Uomo sbeffeggia la pattuglia della Stradale
e poi scappa per 140 chilometri
Nel silenzio della notte (e dei media),
l’arancia meccanica di un individuo che ingaggia i poliziotti, poi scappa
contromano, li sperona e ne manda 4 all’ospedale prima di essere arrestato
Di Lorenzo Borselli(*)
(ASAPS)
VENTURINA (LIVORNO), 1 febbraio 2014 – Mentre le trasmissioni più quotate
mandano in onda, una dopo l’altra, puntate che raccontano la violenza di
polizia, nessuno – e se diciamo nessuno
dovete crederci – dice che sulla strada dilaga la violenza alla polizia.
A
Siena, poco lontano da dove il 25 aprile 2011 due carabinieri vennero
massacrati da quattro giovani durante un controllo (l’appuntato scelto Antonio Santarelli, 43 anni, è morto dopo un anno di coma mentre il collega, il
carabiniere scelto Domenico Marino, 34 anni, ha perso un occhio, ndr) si è
conclusa la notte criminale di un uomo originario di Taranto, del quale non
sappiamo nulla.
Pregiudicato?
Drogato?
Ubriaco?
Quello
che sappiamo è che poco prima della mezzanotte di mercoledì, nei pressi di San
Vincenzo (Livorno), sulla SS1 Aurelia, un’auto sorpassa la pattuglia del
distaccamento di Venturina ad altissima velocità; subito dopo inchioda e inizia
una tarantella con gli agenti. Gioca? È un agguato oppure si tratta di una candid camera?
Gli
uomini si preparano e gli danno l’alt: targa pulita, macchina a noleggio, uomo
solo a bordo. Lui entra in area di servizio e comincia a girare su sé stesso,
ma non gli basta, è ancora all’aperitivo della sua adrenalinica sfida.
Negli
Usa tutti penserebbero a un aspirante suicida o a un tossico strafatto di crac.
Comunque,
anche se siamo in Italia, va fermato e quando gli sbirri ci provano, lui
scappa, contromano, per qualche centinaio di metri, fino al by-pass aperto.
Eh
già, perché sull’Aurelia i varchi tra una carreggiata e l’altra ci sono ancora.
È il
manicomio: lui sfreccia a duecento e passa all’ora, impedisce all’auto di
affiancarsi.
Scatta
l’allarme ma in Toscana non è che ci siano tante pattuglie della Stradale in
giro. La centrale operativa ne rimedia una, anch’essa di Venturina, e la
spedisce in ausilio, ma prima che il folle tolga il piede dal gas e dia la
possibilità a una delle due auto di affiancarsi e mettersi davanti, passano 140
chilometri e quasi due ore.
Una
follia, anche questa: è la resa dello Stato a questi cani sciolti che vanno a
caccia di noi piedipiatti: strade deserte di divise.
E
poi, anche se ci fosse stata un’auto dei Carabinieri o della Questura, credete
che sia facile coordinare un inseguimento tra sale operative diverse, tra
province diverse, tra ponti radio che funzionano a volte sì a volte no?
Come
si fa a metterli in contatto?
Perfino
il codice radio è diverso (noi diciamo “Ancona Bologna” e loro “Alfa Bravo”), figuriamoci
le frequenze.
Il divo
della serata, però non vuole farsi prendere e sperona, spinge, tampona e solo
quando le tre auto si distruggono in uno schianto viene arrestato.
Quattro
agenti in ospedale, lui in carcere ma… scommettiamo che esce prima che il gallo
canti tre volte?
Nel
2013 di episodi come questo ce ne sono stati tanti: 2.286 quelli di cui siamo
riusciti ad avere notizie confermate nell’Osservatorio “Sbirripikkiati” di
ASAPS (2.290 quelle
del 2012), uno ogni quattro ore, il 24,7% a mano armata. Il 32,6% degli
aggressori è in stato di ebbrezza alcolica o da stupefacenti, il 39,2% è
straniero. I diritti dei poliziotti, chi li tutela? La legge? Non ci sembra
proprio, perché pochissimi di questi aggressori restano in guardina più di una
notte, a meno che non si tratti di habitué e anche di questi, ce ne sono
parecchi, sempre a piede libero.
Tre
domande?
- Dove sono tutti quei telefonini con le telecamere quando picchiano o ammazzano noi?
- Bisogna avere la fortuna di essere feriti sotto le finestre di Montecitorio per sperare in un titolo di giornale o per avere qualcuno che prenda a cuore il nostro destino?
- Se qualcuno si faceva male, in questa terribile operazione di polizia, la colpa di chi era?
(ASAPS)
(*) lorenzo.borselli@asaps.it
Vengono più tutelati gli animali che noi. Ma se non ci tutela il nostro datore di lavoro come possiamo sperare che qualcuno ci tenga in considerazione. Che schifo!!!!
RispondiEliminaNon è stato facile ma alla fine lo abbiamo arrestato. Un grazie ai colleghi della Questura di Siena e ai CC i quali nelle fasi concitate dell'intervento e successivamente si sono prodigati per darci appoggio operativo, logistico e morale. Sembra scontato ma non è sempre così.
RispondiEliminaO questo fenomeno che voleva dimostrare..? Doveva ferirsi lui e non i colleghi.. spero gli buttino via la patente.. Jardel
RispondiEliminaPiù che altro dovrebbero buttare via la chiave della cella...
EliminaSono sempre + frequenti queste violenze e sfide verso la STRADALE,CC e altre forze d'ordine, e quando l'aggressore viene preso, in poco tempo è già fuori....possibile che non si possa fare nulla!!??
RispondiEliminaForse qualche cosa ci sarebbe, ma non fattibile(purtroppo):
.....farei passare a qualche giudice, esperienze lavorative di pattuglia con la STRADALE,CC di turno, diurno..notturno,Pasqua..Natale,pioggia neve e caldo,esperienze come inseguimenti a qualche trasgressore(pregiudicato,drogato,ubriaco...),rilievi di qualche incidente stradale stradale, ecc. e così facendo grazie a questo "stage"a fianco delle forze d'ordine,i giudici valuteranno il trasgressore in maniera diversa e senza dubbi a nostro favore senza aspettare il canto del gallo.
Penso che col passare degli anni si è perso un'ingrediente della vita molto prezioso.....
.......il RISPETTO e il BUON SENSO....in tutto!!!
ciao Ranieri asaps
Una volta le stellette, le insegne, le mostrine, gli alamari erano orgoglio di chi li portava e di chi da essi si sentiva protetto! Oggi le Uniformi diventano sempre più "pesanti", più difficili da viverle, a volte anche troppo onerose e pochissimo retribuite! Ma non bisogna "mollare"! Noi cittadini onesti e rispettosi delle leggi ( mi auguro la maggioranza degli italiani) vi siamo vicini e pronti in ogni momento ed in ogni modo, a fiancheggiare il vostro incommensurabile ed insostituibile quotidiano lavoro.
RispondiEliminaGrazie Felice.
EliminaScommetti che negli USA i poliziotti l'avrebbero abbattuto e sicuramente le Autorità sarebbero state riconoscenti per l'alto rischio corso dai loro poliziotti!!!!
RispondiEliminaPurtroppo siamo in Italy, ma va bene così.
Purtroppo questi episodi dimostrano che il cittadino o meglio il "delinquente" ha capito molto bene che le forze dell'ordine possono fare ben poco, e che per qualsiasi reato in si rischia veramente poco in Italia.
RispondiEliminaRitengo che un paese forte, con una giustizia che funziona, sia quello stato che punisce in modo severo ed esemplare tutti i cittadini che delinquono, indipendentemente da classe sociale, partito di appartenenza o volume del portafoglio.
In questo L'Italia è un paese debolissimo..
Egregio Borselli, un nuovo episodio, l?ennesimo, che scuote,
RispondiEliminaevidentemente, le sole coscienze degli operatori di
polizia.......sempre di meno, purtroppo, a vigilare sulle strade. Se i
nostri network televisivi e la carta stampata si cimentano nel far
risaltare gli errori umani di alcuni colleghi, per par condicio
dovrebbero dare onore alle decine di caduti nell'adempimento del
dovere e mandare in onda servizi che evidenzino il nobile sacrificio
di chi ci ha rimesso la vita per il bene di tutti.......e dello
strazio dei loro familiari, di bambini che cresceranno senza la
fondamentale figura di un genitore. Ragazzi che saranno per sempre
provati da un dolore assurdo che si trascineranno per tutta la vita,
al quale non potranno mai trovare un valido perché! Se non ricordo
male, fare televisione è servizio pubblico, è un modo per informare,
giusto? Bene, ma allora dovrebbe informare in maniera equitativa!
Perché invece non si vedono mai programmi a favore? Ah che bei tempi
quelli di Thomas Milian ? alias Maresciallo Nico Giraldi -, di
Maurizio Merli ? alias Commissario Betti ? in Roma a mano armata o
Napoli Violenta e dell?intramontabile Giorno della Civetta con Franco
Nero nel ruolo del Capitano Bellodi e Claudia Cardinale. Credo che
anche per le forze dell?ordine dovrebbe esistere il diritto di replica
e di critica, o sbaglio? Mi chiedo anche: ma le forze di polizia non
sono " persone giuridiche " portatrici di diritti oltre che di doveri?
Non hanno pari dignità giuridica come gli altri enti pubblici?
Personalmente non ho mai sentito dire che in seguito ad una morte di
un collega, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Corpo della
Guardia di Finanza, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco o altri, si
siano costituiti parte civile nel processo? Probabilmente è una mia
lacuna informativa ma se così non è inviterei chi ne sa più di me a
dirlo a tutti i comuni amici di questo forum così diventerà utile a
tutti sapere. L'efficientissimo modello americano del 911 è ancora il
futuribile per noi italici. Lo possiamo solo vedere alla TV, leggerlo
sui quotidiani o apprenderlo da qualche nostro parente o amico che ha
fatto una vacanza negli Stati Uniti. Frattanto continuiamo a prendere
sanzioni dall?Europa perché non si riesce a mettere insieme un
apparato di pubblica sicurezza unitario che sia veramente dignitario
di tale definizione. Ricordo che negli anni 80 quando intimavi l?alt
con la paletta segnaletica c?era un rispetto quasi esagerato da parte
degli automobilisti; negli anni 90, sinceramente, qualche forma di
rispetto la si avvertiva ancora. Poi invece gli anni 2000 sembra che
abbiano generato un nuovo sport di massa popolare quello dell?assalto
all?uomo/donna in divisa.
Ho avuto alcune di queste esperienze nel
RispondiEliminacorso di servizi di ordine pubblico negli stadi o durante i controlli
alla circolazione stradale e posso dirvi che ancora oggi, nel parlare
ai più giovani, avverto quella brutta sensazione di smarrimento e
paura dei momenti più critici in cui la folla è in tumulto o quando,
in una stradina ignota delle campagne del profondo sud, magari di
notte, hai intimato l?alt ad una macchina con 4 o 5 pluripregiudicati
a bordo e sei solo tu ed il tuo collega a chiederti cosa fare e a chi
chiedere aiuto se questi ad un certo punto decidono di aggredirti; a
quale coordinamento vuoi far capo in queste situazioni? A quali ponti
radio vorresti ?arrampicarti? per capire perché la radio e i cellulari
in quel posto non prendono? Non è facile farlo capire a chi non ha mai
fatto questo mestiere. Voi dell?Asaps che avete un po? di voce in
capitolo, promuovete una campagna di sensibilizzazione e invitate i
governanti a salire, a turno (tanto è gratis) una notte ciascuno su
una volante a Milano, su una Gazzella a Roma, su un?autopattuglia
della Municipale a Napoli, su un?autoradio dei Baschi Verdi a Brindisi
o a Bari, su un?autoscala dei pompieri a Palermo o a Bologna, insomma
nei quartieri più bisognosi e difficili dove ogni giorno c?è bisogno
di intervenire??. o dove meglio credete. Poi invitateli a ripetere
tale esperienza più volte in un anno??quindi vedremo se continueranno
a pensarla allo stesso modo di oggi??.. e, soprattutto, cosa faranno
dopo! Non se ne può più di sentire solo negatività sul conto di
chiunque indossi una uniforme.
Cordialmente, Antonio Guglielmi.