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mercoledì 7 dicembre 2011

Le assurde pubblicità dei superalcolici con gente vincente e che cucca


Ce n’è una su un amaro, che ci presenta "eroi" inesistenti che recuperano anfore, soccorrono e salvano con aerei e natanti, ma hanno poi confidenza con l'alcol

Certo, noi veniamo da una generazione cresciuta con pubblicità celebrative degli alcolici quindi non dovremmo stupirci. Eravamo abituati all'amarissimo che fa benissimo  o Petrus quello che della mano guantata d'acciaio che sbatteva sul tavolo e che era per l'uomo forte. Io non lo sono mai diventato perché non mi piaceva. E cosa dire di Giorge. Sì Giorge Cloney che per anni ha bussato alle porte dove si tenevano feste con figliole stupende e lui si presentava con la sua bella bottiglia di Martini (questo lo ammetto qualche volta...) e gli dicevano No Martini non party !. Che inganno!! A Giorge quelle gnocche gli avrebbero aperto anche con una bottiglia di acqua minerale naturale. Se mi presento io con un TIR di bottiglie di Martini bianco, rosso, dry, nessuno mi apre e mi cacciano a pedate.
E oggi? Le pubblicità continuano ad esser suadenti con atmosfere calde, nelle quali il superalcolico si coniuga con emozionanti lati B di belle signore e con slogan del tipo E la notte prende vita... (come no! a volte la prende proprio…) oppure con voci che richiamano Intense emozioni.
Gli spot si sono fatti però più sottili, ma sempre celebrativi della positività dei soggetti che bevono alcolici. Insomma se non cuccano, quanto meno agiscono nel sociale con gesti e azioni molto, molto positivi.
Ricordate   quel piccolo aereo sul tramonto rosso con quei tre tipi vestiti da stilisti senza risparmio, che scendono a terra e recuperano un'anfora antica? Cosa fanno subito dopo? Ricordano l'impresa mimando il difficile volo con le mani e bevono insieme un noto amaro. Per chi da anni si batte contro la confidenza agli alcolici, quell'aereo andrebbe abbattuto mentre vola sul Mediterraneo da una  portaerei classe Nimitz per quanto è pericoloso per la comunicazione sui rischi degli alcolici. Ora lo hanno fermato, avete visto. Gli stesso ganzissimi tipi sono passati infatti dall'Aeronautica alla Marina e adesso intervengono in mare per rimorchiare col loro attrezzato natante una barca alla deriva. Ma non pensate che sopra ci sia una moltitudine di poveri africani con donne e bambini assetati e sconvolti. No, su quella braca c'è una band di musicisti che, disperati, non sanno come fare per arrivare a terra dove dovranno tenere un concerto. Per fortuna (loro) arrivano i nostri che li rimorchiano e il concerto in un amena località di mare è salvo.  Anche lì dopo si beve il solito amaro. Insomma i protagonisti sono disinvoltamente passati dal nucleo recupero opere d'arte al nucleo di protezione civile e Guardia Costiera. Ottimo.
Insomma il messaggio è chiaro: quelli  che fanno cose belle e positive, quelli che recuperano anfore e rimorchiano barche (e donne) poi bevono superalcolici.
Mai che si veda uno schianto con una macchina per colpa di qualcuno che ha esagerato, o di un marito che picchia una moglie e i suoi bambini perché sbronzo.
Sì c'è ancora molto da fare ragazzi anche per abbassare la cifra dei morti sulle  strade, dove ancora tanti danno confidenza all'alcol e poi guidano. E la notte prende (la) vita... purtroppo.


Giordano Biserni
Presidente Asaps

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