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martedì 13 novembre 2012

Il volto della sconfitta (To protect and serve)


Guardatela bene in faccia


di Francesco Forasassi (*)

Altea aveva soltanto 17 anni. E' morta investita sulla strada.
Se fossero confermate le informazioni sulle circostanze della sua morte diffuse dai media, ovvero che Altea sarebbe stata investita da un SUV condotto da un uomo in stato di ebbrezza alcoolica (tre volte oltre il limite), piombato su di un gruppo di persone in bicicletta ad una velocità tale che, dopo l'impatto, ci sono voluti 300 metri per fermarsi, allora Altea è lo splendido volto della sconfitta.

Per le Leggi di questo Paese, la morte di Altea sarebbe un incidente, e basta. 
Un incidente come tanti. Né il primo, né l'ultimo.
Non si sarebbe trattato di un omicidio.
Altea non sarebbe stata uccisa da un ordigno stradale semovente come ve ne sono tanti in giro per le nostre strade.
Guardatela bene in faccia, perchè se ne incontrate uno sulla vostra, di strada, questo è quello che succede.
E mentre chi dovrebbe proteggere con le Leggi la Vita delle Persone ignora semplicemente tutto questo, chiunque porti una divisa sulla strada (come me) e senta come primo compito del proprio mestiere quello di garantire la sicurezza sulle strade (come me), questi deve sentirsi in colpa (come mi sento io oggi).
Altea è il volto della sconfitta di parecchie persone.
Di tutti coloro che dovrebbero garantire la sicurezza sulle strade, a qualsiasi titolo ed in qualsiasi ruolo, figura, circostanza e contesto.
Nessuno di noi era lì per fermare quell'auto, per disinnescare in tempo utile quell'ordigno prima che esplodesse con conseguenze ampiamente prevedibili.
Il perchè nessuno di noi era lì, io lo so ma ditemelo anche voi.
Questo servirà ad alleviare un po' il peso che sento guardando questa foto.
Chiunque si metta una divisa ad inizio turno per proteggere e servire, saprà che se qualcuno di noi fosse stato sulla strada ad alzare la sua paletta verso il conducente dell'auto che ha ucciso Altea, lei sarebbe oggi ancora viva.
Vi pare non sia abbastanza per riempire di significato una professione?
Se non vi pare sia abbastanza, dovete sentirvi più in colpa di me.
E cambiare mestiere.  

(*) Ispettore Polizia Municipale, Istruttore Area SAFE

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Intanto che la politica pensa, i ragazzi muoiono.
L'Omicidio stradale con le 58.000 firme che fine ha fatto??
Quando un ubriaco in SUV strappa la vita di una giovane ragazza come Altea non si può restare zitti!
Non rimane che sperare in un nuovo Parlamento!



(ASAPS) C'è di che averne abbastanza!  Un incosciente col SUV e ubriaco con tre volte il valore alcolemico ammesso, ha stroncato la vita di una giovane  ragazza: Altea Trini 17 anni, studentessa e Scout con la sola colpa di essere uscita una domenica in bici sulle strade italiane nel lodigiano, con i suoi compagni.
Con l'abuso di alcol è stato calpestato il motto Scout: Buona strada! Una vergogna.
Intanto che la politica pensa, i ragazzi muoiono. Le 58.000 firme raccolte per la proposta di Omicidio stradale dalle associazioni Lorenzo Guarnieri, Gabriele Borgogni e ASAPS che fine hanno fatto??
L'ergastolo della patente è già scivolato a 10 anni di revoca. Forse uscirà una legge che magari  riduce ad ancora meno il periodo di revoca, si finisce nella farsa!!
Una delusione. Buttiamo la spugna. A questo punto non ci rimane che sperare in un parlamento più attento!!! (ASAPS)




5 commenti:

  1. Egregio Ispettore, come membro dell'associazione italiana familiari e vittime della strada, so perchè non eravate lì quella sera e, nella comprensione del suo sconforto le vorrei rispondere con una mia riflessione pubblicata sul Gazzettino di Udine il 17 agosto 2010, all'indomani di un'altra ennesima strage. Credo che non sia cambiato ancora niente.

    L'ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA STRADA
    Grido d'allarme contro l'ipocrisia di una società anestetizzata
    Tra i tanti colpevoli di queste morti anche chi è "incapace di fare scelte radicali".
    Replica al padre dell'investitore: “Nella nostra società i mandanti ci sono”

    Martedì 17 Agosto 2010,
    GONARS - Mentre le amiche di Chiara portano, in corteo, i poster delle foto della 14enne dei bei momenti passati assieme. E mentre Roberto Candotto piange, in cimitero, sulla bara dei suoi angeli, l'Associazione italiana familiari e vittime della strada invita a una riflessione dopo aver letto sui giornali le parole del padre dell'investitore: «Se mio figlio è un killer ditemi chi è il mandante».
    «La lista - dice Paolo Battistini della sezione del Veneto - potrebbe essere abbastanza lunga poiché il mandante è più di uno: sono tutti quelli presenti in chiesa, dai vari amministratori quali sindaci, assessori comunali e provinciali, compresi i vari membri della chiesa molto spesso indifferenti e intenzionati a rafforzare le fila del Signore. Vedasi, ad esempio, il loro poco impegno nella giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada. Ma anche il Governo; o meglio, i vari Governi, il Parlamento. Incapaci nelle scelte determinanti e radicali, e piuttosto propensi a difendere vari interessi di parte. Il mondo economico dello sballo e dell'industria automobilistica, ci mettiamo anche, ma questo è scontato, il mondo della giustizia. Nonché l'indifferenza e l'ipocrisia della gran parte della società. Infine mettiamoci le famiglie, ma che fanno sempre parte di questa società anestetizzata di fronte a questo tipo di problemi. Ieri ci sono state migliaia di persone al funerale, e oggi faticheranno anche a salutarti o si gireranno da un'altra parte per non farlo: l'importante è che non sia capitato a loro».
    «Scusate lo sfogo, ma è questa la realtà. E per noi è un continuo rivivere nella piena comprensione di chi subisce questo tipo di tragedie immani».

    Battistini Paolo AIFVS

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  2. Le parole, oggi, sono vuote e inutili. Gli uomini e le donne che servono questo Paese si devono arrendere per una morte da imputare ad altri e non a se stessi? Mai arrendersi, chissà quante vite avete, abbiamo, salvato e.... quante ne salveremo solo con la nostra presenza sulla strada. No non mi arrendo. Avanti sempre e comunque. Altea e tutti coloro che sono stati barbaramente uccisi non vogliono la nostra resa. Io ci credo.

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  3. Omicidio stradale: Ci si sofferma sempre sul conducente in stato di ebrezza o sotto effetto da stupefacenti. e gli altri? quelli che corrono ..semplicemente corrono... non rispettando le più elementari regole di prudenza, quelli che non "vedono " le strisce..non rallentano non frenano nemmeno dopo aver preso una persona e dichiarano "ho sentito un botto e ho capito di aver preso una persona". Mia figlia aveva 20 anni presa sulle strisce di notte, vista dai testimoni mentre attraversava la strada..dopo essere scesa dal bus...non vista dal pazzo che correva..e che probabilmente è arrivato troppo presto perchè lei stessa potesse scansarsi a soli 3 metri dalla salvezza...il conducente di quel proiettile in miniatura che è la Smart..non era alcolizzato ne positivo ai test droga..correva solo a 118 km orari e l'ha sbalzata 25 metri avanti.non ha frenato non è riuscito credo. si è fermato solo in fondo. Io dico non è colpevole a maggior ragione essendo sobrio? in merito alla raccolta di firme di Biserni chi mi dice cosa possiamo fare ancora? per favore facciamolo..io sono pronta, non riavremo più chi ci è caro ma almeno cerchiamo di evitare altre stragi, e di restituire loro la giusta memoria. stavano solo vivendo la loro vita.non in modo azzardato ne incosciente. nel caso dei tanti ragazzi (troppi) stavano solo cominciando a viverla. grazie a tutti. Laura Di Niro Mamma di Giulia Porfiri 20 anni uccisa il 21 maggio (S. Giulia) sulle strisce pedonali a Roma.

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  4. Egregio Sig. Battistini, sono d'accordo in linea generale con il suo intervento, però avrei replicato al padre dell'omicida che non è scritto da nessuna parte che un killer debba forzatamente avere un mandante. Si uccide nel mondo per tanti motivi. Anche perché si vive fregandosene di mettere gravemente a repentaglio l'incolumità altrui, e poi accade che qualcuno muoia per gli effetti diretti della condotta scellerata. Più che di mandanti, io parlerei di connivenze.
    @Anonimo: le parole sono inutili, a volte, questo è vero. A volte sono inutili semplicemente perché sono vuote, prive di senso. Le mie non penso che lo siano e se le trovi inutili forse è perché le hai lette ed interpretate non correttamente. Ho parlato di sconfitta, non di resa. Io la parola resa non so cosa voglia significare, perchè nel mio vocabolario non esiste.

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  5. Fino a che i giornali, le televisioni e le radio danno risalto quotidiano a quel vip perchè è uscito a cena con ...., a quell'altro perchè aveva le scarpe rosse anzichè ....., ecc. sarà la lotta contro i mulini a vento. Le notizie di incidenti stradali con "solo" un morto di mezza età non fanno notizia, non destano alcun scalpore, ormai ci si è fatti il callo. Occorre l'incidente che ha causato diversi morti, che abbia demolito una casa, che l'auto o meglio ancora il bus sia caduto nel fiume, che il treno o la metropolitana sia caduta da un viadotto ....Magari poi ci si fanno trasmissioni su trasmissioni, plastici compresi, sparlando anzichè parlare per giorni e giorni. E poi giù con i sondaggi, con gli esperti dell'ultimo momento che sentenziano la loro. Che schifo il sensazionalismo. A questo aggiungiamoci i vari Governi Tecnici o Politici (in questo caso pari sono)succedutisi che a tutto potevano essere interessati (dalla crescita lenta in Laos alla crescita sconsiderata della mosca tse tse in Mongolia, ecc.) tranne i veri e seri problemi di questa tematica, il dado è tratto. Mi domando: ma costoro ben pensanti cosa aspettano a mettere mano? Che forse un loro parente sia coinvolto? Dopo si cercherebbe di recuperare il troppo tempo perduto in un battibaleno? Che schifo! Ne abbiamo viste di Leggi che interessavano qualcuno di loro approvate in un solo giorno, magari facendo rimanere aperto il Parlamento tutta la notte per far presto. Ma fino a che i benpensanti abbiano come unico scopo il "favore" all'amico elettore, o l'acquisto di un veicolo senza andarlo a vedere e provare (poi accorgendosi che le misure non ne permettevano l'utilizzo), o giocare con i soldi altrui a videopoker, o come avere più incarichi conseguenti a più stipendi, o a portare alla sua greppia quanto più possibile (anche fregandolo al vero proprietario), ecc. dove si vorrà andare? Ma sbaglio o nella Carta Costituzionale si fà riferimento alla tutela, da parte dello Stato, alla vita? Ma l'articolo 1 comma 1°del Nuovo Codice della Strada qualcuno dei politici (o Tecnici plurilaureati) l'ha mai letto? o sà che cosa c'è scritto? Sullo stesso piano delle vittime della strada metterei le vite spezzate dei vari Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, Moro, Livatino, Chinnici, ecc. Gente mandata a morire sulle strade o per lo Stato ma senza mai una Legge vera, seria, applicabile, reale, senza compromessi e .... con pena certa.

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La regola è semplice: firmarsi.