L'Appuntato Antonio Saltarelli, morto dopo oltre un anno di coma |
(ASAPS) - La sua agonia si è protratta più di un anno, poi si è spenta la vita di Antonio Santarelli il Carabiniere assalito a bastonate col collega Domenico Marino a Sorano di Grosseto il 25 aprile 2011, da quattro ragazzi reduci non dalle celebrazioni per la festa della Liberazione, ma mentre andavano ad un rave party.
I militari fermarono ad un posto di blocco una macchina nella zona di Sorano con quattro ragazzi a bordo. Tre minorenni (due intanto hanno compiuto i 18 anni) e un maggiorenne, Matteo Gorelli. Mentre uno dei due carabinieri svolgeva le operazioni necessarie ai controlli dell’alcol test, i giovani aggredirono a colpi di spranga e bastoni i due. Il Carabiniere Marino riportò conseguenze gravi, tra cui la perdita di un occhio, mentre a Santarelli è andata molto peggio. Colpito da una bastonata all'altezza del collo perse i sensi. «Aveva la testa, tra collo e nuca, aperta da una ferita, quasi sicuramente fatta con una bastonata - ricorda Gubernari, il carabiniere arrivato sul posto dopo l’aggressione - I sanitari del 118 provavano a far parlare l’altro carabiniere, ma era stordito e aveva il volto totalmente tumefatto, non ci riusciva». Santarelli nei giorni successivi, subì un intervento neurochirurgico per ridurre un ematoma alla testa, da quel momento il coma e nessun risveglio.
I militari fermarono ad un posto di blocco una macchina nella zona di Sorano con quattro ragazzi a bordo. Tre minorenni (due intanto hanno compiuto i 18 anni) e un maggiorenne, Matteo Gorelli. Mentre uno dei due carabinieri svolgeva le operazioni necessarie ai controlli dell’alcol test, i giovani aggredirono a colpi di spranga e bastoni i due. Il Carabiniere Marino riportò conseguenze gravi, tra cui la perdita di un occhio, mentre a Santarelli è andata molto peggio. Colpito da una bastonata all'altezza del collo perse i sensi. «Aveva la testa, tra collo e nuca, aperta da una ferita, quasi sicuramente fatta con una bastonata - ricorda Gubernari, il carabiniere arrivato sul posto dopo l’aggressione - I sanitari del 118 provavano a far parlare l’altro carabiniere, ma era stordito e aveva il volto totalmente tumefatto, non ci riusciva». Santarelli nei giorni successivi, subì un intervento neurochirurgico per ridurre un ematoma alla testa, da quel momento il coma e nessun risveglio.
Un episodio da vergognarsi, da far vergognare quelli che difendono l'alcol ad oltranza.
La Procura dei minori di Firenze subito dopo l'accaduto si pronunciò con parole pesanti come macigni: «E' stato un massacro collettivo», «un’esplosione di una ferocia inaudita» realizzata con «spietatezza e lucidità». I quattro fenomeni fiorentini, dopo il pestaggio, fuggirono portando con sé la cartellina e il blocco con il verbale sul quale i carabinieri stavano appuntando le loro generalità. La loro fuga è però durata poco: grazie al soccorso prestato da una turista ai carabinieri e la chiamata al 118, una pattuglia fermò l’auto con i quattro giovani a bordo che poco prima avevano aggredito i due carabinieri.
La moglie dell’appuntato, Claudia Santarelli fu lapidaria: «Non c’è niente di umano in tutto questo. Non ho altro da aggiungere».
I 4 giovani assassini affermarono «Abbiamo perso la testa e non abbiamo saputo controllarci». E allora?
Poi comincia la solita sequela con l'atto di contrizione e dolore. Gorelli, riferisce una fonte legale, «è rimasto molto addolorato». «Ha sempre chiesto delle condizioni dei carabinieri - si riferisce ancora - Non si riconosce in quello che è successo». Insieme all'altro difensore, avvocato Luca Tafi, Giambrone ha espresso «molto dolore per la famiglia di Santarelli». A sì? Consolante.
Ricordiamo che le aggressioni alle divise mentre operano su strada sono una costante in continua crescita. Secondo l'Osservatorio il Centauro - Asaps dall'inizio dell'anno sono stati monitorati 910 episodi. Quasi 7 al giorno, con un referto ogni 4 ore. 358 al nord 39,3%, 220 al centro 24,2% e 332 al sud 36,5%. In 488 attacchi sono rimasti vittime i Carabinieri 53,6%, 323 volte la Polizia di Stato 35,5%, 71 volte la Polizia Locale 7,8%. In 62 casi altri corpi 6,8%.
In 320 episodi (35,2%) l'aggressore è risultato ubriaco o drogato. In 423 casi (46,5%) l'attacco è stato portato da uno straniero. 216 volte sono state usate armi proprie io improprie (23,7%).
Riposa in pace appuntato Santarelli. Questa società non ti meritava. Condoglianze alla signora Santarelli, alla famiglia e ai colleghi dell'Arma. (ASAPS)
La Procura dei minori di Firenze subito dopo l'accaduto si pronunciò con parole pesanti come macigni: «E' stato un massacro collettivo», «un’esplosione di una ferocia inaudita» realizzata con «spietatezza e lucidità». I quattro fenomeni fiorentini, dopo il pestaggio, fuggirono portando con sé la cartellina e il blocco con il verbale sul quale i carabinieri stavano appuntando le loro generalità. La loro fuga è però durata poco: grazie al soccorso prestato da una turista ai carabinieri e la chiamata al 118, una pattuglia fermò l’auto con i quattro giovani a bordo che poco prima avevano aggredito i due carabinieri.
La moglie dell’appuntato, Claudia Santarelli fu lapidaria: «Non c’è niente di umano in tutto questo. Non ho altro da aggiungere».
I 4 giovani assassini affermarono «Abbiamo perso la testa e non abbiamo saputo controllarci». E allora?
Poi comincia la solita sequela con l'atto di contrizione e dolore. Gorelli, riferisce una fonte legale, «è rimasto molto addolorato». «Ha sempre chiesto delle condizioni dei carabinieri - si riferisce ancora - Non si riconosce in quello che è successo». Insieme all'altro difensore, avvocato Luca Tafi, Giambrone ha espresso «molto dolore per la famiglia di Santarelli». A sì? Consolante.
Ricordiamo che le aggressioni alle divise mentre operano su strada sono una costante in continua crescita. Secondo l'Osservatorio il Centauro - Asaps dall'inizio dell'anno sono stati monitorati 910 episodi. Quasi 7 al giorno, con un referto ogni 4 ore. 358 al nord 39,3%, 220 al centro 24,2% e 332 al sud 36,5%. In 488 attacchi sono rimasti vittime i Carabinieri 53,6%, 323 volte la Polizia di Stato 35,5%, 71 volte la Polizia Locale 7,8%. In 62 casi altri corpi 6,8%.
In 320 episodi (35,2%) l'aggressore è risultato ubriaco o drogato. In 423 casi (46,5%) l'attacco è stato portato da uno straniero. 216 volte sono state usate armi proprie io improprie (23,7%).
Riposa in pace appuntato Santarelli. Questa società non ti meritava. Condoglianze alla signora Santarelli, alla famiglia e ai colleghi dell'Arma. (ASAPS)
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Vorrei che qualcuno mi spiegasse tanti perché... Da dove si comincia?
RispondiEliminaE' davvero tutto tanto patetico! In questi casi, la dove chi la fa da padrone è ancora una volta il dolore per la perdita della vita umana, c'è da chiedersi dove puntare il dito per un atto di accusa! I tre teppisti? Ma certo, sono loro che materialmente hanno ucciso, come Caino, nè più nè meno! Le circostanze? Beh, Caino aveva ucciso per invidia, questi balordi hanno ucciso per divertimento, con macabra scusa dell'ubbriacchezza... In questa folle società, dove folti gruppi di fannulloni e scansafatiche attaccano e danneggiano "Green-Hill" per salvaguardare l'incolumità dei cagnolini, alcuni (tantissimi individui) non trovano di meglio che attaccare e distruggere qualsiasi valore, sia esso morale, etico-sociale e materiale, e non da ultima la vita umana, questa nostra esistenza che è contraddistinta rispetto a tutte le altre specie esistenti. Certo, con i pro e i contro. Dal momento in cui è avvenuta l'aggresione ai due CC, mi sono chiesto, quale livello "del buon vivere" sia stato profuso dai genitori a questi (ormai) giovani assassini, perchè magari i genitori quando avevano la loro stessa età erano peggio dei loro stessi figli, ma poi, guarda caso, con gli anni trascorsi, carichi magari di tanto rimpianto per il malfatto, per gli eventi ecc. diventano finta bonarietà. Sono dunque i genitori i veri responsabili della morte di SANTARELLI, essi avranno nella coscienza il pesante fardello della colpa! Il non rispetto dell'altrui persona, fino ad una conclusione che porta fino all'uccisione non può essere circoscritta solo alla stupidità dell'incoscienza giovanile perchè, interpretarla in tal senso significherebbe dare dell'imbecille senza-palle a quei ragazzi che nell'esistenza sociale hanno un comportamento molto ben diverso dagli assassini del povero Appuntato.
RispondiEliminaAggiungo infine, che, data l'indole subdola dell'italiano medio, sia molto, molto ben difficile che la nostra società, intendo quella italiana, cambi strada, non nell'immediato perlomeno... Colgo l'occasione per esprimere le mie condoglianze alla signora SANTARELLI e che possa ritrovare un soddisfacente grado di serenità.
Lino
È un commento molto duro, Lino. Però mi sento di condividerlo in pieno. So che ci sono molti italiani che la pensano come te, ma l'indifferenza con cui questa morte è stata trattata è il segno che sono una ristrettissima maggioranza...
EliminaMi vergogno di vivere in un paese che non tutela coloro i quali sono deputati a far rispettare le regole di civile convivenza, che schifo!!! Negli altri paesi chi porta una divisa è visto con molto più rispetto che da noi...Basta Repubblica delle Banane, basta lassismo, basta permissivismo, basta garantismo...Vogliamo pene esemplari e certezza della pena!!!
RispondiEliminanon servono spiegazioni.....serve l'ergastolo, ma di quelli duri anzi servirebbe la pena di morte....se questi animali rappresentano il futuro del nostro paese poveri noi....
RispondiEliminaLa pena di morte non è un'opzione valida, secondo me. Però un bell'ergastolo ai lavori forzati mi sembra una giusta prospettiva, per la crudeltà con cui questi tre balordi hanno agito. Vigliacchi.
EliminaQuando si ferma un ragazzetto e' sbagliato anche intimorirlo con ritiro della patente sequestro dell'auto, ma dico io dategli due schiaffi e mandateli a casa a piedi ,quei ragazzi non hanno avuto scelta hanno pensato al peggio ,all'auto della madre sequestrata alla multa, al ritiro della patente secondo me li hanno stuzzicati troppo.
RispondiEliminaSecondo me li hanno troppo stuzzicati ,si saranno fatti qualche birretta ,ma dico io non avevano provocato incidenti niente di niente, mandateli a casa a piedi dico io, e' logico che se a un ragazzetto di questi che gia' avranno le loro difficolta' magari a trovare lavoro, gli prospettate sequestro dell'auto multa arresto ritiro della patente, quello se puo' vi da come minimo una bastonata.
RispondiEliminaIl tono del tuo commento è quello di un incivile e lo pubblico perché è proprio ricordandoci che in circolazione ci sono dementi come te che mi torna la voglia di stare là fuori. Bevila la birretta, coglione, e poi passa dalle mie parti.
RispondiEliminaCretino non hai minimamente capito cosa volevo far capire, lo sai che per una multa del genere un incensurato si rovina la vita? e' ? non ho detto che ha fatto bene , dicevo che visto che non hanno provocato incidenti potevano anche mandarli a casa a piedi e il giorno dopo una bella tirata di orecchi dai genitori, invece questo e il poliziotto suicida per aversi visto ritirare la patente sono vittime della giustizia troppo severa verso chi e' incensurato ,ma mentre nello stesso tempo si da modo a terroristi del calibro faccio un esempio prospero gallinari di permettersi il lusso di morire in casa propria dopo che ha assassinato aldo moro.
RispondiEliminaPrima cosa, impara ad avere rispetto della memoria di un Caduto dello Stato: i due ragazzini, "stuzzicati", avevano commesso un reato, guidare cioè in stato di ebbrezza alcolica. Si è poi saputo che avevano anche assunto droghe (commettendo altri illeciti) e poi, invece di accettare le conseguenze della propria condotta (che fino a quel punto poteva anche non essere "criminale") hanno impugnato mazze e hanno massacrato un Carabiniere, padre di famiglia e Uomo modello, che è morto dopo un anno di agonia. E all'altro, caro il mio paladino della giustizia "quattrosoldifaidate", hanno cavato un occhio. Capisci? Hanno ucciso una persona, quei ragazzetti stuzzicati, e resa per sempre invalida un'altra. Le vittime della giustizia sono quelle che non commettono reati, che rispettano la legge e che si comportano bene ma che, nonostante questo, finiscono nelle maglie di un sistema che va riformato. Se vuoi dire questo, libero di farlo, ma scegli un altro post e non quello dedicato a una persona uccisa da tre delinquenti. Detto questo, evita di postare qualsiasi cosa sul nostro blog, tanto non ti pubblico più un cavolo. E scusa se ti ho dato del coglione, ma non mi viene in mente alcun altro termine.
RispondiEliminaChiedo scusa a tutti: io non perdo mai, dico mai, il controllo. Ma con questo coraggioso anonimo, non ho resistito.
RispondiEliminaScusate.
Chiedo scusa ma quando mi hai detto la parolaccia nemmeno io ho saputo trattenermi, pace.
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