ritiro del documento di guida si trasformano in tragedia
Il report il Centauro – Asaps conta 29 episodi di suicidio  (20 riusciti e 9 tentati)  dal 1997 al  2011

Daniel non era un pirata della strada: dopo un incidente ha soccorso l’amico che viaggiava con lui e poi è sparito. E’ stato ritrovato morto.
Nell’oceano del cinismo e dell’indifferenza per gli eventi tragici e gravi che solcano le rotte della strada ci sono anche delle isole di ipersensibilità con persone, spesso giovani, che non riescono a superare l’impatto con le conseguenze di un incidente o del ritiro di una patente.
L’Asaps da tempo ha puntato l’attenzione su questo aspetto e ne è uscito uno spaccato abbastanza imbarazzante. Una ricerca degli episodi più recenti ha consentito all’associazione forlivese di creare un suo Osservatorio sui suicidi da trauma psicologico per ritiro patente o incidente stradale.

mercoledì 27 luglio 2011

Inchiesta Asaps sui voli dai cavalcavia. Morte dal viadotto: si ripete la scena... Sulla A28, nei pressi di Pordenone, un 36enne scende dall'auto per un bisogno e precipita nel vuoto: trovato cadavere dai soccorritori Vi raccontiamo le storie di un decennio di tragedie assurde e delle reti che ancora qualcuno non vuole mettere

Di Lorenzo Borselli

(ASAPS) CAVOLANO DI SACILE (PORDENONE), 4 ottobre 2010 – Questa è una notizia che credevamo di non dover più commentare: alle 3 del mattino di domenica, lungo il tracciato dell’autostrada A28, nei pressi di Cavolano di Sacile (Pordenone), un giovane di 36 anni, Ermes Colautto di Udine, ha accostato la propria auto per un improvviso bisogno fisiologico. Era in compagnia della propria fidanzata, che ha dato l’allarme quando l’ha visto sparire dal buio, inghiottito. Era caduto giù, nel vuoto, sfracellandosi dopo un volo di 9 metri. È scattato l’allarme al 113 e al 118, ma quando i soccorritori l’hanno raggiunto, i flebili lamenti che la compagna aveva sentito provenire dall’oscurità si erano ormai spenti. Mentre la Polizia Stradale di Palmanova (Udine) porterà avanti le indagini, tentiamo di fare il punto della situazione.

Emergenza violenza sulla strada: dall’omissione di soccorso alla resistenza, dal contromano allo sberleffo

di Lorenzo Borselli


foto da Sony Pictures

(ASAPS) 11 ottobre 2010 – Il pallino di raccogliere notizie e farne statistica, lo sapete, ce l’abbiamo sempre avuto e quello degli Sbirri Pikkiati è l’osservatorio che ha decisamente sancito la nascita di un’area dedicata al monitoraggio di alcuni fenomeni che hanno nella strada il proprio ideale palcoscenico. Non per niente molti episodi vengono annotati in più osservatori contemporaneamente: facile, infatti, che uno picchi uomini e donne in divisa dopo aver provocato un incidente contromano ed essere scappato. Negli ultimi giorni, vigliacchi è violenti sembrano essersi coalizzati per aggiustare il tiro contro le divise e, più in generale, contro quel po’ di civiltà che ancora si può trovare. A Sanremo (imperia), la Polizia Stradale è riuscita ad acchiappare un centauro che da diverse settimane andava a caccia di pattuglie delle forze dell’ordine e poi, nel perfetto stile del Ghost Rider che da anni