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lunedì 1 agosto 2011

La scomparsa di Daniel, un raro caso di eccesso di sensibilità

Daniel Busetti

AGGIORNAMENTOVia la patente, finita la vita
Quando un incidente o un ritiro del documento di guida si trasformano in tragedia
Il report il Centauro – Asaps conta 29 episodi di suicidio  (20 riusciti e 9 tentati)  dal 1997 al  2011

Daniel non era un pirata della strada: dopo un incidente ha soccorso l’amico che viaggiava con lui e poi è sparito. E’ stato ritrovato morto.
Nell’oceano del cinismo e dell’indifferenza per gli eventi tragici e gravi che solcano le rotte della strada ci sono anche delle isole di ipersensibilità con persone, spesso giovani, che non riescono a superare l’impatto con le conseguenze di un incidente o del ritiro di una patente.
L’Asaps da tempo ha puntato l’attenzione su questo aspetto e ne è uscito uno spaccato abbastanza imbarazzante. Una ricerca degli episodi più recenti ha consentito all’associazione forlivese di creare un suo Osservatorio sui suicidi da trauma psicologico per ritiro patente o incidente stradale.

I casi non sono tanti ma la ricerca sugli archivi storici delle agenzie è comunque una scoperta. Ad accoppiare sui motori di ricerca le parole “patente” e “suicidio”, si scopre che perfino l’ispiratore del nostro osservatorio sulla pirateria stradale, l’albanese Bita Panajot che il 22 agosto 1999 travolse ed uccise il piccolo Alessandro Conti, alla periferia di Roma tentò il suicidio il 5 dicembre 2000, quando gli ritirarono la terza patente di guida, risultata falsa.
Sono 29,  dal 1997 ad oggi (18 dal 2009), i casi italiani di suicidio o tentato suicidio di cui abbiamo trovato traccia e 20 sono purtroppo riusciti. 
Una prima scomposizione ci ha permesso di accertare che 21 episodi (72%) sono riconducibili al ritiro della patente a seguito di una infrazione. La quasi totalità per alcol e droga. Infatti in 17 casi la conseguenza è stata la guida in stato di ebbrezza da alcol, in 3 episodi la guida sotto l’effetto di stupefacenti e in un caso un’altra infrazione.
Sono 2 i casi conseguenti a bocciatura all’esame per la patente di guida. Mentre sono 6 gli episodi conseguenti ad incidenti stradali. Due gli episodi indiretti, cioè del suicidio di un componente la famiglia e non del conducente.
In 3 casi è emerso un elemento di carattere psichiatrico e in 2 il rimorso, ma su questo ultimo elementi numerosi episodi saranno sfuggiti all’osservazione.
La maggior parte dei suicidi o dei tentativi ha visto come protagonisti ragazzi, in particolare sotto i 25 anni, con in 11 casi (38%). Nella classe d’età da 25 a 40 anni 6 episodi (21%), fra i 40 a 50 anni  4 gesti estremi (14%), da 50 a 60 anni 2 casi (7%), e altri 2 sopra i 60 anni (7%). Di alcuni episodi non è stato possibile risalire all’età.
Una inchiesta completa del’Asaps sui suicidi è stata pubblicata sulla  rivista il Centauro del giugno 2010 ed  è riproposta sul portale dell’associazione http://www.asaps.it/ .
Forlì, lì  1.3.2011
Giordano Biserni
Presidente Asaps

Nota: il post iniziale era quello che segue. Il ritrovamento del corpo di Daniel ha ucciso anche la nostra speranza...
Il ragazzo, 20 anni, è sparito dopo uno scontro nel bergamasco: "Ho fatto un incidente mega-galattico. Ti amo. Addio"
Il rispetto dell’Asaps per un comportamento inusuale e un appello a Daniel perché torni a casa

(ASAPS) IVREA (TORINO), 28 febbraio 2010 – Si chiama Daniel Busetti, ha 20 anni e da 9 giorni nessuno ha più notizie di lui. Lo cercano a Ivrea e nel Canavese, dove si è presentato, lunedì 21 febbraio, al pronto soccorso per farsi medicare una ferita alla testa. È scappato dopo essere rimasto coinvolto in un incidente stradale a Cavernago (Bergamo), lungo la ex Soncinese.
Daniel non è un pirata della strada: ha soccorso l’amico che viaggiava con lui e poi è sparito. Si dice che tema di aver provocato conseguenze gravi nelle occupanti dell’altro veicolo (non è così), ma quel che è certo è che il trauma psichico riportato è consistente. Poco prima di sparire nel nulla spedisce un messaggino a un’amica.
“Ho fatto un incidente mega-galattico. Ti amo. Addio”.
Intanto nei giorni scorsi sono stati ritrovati il suo giubbotto e gli scarponcini, abbandonati nelle vicinanze del luogo dove è stato visto per l’ultima volta.
Ma come possono un incidente stradale, un ritiro di patente o la paura di incorrervi, ripercuotersi così pesantemente sull’equilibrio di una persona?
Questo episodio contrasta in modo eclatante con l’abituale cinismo e indifferenza che sembrano regnare sovrani sulle strade. Per questo Daniel a differenza di tanti altri protagonisti della cronaca, merita tutto il nostro rispetto e la nostra preoccupazione.
L’Asaps si associa agli appelli perché Daniel si renda conto che non è accaduto assolutamente nulla di irreparabile e torni a casa. Siamo decisamente di fronte a un raro caso di eccesso di sensibilità (che sfocia forse nella patologia) per un episodio avvenuto su strada.
Daniel, non scappano nel nulla quelli che, ubriachi, distruggono vite o ammazzano bambini sulla strada, perché devi scappare tu?
L’Asaps, da molto tempo, tiene sotto osservazione questo fenomeno e nel 2009 ha pubblicato una corposa inchiesta in merito che, oggi, vi riproponiamo. (ASAPS)

La prevenzione degli atti di autolesionismo conseguenti al ritiro della patente:il counselling come strumento per la gestione del rischio

L'inchiesta dell'Asaps
I suicidi della strada. Qualche volta la tragedia è doppia.L'abuso di alcolici e le relative conseguenze per la patente, con il percorso di verifica, sono la prima causa scatenante

Ma le cicogne portano davvero i bambini?

Via la patente, finita la vita
Ecco un report degli episodi finiti nella cronaca dell’ordinaria violenza stradale dal 1997 al 27.02.2011



Fabio Sergio ha detto...
Purtroppo l'epilogo è di quelli che nessuno vorrebbe raccontare.
Dal primo esame, riporto quanto ho letto dai lanci di agenzia, la morte è stata causata dall'assideramento e non suicidio, se la cosa può fare qualche differenza.
Assurdo.

 Tommaso ha detto...
Purtroppo Daniel e' morto. L'hanno trovato oggi probabilmente ucciso dal freddo, sicuramente ucciso dalla sua sensibilita' e dall'essersi addossato oltre modo un senso di colpa per l'incidente nel quale e' occorso. Hai ragione Lorenzo, forse non stava gia' bene, ma la sua storia contrasta cosi' tanto con il cinismo della nostra societa' che non la dimentichero' facilmente. Onore a questo ragazzo, che riposi in pace ed un pensiero alla sua famiglia.

 Raffaele AnoniMo ha detto...
Anche io spero che riposi in pace e non voglio assolutamente entrare nel merito del cosa abbia potuto stravolgere tanto questo ragazzo......
Invece voglio dire che questa storia come anche altre diverse, ma che accadono tutti i giorni su strade e luoghi pubblici in genere sono forse la dimostrazione che il nostro territorio non è poi così controllato ed ovviamente sullo stesso territorio c'è forse anche troppa indifferenza.
Vedete io trovo molto preoccupante che questo ragazzo, la cui storia ed il suo volto erano in televisione già dopo poche ore dall'incidete sia andato in un ospedale, abbia trascorso ore in una stazione dove è stato anche ripreso dalle telecamere di sicurezza e poi certamente è stato in altri luoghi simili, ha vagato tra la gente senza che nessuno, "controllori" o gente comune lo vedesse?

 Lorenzo Borselli ha detto...
Beh, forse perché non era ricercato Raffaele. Tieni conto che tra dove è scomparso e dove è andato a morire ci sono circa 300 chilometri... E il canavese è, praticamente, montagna e collina a perdita d'occhio



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