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mercoledì 27 giugno 2012

La fine dell'anno scolastico? E' in coma...

La tracimazione dell'alcol fra i giovani si manifesta in modo evidente e imbarazzante con i tanti coma etilici da "festeggiamento". L'incidente stradale è solo un versante del dramma


 Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS) E' ormai una imbarazzante catena quella dei  coma etilici fra giovani che festeggiano la fine dell'anno scolastico. Qui si dovrebbe aprire un ampio e severe dibattito per capire. Ma cosa c'è poi da capire?
Qui c'è solo da agire. L'alcol è una tragedia. L'alcol è ampiamente tutelato anche dalle accise. Benzina e gasolio sono sempre nel mirino. L'alcol, grazie alle potenti lobby nascoste nel nostro Parlamento, sfugge spesso dalla tacca di mira del Tesoro. Ormai un litro di benzina costa più di un litro di Tavernello che è fatto con l'uva!

Foto di repertorio dalla rete

L'alcol viene  sempre pubblicizzato in chiave positiva, chi lo assume è un vincente che cucca o che comunque fa cose buone. Non è mai un marito che massacra di botte la moglie, un padre che prende a pugni un bambino,  un giovane che si ammazza per strada. L'alcol è pubblicizzato con prorompenti lati B, con persone lucidissime che si attivano anche a favore delle cose belle della società, che recuperano anfore, che tirano in salvo band con la barchetta in avaria.
Intanto la nostra gioventù si sta abbruttendo.  Non si possono contare decine di coma etilici per delle feste di fine anno scolastico!! Questa situazione  dimostra :
1) Il fallimento dell'educazione familiare.
2) La grande difficoltà della scuola nella formazione sui fattori di rischio (se a fine anno ci si riduce così qualcosa non ha funzionato e non funziona).
3) Una vincente comunicazione celebrativa del bere.
4) Le tragedie stradali sono ormai quasi residuali rispetto a quello che spetta ai  nostri ragazzi.
5) I costi sanitari del 118 e delle strutture sanitarie per soccorsi e per  le future cirrosi, tumori e demenze, li paghiamo (prima o poi) tutti noi.

I numerosi ragazzi che oggi arrivano al coma da alcol, hanno iniziato a tirare giù il sipario sul loro e nostro futuro.
Ci domandiamo se quelli che devono prendere decisioni leggono questi articoli che leggiamo noi. Se non li avessero visti glieli riproponiamo (ASAPS)


Giordano Biserni
Presidente ASAPS

 


Vandalismi e ubriachezza a Bressanone: almeno 10 in coma etilico

Pesante il bilancio del fine settimana con le feste per la fine dell’anno scolastico.
Potenziati i controlli di polizia e carabinieri per limitare il degrado in centro
di Fabio De Villa



BRESSANONE. Numeri tristemente alti, quelli dei “malori da alcol” registrati in questo fine settimana trascorso tra feste e party per la fine dell’anno scolastico. Se, come riferito ieri dalle colonne dell’Alto Adige, a livello provinciale sono state ben 400 le richieste di intervento sanitario giunte al 118, anche la zona di Bressanone ha fatto la sua parte. Una partedi cui non andare fieri... A Bressanone decine e decine di giovani studenti si sono lasciati andare a sbronze colossali e poi a vandalismi. Il personale sanitario della Croce bianca e della Croce rossa già dalla prima serata di venerdì ha avuto da fare con interventi per abbondanti bevute. Almeno una decina i coma etilici registrati nel pronto soccorso brissinese dalla sera di venerdì alle prime ore di sabato, più diversi ubriachi infortunati ubriachi per cadute o risse. E anche sabato sera l’”onda lunga” dello sballo ha dato i suoi effetti.
Un triste quadretto documentato anche dalle forze dell'ordine che, alla luce delle esperienze degli anni scorsi, si sono organizzate con servizi mirati e potenziati con diverse pattuglie tra carabinieri, polizia, polizia stradale e polizia municipale. Conseguenza classica delle esagerate dosi alcoliche in centro città, ancora una volta molti, troppi giovani si sono dati ad atti vandalici, ribaltando bidoni dell'immondizia lungo le strade, rubando biciclette per cercare (inutilmente...) di fare qualche metro in direzione di qualche altro locale o sradicando le piantine decorative.
L'apice del degrado si è registrato lungo via Laghetto, dove, alla chiusura dei locali in centro, si sono riversati tutti i superstiti che, barcollando, hanno bivaccato fuori dalla vicina discoteca, in quanto le loro condizioni erano tali che i responsabili del locale non consentivano l’accesso. E qui è iniziato il via vai di ambulanze intervenute per recuperare giovani, quasi tutti minorenni, privi di conoscenza in mezzo alle siepi del parcheggio. Una situazione che a detta degli stessi soccorritori, quest'anno ha superato ogni limite.


Treviso – Festa di fine anno, due studenti in coma etilico

12 giugno 2012 – Decine gli studenti alterati dai fumi dell’alcool

 

TREVISO – Domenica sera, due studenti 16enni sono finiti al Ca’ Foncello per una forte intossicazione da alcool, al limite del coma etilico, dopo aver partecipato ad una festa di fine anno scolastico allo Sporting Zambon.
I ragazzi sono stati portati al nosocomio direttamente dai genitori che erano andati a riprenderli.
Verso mezzanotte alcuni dei presenti avevano avvisato la Polizia per il malore di una ragazzina asiatica ma quando gli agenti sono giunti sul posto la giovane era stata portata a casa.
Una volante era già passata verso le 22 perché molti residenti si erano lamentati per la musica troppo alta e per le auto lasciate ovunque in via Medaglie d’oro.
Sul posto sono intervenute due volte anche le pattuglie della Polizia locale.



LA PROVINCIA PAVESE

Festa studentesca tre in coma etilico

24 giugno 2012 —   pagina 24   sezione: Vigevano
di Paolo Fizzarotti
REDAVALLE Continuano i mega-party dei collegi di Pavia in Oltrepo, e continuano gli interventi del 118 per i casi di intossicazione acuta da alcol connessi a questo genere di feste. Quindici giorni fa una festa del genere a Campoferro, vicino a Voghera, aveva visto 2.250 partecipanti, cinque ricoverati per coma etilico, la devastazione di bus navette (e conseguente contenzioso con l’autonoleggio). Circa 200 giovani, abbandonati nelle campagne attorno a Voghera a causa delle navette che non potevano più circolare perchè vandalizzate, avevano dovuto tornare a Pavia con vari mezzi, molte ore dopo. Stavolta la festa oltrepadana è stata quella del collegio Plinio Fraccaro, alla discoteca con piscina “Il Fontanile”di Redavalle. Le navette hanno trasportato 900 studenti da Pavia, mentre altri 200 hanno raggiunto il locale con mezzi propri. Come sempre in questo genere di feste, funziona la regola dell’open bar. E cioè: si paga una quota fissa (che comprende di solito anche il trasporto in navetta da Pavia) e poi le consumazioni al bar sono senza limite, comprese quelle alcoliche. Molti non si sanno trattenere o moderare e così le ambulanze devono lavorare. La Croce rossa di Casteggio verso l’ una e un quarto ha portato al pronto soccorso di Stradella tre giovani, tutti abitanti a Pavia: un maschio di 21 anni, una ragazza di 22 anni e una di 24 anni. Altri giovani sono stati visti vomitare nel parcheggio della discoteca, ma hanno rifiutato i soccorsi del 118 proprio per non lasciare traccia della loro serata. All’ospedale i medici hanno diagnosticato ai tre giovani un’intossicazione acuta da alcol: erano a un passo dal coma etilico. I carabinieri di Santa Giuletta, che sono stati informati della festa solo poco prima dell’inizio, hanno rinforzato i servizi di controllo in zona: ma a parte i malori da alcol, non ci sono stati problemi. A Cervesina un altro giovane è finito all’ospedale a causa di un’intossicazione acuta da alcol. Si tratta di un ragazzo di 25 anni, abitante in zona, che è stato soccorso dalla Croce rosa di Voghera davanti al civico 64 di via Guglielmo Marconi. Il ragazzo si era sentito male dopo una serata trascorsa insieme agli amici, in cui aveva bevuto troppo.



TVision

Festa di fine anno, 15enne in coma etilico

Una ragazzina in coma etilico, un altro giovane fermato per spaccio all'uscita dalla discoteca, diverse patenti ritirate: è il bilancio dei controlli dei carabinieri in occasione delle feste organizzate in provincia nel fine settimana per la fine dell'anno scolastico.

ECO DI BIELLA

Alcol, tre studenti in ospedale

Quindicenni ubriachi durante la festa di fine anno delle superiori allo stadio. Arriva il 118, indaga la polizia
Sono almeno tre i giovani, tutti minorenni, finiti ieri in ospedale a causa dell’ab us o di alcol durante la festa di fine anno scolastico organizzata
dal Comune di Biella allo stadio. Non è servita la presenza dei volontari per convincere gli studenti a non ubriacarsi. In molti hanno infatti scelto i vicini supermercati per acquistare bottiglie di spumante, birra e superalcolici nonostante fosse mattina. E qualcuno ha esagerato più di altri, finendo in ospedale. Su quanto avvenuto e su come i minorenni siano riusciti a procurarsi l’alcol, indaga la polizia.
Atti vandalici al Liceo Classico dove alcuni studenti di altri istituti hanno imbrattato l’atrio con un gavettone pieno di vernice rossa.


Alcool a fiumi: due giovani in coma 
al free drink dei licei Canova e Da Vinci

di Nicola Cendron
TREVISO - Una serata di bagordi e allegria finita al Pronto soccorso del Ca’ Foncello per una forte intossicazione da alcool, al limite del coma etilico. Senz’altro da dimenticare per due studenti di 16 anni che domenica sera hanno partecipato, assieme ad altre centinaia di coetanei, alla festa di fine anno scolastico che si è svolta allo Sporting Zambon.

I ragazzi sono stati trasportati in ospedale direttamente dai genitori, prontamente intervenuti per raccogliere i figli che avevano abusato un po’ troppo dei beveraggi. A parte i casi più eclatanti, erano decine i ragazzi ubriachi che hanno partecipato (e a modo loro celebrato) la festa organizzata dai rappresentanti d'istituto dei licei Canova e Da Vinci e tutto questo ha generato alcune risse (riportate sul web dagli stessi partecipanti all’evento) e non è mancato qualche furtarello.

Verso mezzanotte alcuni dei presenti hanno contattato la polizia per il malore di una ragazzina coreana abbattuta da un mix di alcolici: quando gli agenti sono arrivati, la giovanissima era però già stata accompagnata a casa. Gli agenti delle volanti erano passati per un controllo già verso le 22: l'invito, non ben digerito, era quello di abbassare la musica. Alcuni dei residenti avevano infatti composto il 113 per la musica sparata a tutto volume e per il caos-parcheggi di via Medaglie d'oro: le auto erano state lasciate un po’ ovunque. Alle volanti si è aggiunta anche la polizia locale, intervenuta sul posto per un doppio controllo: alle 22.30 (sempre per il chiasso) e dopo la mezzanotte quando ormai buona parte dei ragazzi era già defluita all'esterno dello Sporting club per fare ritorno a casa (i bar erano già stati tutti chiusi dagli organizzatori).

Questa attenzione delle forze dell'ordine non è stata accettata da qualche studente che su Facebook si è, per usare un eufemismo, lamentato. Non manca anche chi ha utilizzato una chiara espressione: Acab (l'acronimo che significa «All cops are bastard»). Originariamente la festa si sarebbe dovuta tenere a Villorba, allo Sporting club, come lo scorso anno. All'epoca non andò meglio in merito a numero di ubriachi: si cambia il luogo ma non le usanze. I numeri della manifestazione sono invece degni di un super-party: 750 coloro che avevano dato la disponibilità, in realtà gli organizzatori valutano ben più ampia l'affluenza. 

Sull'evento si concentrerà ora l'attenzione della questura che potrebbe prendere provvedimenti sia nei confronti degli organizzatori che per quanto riguarda la sede. Malgrado la quasi perfetta organizzazione questa «festa privata» qualche perplessità deriva dal costo molto basso, appena 15 euro, per il free drink che permette ai partecipanti di bere a volontà, fino ad esaurimento scorte e fino a stordirsi. Molto efficiente il servizio d'ordine creato dai ragazzi anche se non sono mancati momenti di tensione tra gente un po’ troppo accalorata.
Martedì 12 Giugno 2012 - 16:22



ANCHE QUESTO E’ IL RISULTATO DI UNA POLITICA CHE PROMUOVE IL “BERE RESPONSABILE”

ALTO ADIGE

Sballo di fine anno scolastico 400 chiamate al 118 in una notte

17 giugno 2012 — pagina 10 sezione: Nazionale
di Susanna Petrone
BOLZANO Festeggiano la fine dell’anno scolastico, abbracciando bottiglie di birra e vodka: circa 35 gli interventi del 118 nella notte tra venerdì e sabato. Quattrocento, invece, le richieste d’aiuto arrivate in tutta la provincia. In molti casi, si tratta di amici che non riescono a smuovere il compagno di classe steso sull’asfalto, troppo ubriaco per rialzarsi. Ma quando sentono che verrà mandata anche una pattuglia dei carabinieri, visto che si tratta pur sempre di minorenni, allora la comunicazione si conclude con un secco: «No, no, risolviamo da soli. Lo portiamo noi a casa». Ma non sono solo i soccorritori ad aver notato il problema. Venerdì, infatti, chiunque sia passato dalla zona industriale dalle 18 in poi (dove discoteche e bar hanno organizzato una serie di serate per gli studenti), ha trovato le strade “zeppe” di ragazzini con in mano bottiglie e lattine di birra. Alcuni avevano portato da casa anche la vodka. Altri ancora, erano riusciti ad acquistare vino in cartone. Dopo le 23, tanti ragazzi e ragazze, non erano più in grado di camminare dritti. I soccorritori della ambulanza hanno trovato uno dei ragazzi talmente ubriaco, che gli amici lo avevano messo sistemato dentro ad un carello della spesa, per portarselo poi in giro per tutta la zona industriale. Anche il consigliere comunale Claudio Della Ratta (Psi) ha assistito ai “festeggiamenti”e ha presentato una mozione: «Mi sono imbattuto in una marea di giovanissimi che si recavano ad una festa. Come spesso avviene in questi casi di “aggregazione giovanile di massa” alcuni di questi portavano in mano bottiglie di bevande alcooliche. Una scena desolante: vedere alcuni di questi ragazzini che urlavano e sputavano e si passavano l’alcol. Pensavo di presentare una mo. Chiedo l’inasprimento e l’allargamento dell’ordinanza emessa il 13 maggio 2010 per contrastare il fenomeno in centro storico. Non è importante quali accorgimenti si riuscirà a prendere, l’importante è che si riesca a mitigare un fenomeno che sta peggiorando di giorno in giorno. Questi comportamenti stanno purtroppo diventando quasi una consuetudine (negativa)». È preoccupato Rodolfo Culpo, dell’associazione Hands: «Purtroppo - spiega -, l’età media degli alcolisti sta scendendo. Dieci anni fa si aggirava attorno ai 40 anni. Oggi, siamo già a 35 anni. Abbiamo anche casi di ragazzi sotto i 20 anni. Bisogna tener conto di alcuni fattori di rischio. Ci sono ragazzi che a causa di un fattore genetico riescono a bere di più, senza stare male. Loro sono molto a rischio. Poi c’è il fattore della sfida legata alla crescita e quello che pensano i compagni è importante. Non bisogna trascurare nemmeno il fattore sociale e quello individuale. Da adolescenti ci si sente ancora inadeguati».

 

Vimercate, fine delle lezioni: tre in ospedale per intossicazione

Ultimo giorno di scuola col botto per tre giovani studenti. Trasportati all'ospedale di Vimercate per intossicazione da alcool tre ragazzi di 16, 17 e 18 anni: fortunatamente le loro condizioni sono buone

di Vittoria Rossi 08/06/2012
 VIMERCATE - Festeggiano la fine della scuola e finiscono in ospedale per intossicazione. È accaduto questa mattina, intorno a mezzogiorno, all'interno dell'istituto professionale Virgilio Floriani di via Bice Cremagnani 18. Protagonisti della disavventura tre ragazzi, due minorenni di 16 e 17 anni e un diciottenne, i quali per salutare i locali - scolastici, ma forse non è scontato - che li hanno ospitati durante il corso dell'anno avrebbero deciso di ingerire sostanze alcoliche sicuramente di natura non positiva e salutare.
Così ha commentato il loro gesto il dirigente scolastico della struttura, Enrico Danili. Non sono gravi le condizioni dei tre, i quali alle 13 sono stati trasportati in ambulanza al vicino ospedale di Vimercate, in codice verde. Sul posto sono giunti anche i Carabinieri del comando cittadino


Sbronza al party scolastico, all’ospedale una 14enne

Studentessa di un liceo privato soccorsa nella notte in viale Risorgimento. L’allarme dalla madre: «Ha la nausea, si sente svenire». Ricoverata in Pediatria
Era la prima volta. Il primo party di fine anno scolastico con i compagni del liceo, la prima festa senza genitori tra i piedi. E la prima bevuta. Una birra di troppo? Un cocktail miscelato male, con eccesso di alcol? Non l’ha saputo spiegare bene nemmeno lei. È stata la madre, quando l’ha vista rientrare a casa stravolta, a dare l’allarme al 118. La ragazzina, che ha soltanto quattordici anni e frequenta un liceo privato, è stata colta da nausea, senso di svenimento e dolori addominali. Un’ambulanza della Croce verde l’ha trasportata all’ospedale, dov’è stata ricoverata in osservazione nel reparto di pediatria dove si è ripresa ed è rimasta per tutta la giornata di martedì. Della vicenda si sarebbero occupati anche i carabinieri del nucleo radiomobile di via Chiassi.
L’allarme è scattato alle poco dopo le due e mezza del mattino, quando la ragazzina, che abita in viale Risorgimento, è rientrata a casa. Ben oltre l’orario concordato con i genitori. Pronta la madre a rimproverarla, ma quando se l’è trovata davanti, stravolta e traballante, ha rinviato la ramanzina e s’è preoccupata invece di soccorrerla telefonando al 118. «Mia figlia sta male, ha bevuto dell’alcol e si sente svenire, è poco più di una bambina...» avrebbe detto preoccupata la donna. Tre minuti dopo sotto casa c’era un’ambulanza della Croce Verde. “Intossicazione etilica” dice la scheda di soccorso. La ragazzina stava male, era confusa ma non al punto di vaneggiare. Sarebbe stata lei stessa a confessare ai soccorritori di aver ingerito una bevanda alcolica (e forse anche più di una) alla festa di fine anno scolastico in un locale della città. Destinazione, a quel punto, il pronto soccorso pediatrico, vista la sua giovane età. I carabinieri hanno escluso qualsiasi responsabilità da parte dei genitori.

http://gazzettadimantova.gelocal.it

Troppo alcol, due minori di 14 e 17 anni in ospedale

Portogruaro. Inquietante epilogo della festa di fine anno scolastico ieri in centro Il più giovane è stato soccorso in piazza della Repubblica dal sindaco Bertoncello
di Giovanni Monforte
PORTOGRUARO. Festeggiano la fine dell’anno scolastico , ieri era l’ultimo giorno di scuola, alzando il gomito, due minorenni di 14 e 17 anni finiscono ubriachi al Pronto soccorso.
Sono episodi che devono far riflettere quelli accaduti ieri a Portogruaro. Protagonisti due giovanissimi, che per festeggiare l’arrivo delle vacanze estive non hanno saputo fare di meglio che eccedere col bere.
Il primo caso si è verificato intorno alle 10 del mattino, in piazza della Repubblica, accanto al municipio. A prestare soccorso al 14enne è intervenuto anche il sindaco Antonio Bertoncello. «Ero in municipio, ho visto il ragazzo salire in modo scomposto, dopo di che è sceso», racconta Bertoncello, «Cinque minuti dopo sono uscito anche io dal municipio e l’ho visto disteso per terra vicino ai suoi amici». Accanto ai ragazzi c’erano delle bottiglie vuote, pare che nel gruppetto si fossero consumate una o più bottiglie di limoncello. Il sindaco, insieme ad altri avventori, si è sincerato delle condizioni del giovane e ha chiamato l’ambulanza, che ha trasportato il 14enne in Pronto soccorso.
Il secondo episodio si è verificato un paio di ore dopo, intorno alle 12.15, nella zona di via Isonzo. In questo caso a dare l’allarme sono state alcune ragazze che hanno visto un loro amico 17enne barcollare in maniera vistosa. Sul posto è arrivata l’ambulanza, che ha condotto anche il secondo giovane al Pronto soccorso.
Per fortuna, entrambi i minorenni, dopo essere stati visitati dai sanitari, sono stati rimandati a casa. Tutto insomma si è risolto con una bella sbronza e un violento mal di testa. Ma gli episodi lasciano riflettere, anche perché sono l’ennesima spia di quanto il consumo di alcol tra i giovani stia aumentando.
«Sono episodi che ci devono far riflettere, non è possibile che accadano, per di più già alle 10 del mattino», commenta il sindaco Bertoncello, «Bisogna assumere delle iniziative in sinergia con le famiglie, gli insegnanti, i servizi sociali e tutte le istituzioni per cercare di comprendere le dinamiche di queste situazioni e creare degli elementi di deterrenza».
Trovare la strada giusta per intervenire non è facile. Ma intanto, da qui a settembre, Bertoncello è intenzionato a coinvolgere i direttore didattici e i servizi sociali. «Cerchiamo di vedere almeno quali azioni attuare per fare sensibilizzazione», conclude il sindaco, «Questo abuso mi dicono che stia diventando abbastanza frequente, ogni occasione sembra buona per un’evasione».



IL PICCOLO

Nove mesi di schiaffi, calci e sevizie sessuali

13 giugno 2012 — pagina 25 sezione: Nazionale Puzza di marcio e di violenza il processo in cui è coinvolto come imputato Dario Pisa, 52 anni, da tempo rinchiuso al Coroneo. Ieri è comparso per l’ennesima volta davanti ai giudici di un Tribunale per rispondere di reati sempre uguali, fotocopie di un canovaccio messo in scena con le donne gli si sono avvicinate e affezionate negli ultimi anni della sua libertà. Carla ieri ha raccontato per più di due ore le proprie vicissitudini. Botte, schiaffi, calci, violenze sessuali innominabili, sospetti, privazioni della libertà, docce forzate, come accadeva tanti anni fa a chi aveva la sventura di essere rinchiuso in un ospedale psichiatrico prima della riforma di Franco Basaglia. A docce fredde e forzate era sottoposta, secondo l’accusa sostenuta dal pm Massimo De Bortoli, anche una cagnetta che la vittima delle violenze teneva in casa. «Se abbaiava la picchiava col manico in ferro di una scopa e la violenza era stata tanta che il manico si è piegato. Quando ero ricoverata all’ospedale senza dirmi nulla ha venduto il mio cane. Non ne ho chiesto al restituzione purchè almeno lei era uscita da quell’inferno e avrebbe iniziato a vivere meglio». Carla, questo è il nome di copertura per non fare individuare la vittima di Dario Pisa, per sfuggire all’uomo che era diventato il suo controllore - carceriere, ha comprato tre bottiglie di grappa. Lui ne ha bevuto una quantità inusitata e si è addormentato. Carla è sgusciata dall’appartamento di Ponziana in cui aveva iniziato la convivenza con l’attuale imputato nove mesi prima e si è rifugiata a casa dalla madre. In quei nove mesi è stata presa a schiaffi, colpita con pugni e calci, costretta a rapporti estremi e degradanti. Ha dovuto chiedere l’elemosina per poter mangiare, non ha potuto indossare gli abiti che le piacevano ma solo quelli “ammessi” da Dario Pisa, costantemente roso da una gelosia devastante. Franca non ha potuto frequentare amici e amiche e anche quanto si presentava al Sert per assumere la giornaliera dose di metadone, era scortata dal “compagno”. Ma non basta. Nel corso di quei nove mesi di convivenza la ragazza era stata ricoverata un paio di volte all’ospedale per i postumi di intossicazioni da alcol, assunto in quantità industriali assieme alla droga. In una di quelle occasioni Dario Pisa aveva manifestato rumorosamente tutta la propria gelosia: “temeva che medici e infermieri mi vedessero nuda». Anche in questo processo Dario Pisa rischia una
pena altissima perché oltre alle violenze sessuali gli vengono contestati numerosi altri reati. Ieri ha ascoltato la deposizione della ragazza chiuso nella gabbia degli imputati e di tanto in tanto ha chiamato accanto a sè il difensore, l’avvocato Laura Luzzato Guerini, suggerendole questa o quella domanda.c.e.


TGCOM24.MEDIASET

Bastonate alla moglie: 54enne in manette
L'uomo: Non arrestatemi, devo pagare l'Imu

14.6.2012
Torino, ad allertare i carabinieri la figlia: Aiutate mia madre, mio padre è ubriaco e la picchia E' stato arrestato a Chieri, in provincia di Torino, Diego Savio, un contadino di 54 anni fermato dai carabinieri mentre picchiava la moglie. Ad allertare i militari, la figlia della coppia che al telefono ha chiesto aiuto: Mio padre è ubriaco e picchia mia madre con un bastone. Una volta disarmato e finiti gli effetti dell'alcol, l'uomo ha chiesto di non essere arrestato. Se vado in carcere - ha detto - non posso pagare la prima rata dell'Imu.
La stravagante richiesta di non essere fermato per via dell'Imu non ha certo intenerito i militari, che hanno comunque fatto scattare le manette ai polsi del 54enne. Una volta intervenuti i carabinieri, la moglie di Savio è stata trasportata all'ospedale di Chieri per un controllo, e i medici le hanno riscontrato una distrazione rachide-cervicale. La donna, che ha denunciato il consorte, ha raccontato di una vita fatta di violenze e soprusi. L'uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale




Cc interrompono rave party nel bolognese: denunciati in 112
Sequestrati stupefacenti e alcolici, a Castel San Pietro Terme

Roma, 24 giu. (TMNews) - Sono stati i carabinieri del comando provinciale di Bologna e della compagnia di Imola a 'guastare la festa' dei partecipanti a un rave party che si stava svolgendo in un'impervia area boschiva in località Gallo di Castel San Pietro Terme I militari sono intervenuti nelle prime ore della mattinata dopo che, poco prima, un pattuglia della stazione locale impegnata in attività di controllo del territorio aveva notato e segnalato alla centrale operativa del 112 un anomalo movimento di autovetture lungo una strada di campagna, via Gaianetta, richiedendo immediato supporto. Nel giro di pochi minuti, sono intervenuti sul posto 30 militari fatti affluire dai comandi limitrofi e da Bologna che hanno proceduto al controllo di 37 automezzi ed all'identificazione di 112 persone.
Sotto sequestro sono finiti un gruppo elettrogeno, un computer portatile, un mixer, un amplificatore, sei casse acustiche, un gazebo, due luci stroboscopiche, oltre a 50 bottiglie di superalcolici, nonché due furgoni utilizzati per il trasporto del suddetto materiale. Per terra i militari hanno inoltre rinvenuto e sequestrato vari quantitativi di sostanze stupefacenti: 15 dosi di cocaina, 30 di eroina, 2 grammi di marjuana, 2 grammi di hashish e 32 francobolli di Lsd.
Al termine delle operazioni, protrattesi per gran parte della mattinata, 110 persone sono state denunciate in stato di libertà alla locale autorità giudiziaria per invasione di terreni, mentre i 2 organizzatori, M.R. 50enne e D.P. 38enne, entrambi cittadini italiani, verranno anche sanzionati in via amministrativa per mancanza di autorizzazione per spettacoli e
intrattenimenti pubblici.


SANREMONEWS.IT

Genitore preoccupato ed indignato: In discoteca una bottiglia di Vodka ad un tavolo prenotato da 15enni!

Carlo Alessi
lunedì 18 giugno 2012, 12:29
Il genitore ci ha scritto la sua preoccupazione e rabbia.
Un nostro lettore di Sanremo, Antonio Turitto, ci ha scritto preoccupato per quanto ha appurato personalmente, all'interno di un locale di Sanremo: Da genitore preoccupato per i modelli di vita che quotidianamente vengono spacciati ai nostri figli quali punti di riferimento, ora sono diventato un genitore indignato e arrabbiato. I gestori di una discoteca di Sanremo hanno deciso di avviare una campagna di educazione al consumo dei superalcolici dedicata ai minorenni. Con l'amaro in bocca che solo il sarcasmo riesce a darti, sono giunto alla conclusione che i gestori di questo locale notturno hanno perfettamente compreso che una mirata e strutturata campagna di sensibilizzazione consente di fidelizzare il cliente, soprattutto se lo educhi sin da giovane. In fondo costoro si comportano - al contrario, naturalmente - come la presidenza del Consiglio dei ministri quando cerca - attraverso gli spot televisivi - di spiegare ai nostri ragazzi che alcol e droga uccidono. Veniamo ai fatti. Qualche sera fa la discoteca ha ospitato una festa di fine scuola. Ai giovani clienti che avevano prenotato, ha fatto trovare sul tavolo bottiglie di vodka, giusto per esordire con qualcosa di forte. I ragazzi hanno accettato il dono? Poco importa. Di certo c'è il tentativo di educare/indurre al consumo. Di fronte a tali fatti mi chiedo dov'è lo Stato. Perché legiferare contro la vendita di alcol ai minorenni? perché togliere i punti sulla patente a chi guida in stato di ebbrezza? qual è l'obiettivo dei pattuglioni di polizia e carabinieri se non l'esigenza di redarre statistiche? perché spendere denaro pubblico nel tentativo - in parte vanificato - di spiegare ai nostri ragazzi che alcol e droga uccidono? Infine una considerazione e un appunto.
La considerazione: da ragazzo ho partecipato ad analoghe feste scolastiche in discoteca, ma non ho mai trovato bottiglie di superalcolici al mio tavolo sebbene - all'epoca - alcuna legge vietava ai gestori di vendere alcol ai minorenni, c'era soltanto il buon senso. L'appunto: nell'agosto del 2011 ho scritto alla prefettura di Imperia per segnalare analoghi fatti e sollecitare verifiche. Non ho mai ricevuto risposta.

 


4 commenti:

  1. Ha perfettamente ragione, quando dice che l' alcool è una piaga per chi ne abusa ed esiste anche una legge che vieta le somministrazione di bevande alcooliche (alle quali sono tutt' altro che contrario) ai minorenni. La scuola, poi, è gestita dalla disfattista triplice sindacale e i risultati, li abbiamo sotto gli occhi. Di leggi, ce ne sono un' autentica valanga, spesso in contraddizione tra di loro: ciò che occorre, si chiama intelligenza e nella scuola pubblica, ahimè non c' è. Con questo stato di cose, trovo fortunata la mia scelta di non prolificare, almeno per ora.

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    1. La sua considerazione sulla sindacalizzazione della scuola è ovviamente un suo parere e su questo non entriamo. Noi pensiamo che finché non ci mettiamo in testa che l'alcol è una droga, una sostanza psicoattiva e non un prodotto alimentare, non andiamo da nessuna parte. ieri sera il tg2 ha dedicato 15 minuti a vari servizi sul vino bianco: è stato accennato alla pericolosità del guidare dopo aver bevuto ed è stato spiegata anche la differenza tra "alcol superalcol" e "alcol vino". una sconceria. Questo per dirle che non c'è solo la scuola: c'è anche la famiglia e se la famiglia riesce ad educare bene, la scuola può solo migliorare il lavoro domestico.

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  2. Quanto sto per esporre è una riflessione su conoscenze acquisite, quindi questa è una considerazione più che seria.

    Tutte quelle sostanze che noi introduciamo, intendo tutte (buone o cattive) portano dentro di noi una informazione (azione - in=dentro - forma=noi siamo una/in forma). Quando intruduciamo sostanze di vario tipo, che ci tolgono la capacità di pensare in modo razionale, l'essere umano perde in modo anomalo il contatto che ha con il proprio corpo(e di conseguenza anche con tutti gli organi importanti che stanno nella cassa toracica).
    Significativo è il ricordo dell'alcool ad uso medico (ricorda film Western Cow Boy) oppure del tabacco utilizzato per via rettale. Oltretutto è ancora più importante sapere che Il Nostro corpo è fatto di svariatissime miliardi di cellule che:

    - di notte (ecco l'importanza del dormire di notte) si duplicano/riproducono consentendo al corpo (anche mentale) di ristabilirsi.
    - questa duplicazione avviene per tempi diversi
    - il completo cambio di tutte le cellule avviene in circa 7 anni.
    - le nuove cellule vengono generate/create con l'informazione delle cellule più vecchie che, se hanno l'informazione della intossicazione, trasmettono il messaggio della intossicazione.

    Ci sarebbe altro da aggiungere ma credo basti.

    Per quanto riguarda quei Locali ricettivi ove somministrano - danno ("tanto il ragazzo che si ubriaca o va in coma non è mica mio" ) bisognerebbe acconsentire di entrare in certi locali solo dopo il 21° anno (fino agli anni 70 circa si sapeva che il raggiungimento completo di un uomo avveniva dopo il terzo settenio=infatti si diventava maggiorenni a 21 anni).

    Rimedio ? Nei locali si entra con carta di identità e non prima dei 18 anni (io propongo 21). Nei locali dove frequentano minorenni vietato alcolici in modo assoluto con pene severissime.

    Ultimo. Guardate che io non ho 50 anni, ma vedo e sento spesso che ragazzi indifesi (da questi attacchi alcoolici e stupefacenti) fanno sempre danni ad altri, e non debbo certo io dirvi di raccogliere informazioni a proposito.

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    1. Sulla questione dei danni, mi sembra che tra sbronza passiva e attiva, tutte le fasce d'età siano ugualmente coinvolte.

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