(ASAPS) Sono passati 9 anni da quando in quel drammatico pomeriggio del
20 aprile 2004 una maledetta Porsche nera con a bordo dei trafficanti
di droga, investì volontariamente e uccise il nostro Stefano Biondi
agente della Polizia Stradale della Sottosezione di Modena Nord, reparto
di frontiera nel contrasto al crimine oltre che per la sicurezza
stradale.
Oggi ricordiamo quel giorno e quelli dopo con il suo funerale di Stato, con il dolore immenso di mamma Loredana, papà Luciano e la sorella Marzia, così come ricordiamo nitidamente il dolore di tutti i suoi colleghi e colleghe, giovanissimi, smarriti, ma determinati a cominciare dal comandante Giancarlo Alberti e dal vice Gabriele Gibellini, un'altra bellissima persona che ci ha lasciato prima del tempo e ha raggiunto Stefano. Recentemenete anche il Capo della Polizia prefetto Manganelli ci ha lasciato e ha raggiunto la dimensione di Stefano, uno dei suoi migliori uomini, deceduto quando Manganelli era il vice Capo.
Oggi ricordiamo quel giorno e quelli dopo con il suo funerale di Stato, con il dolore immenso di mamma Loredana, papà Luciano e la sorella Marzia, così come ricordiamo nitidamente il dolore di tutti i suoi colleghi e colleghe, giovanissimi, smarriti, ma determinati a cominciare dal comandante Giancarlo Alberti e dal vice Gabriele Gibellini, un'altra bellissima persona che ci ha lasciato prima del tempo e ha raggiunto Stefano. Recentemenete anche il Capo della Polizia prefetto Manganelli ci ha lasciato e ha raggiunto la dimensione di Stefano, uno dei suoi migliori uomini, deceduto quando Manganelli era il vice Capo.
Unico fascio di luce buona dopo quello strappo fu la conferma in cassazione della condanna all'ergastolo e a 14 anni per i due assassini di
Stefano. Uno dei quali per altro ottenne proprio lo scorso anno un
permesso dal carcere e occupò quel tempo, troppo generosamente
concessogli, facendo un'altra rapina, ma venne intercettato e arrestato
dalla Volante di Bologna. Stefano ovviamente sa tutto, anche perché noi
ci premurammo di scrivergli una lettera per comunicargli l'accaduto.
Stefano, come lo scorso anno, ora mi rivolgo direttamente a te, ti
prego di non chiederci a distanza di 9 anni cosa rimane... Ci
metteresti in profondo imbarazzo. Rimane il dolore inesorabile e
insopportabile della tua cara mamma, di tuo papà e di tua sorella.
Rimane la tristezza dei tanti amici e colleghi della polizia e
dell'ASAPS che come me ti hanno voluto molto bene.
Ti prego di non
chiedermi poi nulla di come va la gestione della sicurezza e
l'attenzione verso le forze polizia, ti dovrei raccontare ancora cose
deludenti, anzi mortificanti per i tuoi colleghi e ancora di più per te
che lo Stato lo hai servito senza riserva alcuna, vita compresa.
Non mi chiedere come va l'economia, ti dovrei dire (ma tu lo sai) che a
parte le forze di polizia che sono con mezzi e tecnologie al lumicino è
proprio tutto il Paese che se la passa male, molto male. Il lavoro
(escluso quello dei delinquenti) cala, la miseria (esclusa quella dei
delinquenti) cresce. Le famiglie sono più povere, persino il clima è
cambiato, in peggio.
Poi dovrei parlarti anche della politica, però
come ti dicevo non te la prendere, ma non posso proprio! Non insistere
non posso!!
A una medaglia d'Oro come te caduta eroicamente (a turno di
servizio scaduto) per difendere la legalità del nostro Paese certe cose
non si possono raccontare, no! (tu secondo me le sai pure
queste!!).
Stefano sapessi (ma lo sai) quante cose sono cambiate in
questi 9 anni, tantissime e, purtroppo tutte in peggio! Non ci chiedere
com'è la situazione politica, non sapremmo neanche da dove cominciare
per descrivertela. Ti possiamo solo dire che nella confusione totale si è
ricorsi alla conferma del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, unico
punto fermo in una condizione confusa per un Paese che scivola verso la
disperazione, soprattutto per il lavoro e per i giovani.
Ma allora cosa
rimane mi chiederai.
Rimane tanta gente onesta che ha voglia di far ripartire questo Paese,
che ha voglia di costruire un futuro decente per i propri figli e nipoti
che, quasi persi, annaspano alla ricerca di un lavoro, pulito, onesto,
così come eri pulito e onesto tu. L'unica notizia buona è il
fatto che tua sorella Marzia, ha raccolto il tuo testimone, è entrata a
far parte della famiglia della Polizia e proprio in questi giorni dopo
il corso, sarà assegnata al CAPS di Cesena, ma per questa novità così
positiva ci avrai messo una mano sicuramente tu. Marzia onorerà la
divisa che tu hai portato per primo in famiglia.
Rimane poi un mare immenso di affetto per te che ti pensiamo come un
simbolo e un punto di riferimento anche con la speranza che questo
Paese torni a meritarti: oggi, non me ne volere Stefano, non è così! E
tu lo sai...
Buona strada lì dove sei amico mio e a rivederci...
Giordano Biserni
Presidente ASAPS
Presidente ASAPS
Un bacio al mio amico Stefano! Mi manchi.
RispondiEliminaUn altro bacio per Marzia, conosciuta insieme a tutta la famiglia ai tempi in cui Stefano era con noi, complimenti per il fine corso! A presto
Saluto un angelo di nome Stefano, provando allo stesso tempo schifo e disgusto per quello che il suo assassino ha scritto sulla rivista per detenuti "Ristretti Orizzonti", affermando che non voleva investirlo, che lo aveva colpito di striscio e che la morte era dovuta alla caduta sull'asfalto, quando tutti sanno che lo investì in pieno con l'intenzione di ucciderlo, pur non essendo affatto indispensabile alla fuga sua e del suo degno complice. Per non parlare del delirio della madre, che dopo la sentenza andò ad insultare il giudice nel suo ufficio (da allora al Tribunale di Reggio Emilia non si può più accedere direttamente agli uffici dei giudici, ma bisogna annunciarsi al citofono e farsi aprire un portone). Evidentemente certi figli sono degni di chi li ha messi al mondo. A Fabio Montagnino auguro solo di marcire in carcere.
RispondiEliminaSono andato a leggerlo, quello che Montagnino ha scritto. Si lamenta perché dice che l'ha preso di striscio, che lui non voleva. Beh, io l'ho visto nella bara, Stefano. Era ridotto male perché era stato centrato in pieno e la rapina... mica lo dice che aveva "rapinato" un carico di droga. Beh, francamente spero che il "fine pena mai" sia davvero "mai". Perchè il "fine morte mai" al nostro Stefano non glielo toglie nessuno.
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